293 NDXVI, DICEMBRE. 294 Papa mandarà qui dal Re missier Latino per li 60 mila fiorini voi la Chrislianissima Maestà da Fiorenza. Esso Orator ringraliò soa signoria di questi avisi, instando si scrivi a monsignor di Lulrech non si movi et più presto vov strenzer Verona, et li mandi danari j>er pagar le zente. Disse si farà, et zà è stà fato; ma bisognava si provedesse a le vituarie mirava in Verona per via di visentina; et li disse il Papa mandava brievi in Spagna et in Ingalterra a dirli non voi far liga, ni el Sedunense havea eomis-sion per lui di tralar questo ete. Item, scrive, che a dì 29 l’oralor di Portogaio ave audientia da la Maestà Cristianissima et si alegrò dii aponlamento fato col Catholico re, et lo persuase a far contra infideli. Il qual orator ozi è parlido et va al re di Spagna. Dii dito Orator, di 3. Come ricevete nostre lettere di 22. Item, zonse lettere di 28 di Fiandra. Come non era zonta ancora la risposta di Flmpera-dor, ni el thesorier Filingier andò con li capitoli; qual scrive al re Catholico non aver Irovà la Cesarea Maestà et non poteva star do zorni che non si ha-vesse la risposta, el spera sarano aceptali da la Maestà Cesarea. Unde l’Orator fo dal Re et li parlò, instando fazi monsignor di Lulrech non si lievi, et se li mandi danari per pagar le zente. Soa Maestà disse aver scrito non si lievi et mandato danari per uno quartiron, et con altra ha ordinà a li thesorieri li mandino immediate. Quanto alozar le zente su quel dii marchese di Manloa, Soa Maestà disse il suo paese è ruinà, et quanto alozar sul brexan, l’Orator disse è più che minato. Soa Maestà dise: « Ve lo credo ; fin do zorni liavemo la risposta ». Poi disse aver mandato a’ sguizari franchi 580 milia che sarano ben 600 mila con li altri doni si convien dar. Item, in Franza 30 mila per donar, videlicet scudi, et li 50 mila scudi si darà a l’Imperador per questo apontamenlo, qual si prepara; sicbé li convien far. gran spese. Poi disse, domino Galeazo Visconte fo-raussito di Milan era apresso sguizari, veniva qui a la corte; qual havia scrito in Ingalterra, che suo ne- 164 * potè, era lì, etiam lui si partisse e venisse qui; al qual Soa Maestà ha fato salvoconduto. Quanto a li articoli col Papa, disse non esser ancora conclusi, e che la liga fo fata in Anglia è stà fi do cardinali che l’ànno fata, zoè Eboracense e Sedunense, quali è slà causa di farla far. Poi l’orator parlò con il Gran maislro ut supra, solieitando mandar li danari: li disse zà 15 zorni li danari per uno quartiron dieno esser in campo zonti, over su quel di Milan, et che tien l’a-cordo seguirà; et altri coloquii. Scrive poi coloquii col magnifico Ilubertel, che è lesorier, qual lo afer- mò dii quartiron mandato, et si provederà dii resto. Item, manda lettere di l’Orator nostro in Ingallera aperte e lede da lui. Di Ingaltera, dii Justinian orator nostro, date a Londra, a dì 15. Come, volendo inquerir, ha inteso è slà dà tempo altri mexi 6 al Papa a in-Irar in la liga, et per questo il Cardinal Sedunense, poi sialo dal Catholico re, va a Roma a instar il Papa intri, et il protesto a la Signoria nostra et al re di Franza non si farà se prima il Papa e sguizari non sarano intrati in la soa liga. Et che da uno mexe in qua è sta mandà per questo Re scudi 60 mila a Firn-perador; 30 milia aziò vegni di qui, il resto a’ sguizari. Et zonto sia l’Imperador di qui, si aspeta la resolulion dii Papa e di sguizari. Item, missier Galeazo Visconte ha scrito a uno suo nepote, è qui a la corle, si parli, qual par sia slà licentialo, et era per nome di sguizari; altri dicono, zonto l’Imperador di qui, si farà il prolesto. Potria esser, non mirando il Papa nè sguizari in la liga, non seguirà altro, e cussi crede sarà ; e altre particularità ut in litteris. Dii provedador Gradenigo, date ad Albarè, a dì 10, hore 3 di note. Scrive prima longamente zerca quelle zente et pagamenti eie., poi uno aviso auto di Verona, la copia è questa : Magnifico Provedador. Avisove, come Luni di noie venendo al Marti, che è a dì 8 Dezembrio, è azonto a Verona el signor Zorzi, et hanno menado danari et certi panni, di quelli che per un altra mia vi dissi ch’era discargadi «in Trento. Et questa iriatina trovandomi in Verona, a dì 9 soprascrito, hanno fato la mostra a li todeschi e si li ha dalo uno raines, et uno brazo de pano per homo, e si ha dillo : « Fratelli, abiate pacienlia che non gè più danari, e state de bona voglia che non pa-serà 8 dì che nui haveremo o una bona paze o una gran guera » e queste parole hanno dite, che presto anderauo via al suo paexe. Item, missier Zuan di Megii canonico di Verona, il quale si ha trovà a Costanza con el Cardinal de’ sguizari e con FImperador, 165 scrive a sua madre questi zorni passali che stiano di bona voglia, che in termine de zorni 10 se trovarà in Inspruch e li se publicherà e criderà la liga e accordo fato, e questo è per boca de homeni da ben. Item, ve aviso come, per la vai de Lazal è comandato una gran quantità de boi de strato che venga a Verona, i quali se tien che debia vegnir a luor l’ar-tellaria eli’ è in Verona, perchè ho visto mi menar via quella che è a la porla del Vescovo, qual à menalo a la#porla de San Zorzi verso Trento, e tutta