431 MDXVII, GENNAIO. 432 presentante il Christlanissimo re, dovendovi dar 100 mila scudi, di qual 70 mila vi è sta dati in Fiandra el li 30 mila vi si darà ad ogni vostro voler o parie ». Et poi disseno non aver altra eo-rnission, e volendoli monstrerano la loro islruzion, e Lutrecli li mostri li capituli. Et cussi dito Episcopo cavò di lascha una bolla granda de l’Imperador, qual fo lela, e li comete a lui e quelli altri, poi che Curtavilla non vien, debano venir a Verona e consegnar quella terra a suo llol re Calholico, zoò a li 235 soi messi, per darla poi in man dii Cristianissimo re, justa li capitoli Ira loro conclusi. E l’altra bolla era dii Calholico re, pur a li dilli, che debbi acetar dilla terra e lenirla a suo nome, e far intender a monsignor di Lutrech e a’ Venetiani, lievino le zente, et in quel caso debano etiam levar quelle sono in Verona, exceplo la guarda di la terra et castelli ; e avisi, che poi aràno ordene di quanto i averano a far. Al che Lutrech disse: « Monsignor, questi non è li capitoli »; i qual ge li fo ledi a uno a uno et li fo oferto darli la copia in latino, perchè erano in francese, et loro ne manderiano la copia di le sue comissione. E cussi il Vescovo disse torneriano in Verona per consultar, e che questa note over domai) hariano letere di quanto più oltra hariano a far. Etiam scrivevano volando a Trento. E cussi tolseno licentia. Item, scrive, tornali nostri a Villafrancha, tolseno li capitoli prediti et li reduseno in ilalian, insieme' con uno secretano di Lutrech e domino Alexandro Triulzio, non lassando alcuna parola; eravi uno etiam dii signor Governador. Itcm, scrive si provedi di danari, e come ha notalo in la comission predila, è do ponti, videlicet per levar le zenle, et che le 6 selimane comenzino a die consignationis: tamen in li capitoli par comenzi a die conclusionis, che sariu stà a di 3 Novembrio, et veria esser il tempo presto. Di l’obsequentissimo scrvitor Thodaro Trinisi, data in li campi a Poveian, a dì 5. Come è stalo ozi a li conferimenti si ha hauto con lo Episcopo di Trento e li altri, siccome per lellere dii proveda-dor Oriti si arà inteso. E un podio di longeza, ma si abreviarà il tutto presto etc. Dii provedador Gradenigo, date ad Aliar è, a dì 6, hore 3. Come quelle zenle d’arme nostre è in gran bisogno ; a le qual darano qualche denaro per soventione per aquetarli, con condilion li siano posli a conto de le prime page, e cussi le anderà scorando ; in questo mezo si averà Verona. Et di conferimenti etc. col Vescovo di Trento, si riporta a lettere dii provedador Griti. Et ozi al tardi, vene una altra posta con letere di campo di questo tenor, come qui avanti è scrito. Di campo, dii provedador Griti, da Villa- 235* francha, a dì 6, hore 21. Come ozi tornò il dotor segretario dii Vescovo di Trento, qual parlò a monsignor di Lutrech portandoli la inslruzion loro, e zà nui li havevamo mandati li capitoli per uno Irom-bela. Qual disse come non haveano ailra commission, nè poteano risponder altro ; ma non poi inanellar che questa note non li zonzino altre letere, instando dii levar le zenle; al che Lutrech rispose non li parer di mover alcuna cosa, si prima el non à Verona justa la forma di capitoli. Il segretario disse poi, monsignor 10 Episcopo voria consejo da nui, quelle zente è in Verona voleano esser pagate avanti escano, minazando meler a sacho la terra, la qual è in gran pericolo non siegui ; soa signoria a portà qualche danaro da pagarle, ma non è bastante: pertanto voria da vostra signoria ajuto e consejo come 1’ ha da far, e aver qualche danaro a impresiedo. Et Lutrech disse ch’el non sapeva consejarlo di questo, e se quelli fanti voranno far qualche mal, volendo esso Episcopo li faria tajar tuli a pezi. Il segretario disse: « Si farà ben levar prima le zenti nostre, ma non si ha il modo di pagarle, però vostra signoria Io potrà servir di qualche summa a conto di danari si li dia dar ». Rispose Lutrech : « Non ho danari da darli ; ma volendomi consigliar Verona, averà li 30 milia scudi », dicendo: « Sapiati che se vi darò danari vojo pegno da vui, non scritura ma obstasi, e vojo gran perso-nagi, perché si no mi sarà observato, li farò tajar la testa », et con questo dito segretario si parti. E fo parlato quando comenza il tempo di le sei setimane. 11 qual disse saria a dì 14 Dezembrio, che a quel tempo ebeno la commission di consignarla, etiam di riceverla a nome dii re Calholico; sichè saria solum undici dì la diflerentia al modo nostro, dicendo esso segretario ¡«Questo si potrà conzar, è poco termine». Or partilo, diio Lutrech mandò per esso Provedador, qual andò da sua signoria, dove trovò il Governador nostro qual era venuto prima un gran pezo, e sua signoria illustrissima li disse il successo, dicendoli:«Adesso bisogna la Signoria mandi i denari subito, subito, perché adesso che questi é in travajo 236 per pagar quelle zenle è in la terra e non hanno il modo dii danaro, vorano far la consignalion ; però venga presto li scudi 30 milia ». Per tanto esso Provedador scrive con gran instanlia subito si metli a camino, indrezandoli a Lignago, dove zonti, li manderà a tnor con scorta. Et scrive, dito Lutrech averli dillo:« Vojo per obstaso el capitanoZorzi,el capitano