)(53 MDXVI, NOVEMBRE. 164 senza luor el boletin de l’Arsenà nostro, sia statuito che sieno obligali tuor el suo bolletin, et pagar come fusseno intrati dentro de li duo Castelli ; proeterea non se possi partir de questa cita nave e navilio alcun obligadi a stima senza el boletin de i’Arsenà nostro, solo pena al patron de tal navili de esser privo per anni 5 de andar patron et pagar ducali 5U de li suo propri beni, da esser scossa per li Patroni nostri de l’Arsenà, et a tal navili sii applicalo dopio an-corazo. Dechiarando che tuie quelle nave, et navilii 93 haverano de dite gomene et anchore, pagar debino el consueto. 941) Sumario di la relation di sier Andrea Trivixan el cliavalier, ritornato provedador di Brexa et orator di Milan, fata in Prcgadi, a dì... Novembrio 1516. Come à da referir la sua legatione a Milano a Io illustrissimo duca di Barbon, et poi la sua proveda-ria di Brexa; la qual legalion è sta de imporlantia, e voi dir cussi il suo esser insieme col durissimo doni. Andrea Grili è sta di gran beneficio a le cose di la Signoria nostra; che si loro non erano, francesi saria slà cazadi di Milan, quali è nostri colegadi. Et primo, partì di questa terra a dì 8 Fevrer 1515, andò a Ferara con la comission di olenir dal Ducha li burchi dii sai vadino a Crema et Bergamo, dove Hironimo Dedo secretano nostro si havia assà afatichato tamen mai potè otenir, nè li valse dir è anni 80 non era sta fato queste petizion di pagar tal dazi de lì, e li lasasse passar, et la Signoria li daria una piezaria pagar quello li vien ; mai volse, el ore aperto il Duca li disse : « lo ho devedato che i non passa, nè voglio vadino ». E in questo disse è boli mandar sali in Brexa ; si trazeria assà danari, perchè hanno grandissima careslia et li bramano aver, et in questo mese, s’il ne fosse sali a Brexa, si trazeria ducati 1000, come scrisse. Hor parti di Ferara, andò a Milan, introe che li vene contra li Triulzi e il signor Tlieodoro, che al presente è Go-vernador noslro. La sera vene a caxa, dove era alo-zato, do dii Senato di Milan a scusarsi non li erano venuti contra; et la matina vene il signor Zuan Ja-como a trovarlo, et poi disnar fo ordinato darli audientia da l’illustrissimo duca di Barbon gran contestabele, qual il slado di Milan governava. Et cussi andato, poi presentato le letere credential, li (1) La carta 93 * è bianca. disse era slà mandalo orator a soa excellenlia da la Illustrissima Signoria prò agere insieme le cosse di la Christianissima Maestà e di la Illustrissima Signoria; l’altra per honorar soa excellentia e la illustrissima caxa di Barbon, qual in ogni tempo è sta molto amala da essa Signoria. Ringralioe molto, dicendo aver mollo a caro tal sua venuta. Hor subilo comenzò a venir statele con avisi di le preparatimi feva il re di Romani per venir a invader il stalo de Milan, unde si feva varii consulti, e lui orator ogni dì andava dal Ducha. Et un zorno era il Cardinal San Severin, che è modo, fradello dii Gran scudier, et il Ducha disse haver terminato 94 " far 8000 sguizari per difendersi contra il re di Romani, e dito Cardinal disse : « Magnifico ambassa-dor, a questo tocha l’interesse di la Illustrissima Signoria; non sarala contenta di pagar la mila di sguizari? » Et cussi il ducha di Borbon disse: « È vero, scrivè a la Signoria ». Lui orator rispose la Illustrissima Signoria havia fato tanle spese, come a tulli è nolo, et non era di agravarla più in quesle; con altre parole. Hor disse: « Scrivè », et scrisse, et fo contentato di pagarli 4000 sguizari, i qual zà erano sta mandati a far. Li piaque asai. El continue veniva avisi si apropinquava il venir dii dito Imperador con grande exercito, et a di 5 Marzo di questo milesimo, fu fato un consulto in caxa di missier Zuan Jacomo Triulzi, dove era il Duca, monsignor di Lutrech, monsignor di la Pelisa, monsignor di la Clela governador di la compagnia dii duca di Borbon gran contestabile et il capitanio Piero Navaro e lui orator nostro e altri, il qual orator sempre intrava in li consulti, et cadami disse la sua opinion. Poi di-mandono a lui orator dicesse, qual disse cussi : « Licet non sia pratico a dar tal consulto come quelli illustrissimi capitani, pur dirò quel mi ocore. Nui havemo tra quelli dii Christianissimo re e di la Illustrissima Signoria liomeni d’arme 3000, cavali lizieri 4000, lauti da 16 in 18 mila computà li sguizari si aspela, e una bona banda di arlelarie; l’lm-perador che vien, non ha 800 in 1000 liomeni d’arme, 100 cavali lizieri, fanti sguizari et altre nation da 25 in 26 mila, el bodie 24 di luogo. Ensimo fuora con questi do exerciti, et andemoge a l’incontro el per zornata si governeremo, in questo mezo zonzerà li sguizari nostri ; el non se metemo in fuga, che monslrando aver paura potrà esser gran danno. » Li piaque questo aricordo al Ducha, et a dì 6 il zorno sequente parli da Milan con le zente el vene a Lodi. Il nostro campo in questo mezo era solo Brexa,