133 JJDXVl, OTTOBRE. 134 do a Limisso over Paio, a la ventura di trovar Polo Bianco, che a quanto intendo dubito molto el sia parlido: pur essendo queste nove de importanti» maxima, si a la generalità come a la particularità, non ho voluto restar de dar aviso a vostra magni-ficentia. Idio li dia presto et bon rechalo. Bavera visto vostra magnificenza, per le altre mie et per quelle de mio fradelo de Alepo, corno li do campi, zoè del Signor turco et del signor Soldan erano molto vizini, et corno el Turco andava pren-dando lochi dii signor Soldan, et tandem, conquistò Anteb, nel qual loco feze subito belissima forleza. El signor Soldan, inteso questo, mandò fuora el suo campo per esser a le man, non possendo cornarsi insieme con acordo. Ilora, per questa, dinoto a vostra magnificenza, corno li duo campi si hanno a-frontado insieme in una campagna lontan di Alepo mia 15 in zerca, dita Margdebe, nel qual conllilo si messeno avanti el signor di Damasco, signor di A-lepo, signor di Anoan, et signor di Tripoli, con l’ar-miraio grando dii Chaiaro, et tulli questi insieme con le sue zente detono in le zenle turchesche, et al primo impelo fezeno gran strage di turchi et proseno da 8 in 10 sanzachi (urcheschi. Et seguendo la viteria, trovorno molli cariazi et salmerie di le qual si meseno a far preda ; et che el lusso fortuito over artifizipso, in quella bora fo sbarada grandissima quantità de artelarie, qual feze danno assai a questi dii signor Soldan, ma mazor terror et spavento, per modo che si messeno in rota. Visto questo, el signor Soldan si misse per il campo volendo farli (ornar et di novo inlrasse ne la bataglia, et fra el cridar et la passion el sentì de veder el suo campo in fuga, acorosi et crepò de afano; per la morte dii qual seguilo mazor ruina et fuga nel dito campo, qual desordenado e terminado vene in do zorni in Aroan, lassando some et le proprie arme per strada per esser più lizieri al fuzer, con tanta villade che mai si haria pensado a la superbia de’ schiavi. El signor di Alepo inlrò in Alepo, et la note si partì con le sue done et fu/.ite. El castelan et fìol di! Soldan, qual era in dito castello, lassono la terra et el castello del tutto abandonato, per modo ch’el Signor * turco ebbe a man salva Alepo con maximo contento di tutto el populo et de tutto el paese, e molti capi de contrade con seguito de sui subassi se messeno ad asaltar schiavi dove li potevano aver, e far botini et di loro macelo, che mazor danno li hanno fato questi con molti di le ville che li turchi propri. Dito campo di schiavi non si reputò seguro in Aman, et la note subito si levono, et andavano a la volta di Damasco, con opinion di far novo Soldan ; et era fra loro in voxe el signor di Alepo, et el signor Soldan qual è in preson in Alexandria. Non sapiamo altro dii seguito. Penso a questo far di Soldan haveriano fra loro, al solilo suo, diversità grande. Poi si trova al Cajaro el diodar grando dii Soldan, homo di bona fama et ricco, el qual ha con lui da 2000 schiavi in zerca, et lì averà l'orsi modo di trovar el tesoro dii qu. Gauri soldan che è morto, et vorrà farsi Soldan lui; che si queste discordie siegue Ira loro, non zè più remedio al fato suo. Idio fazi el meglio. Per quello se intende non son morti in el fato d’arme 1000,schiavi, che è pochissima cosa, et seria a queste parte fazil cosa de reaversi et farsi di novo a le frontiere; ma grandissimo contrario è Tesser loro senza capi, molto desordenali, mancanti di arme el danari, e hanno tutto el paexe contrario, che si dubita che Damasco non li haveria azetadi. Hanno preso la fuga, et sono lanlo inspauriti de quelle artelarie, che per tulle queste cause vedo le coso sue in mal termine, tanto più che era voze a Tripoli ch’el Signor turco con il suo campo era zonto in Aman, el era stà azelado con maxima festa, et dize-vasi zà havia haviate le sue zente per la pianura a volta di Damasco; che si queslo fusse ch’el si metese a seguir la vitoria, zerlissimamente non loaspelera-110, ma zercherano de tirarsi al Chaiero, et lì metcr qualche ordine a le cose sue, le qual ad ogni via sono in malissimo termine. Se voleno far di novo testa a Damasco, essendo vero ch’el Turco vadi a quella volta, senza dubio sono più roti che la prima volta; se fuzeno e lassano insignorirse di Damasco, non so come nè quando lo polrano discazar, per modo che si la fortuna non li ajula, sono dii tulio ruinadi. Alenderemo aviso di la Soria segondo sarano pasade le cose, et dii tutto ne tenirò, per continue mie, avixata la maguificentia vostra, che per Dio io la reputo malissima nova per la terra nostra, sì per le cose dii Slado e di questa ixola con tulio il Levante, come per la mercadanlia che anderà del tulio in ruina, che mi par esser a la fin del mondo. Idio ne ajuli. Fu dillo come el Sufl'ì si trovava zorni 10 luntan di Aleppo con persone 60 milia, et havea da compir al numero di 100 mila, et venir in ajuto dii Soldan; ma fino bora non si ha inteso altro di lui. Se dize el Signor turco aver lassado da persone 50 in 60 mila a guardia de quelli passi, con forleze et artellarie che fazilmenle li haverà obviato ci passar. Son zorni assai che manco de lelere de mio fra-telo, che le ultime sue sono de 23 dii passado, per le