525 MDXV1I, GENNAIO. 526 a di 15 dii presente la malina in die Zovis entroe monsignor di Lulreeh, il Governador nostro, e li Provedadori zenerali in quella città, et poi el Sabato drio, a dì 17, lo Episcopo tridentino dete il possesso di la torra a monsignor di Lulreeh conte di Foys, e la note seguente li Provedadori nostri ebbe-no le chiave dal ditto. Domenega poi a dì 18, hes-sendo za partito il Vescovo et li altri cesarei, fu cridata la santa pace over trleva tra 1’ Imperador e la Illustrissima Signoria. A Tallar grando fo cantata una messa dii Spirito Santo con la oration, seconda ora-tion di la Madona, terza dì San Marco, quarta di gloria dii re Francesco Excellentissimo, quinta di la pace, e fo con grandissima solenità e letizia dii populo, con tanto tumulto di cridar : « Marco, Marco, » che non se poteva star in Domo. Picoli et grandi, done e homeni, tulli portando la imagine de San Marco, chi in su bandiere, chi in su stendardi, con doi San Marchi di preda, doradi de li vedili, tolti e servadi infma al presente, uno di qual portò li San-zenali, l’altro quelli di la Garzaria. Uno poi di li servi di Santa Maria su un carro trimphale, dove è principiata una compagnia di dilta sua chiesia, dila la compagnia di San Marco. E cussi ussiti li signori prefati fora dii Domo, furono accompagnati dal po-dolo sempre cridando :