481 MDXVII, GENNAIO. 482 Mantoa c si ralegrono, et l’orator di Franza mandò ii suo secretano a congratularsi, il qual è amatalo con mal franzoso et non ensc di caxa. Di Roma, di l’Orator nostro, di 7. Come al solito suo, non slrinzente. Eri gionse li capitoli di Franza di lo aponlamento con la Cesarea Maestà, et la Signoria nostra intervenendo. Ozi li reverendissimi oratori galici è venuti a visitarlo e dirli questo, e come hanno di Franza letere, di 27, et ultimo dii passato, e li capitoli erano in francese di quel lenor e sustantia si ave per il sumario auto da Porator nostro in Franza; et come dito aponlamento era sta ralifichà per la Cesarea Maestà. Et poi clic li tre re, Cesareo, Crislianissimo e Calholico si dieno trovar insieme a Cambrai; il Chrislianissimo re manda monsignor il Gran maistro e uno altro suoi oratori a parlar, et per il Calholico vi va monsignor di Clevers e il Gran canzelier, e do allri vi anderano per nome di la Cesarea Maestà, et per tratar insieme avanti dilli Re si conzonzino, e si tien, come diti oratori dicono, sarà uno loco a li confini di Franza ch’è San Quintili over Crevacour. ltem, di articoli col Papa e la Chrislianissima Maestà, disseno non esser ancora conclusi ; ma che il Papa ha conlenlà il re Chrislianissimo non parlar di la impresa di Ferrara, et che si poi dir in reli qui s conclusi, perchè le parli sono d’acordo, ma si aspella domino Latino oralor pontificio retorni di Franza, qual zonlo qui si slren-zerà la cosa ; et però a loro oratori non par Iralar al presente di far altra liga dii Papa, re Cristianissimo, la Signoria nostra e sguizari fino non zonze diio domino Latino, perchè avanti non li par di parlar di questo alcuna cossa ; ma zonto, in una sera si potrà concluder dita liga. 260 11 Papa è indisposto, dice ha febbre e leva le au-dientie. Dili oratori galici, non polendo haver audien-tia dii Papa, andono dal Cardinal Medici, al qual li co* municò diti capitoli di lo aponlamento; qual mostrò piacerli averlo inteso, ltem, monsignor di Lodeva li disse a lui oralor, come si partiva di Roma avanti di lui, di che si duol assai non esserli mandà il suc-cessor, ha mudato ... oratori francesi. E sopra questo scrive longamente, dicendo non si poi aiutar a far i servicii nostri. Dii dito, di 10. Come il Papa non ha mal alcuno, benché non dagi audientia ; ma ha più presto mal di fastidio. Scrive, come il reverendissimo Cardinal Volterà li mandò a dir averli da parlar per cosa importava, e faria aprir la porta dii zardin aziò fusse manco via, per star vicino a lui et non esserli se non la strada di mezo. Di che, ben rivolto, vi an-I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXIII. doe. Qual li disse: « Domine or afor, ho aulolelcre dal mio vicario eli Vicenza, la Signoria Illustrissima li à dimandalo impresiedo ducali 500 e lui lolse a scriverne; di che vi dico che son mollo contento servirla di ducati 2000, et si non fusse che trato un per di noze di una mia meza in uno nipote dii Papa, che mi convegnirà darli assà danari in dota, vi serviria di più in questo bisogno di quella Illustrissima Signoria, di la qual snn fio] e bon servitor » laudandola assai, e che di ogni danno l’ha auto ne ha parlicipato, e ti am di ogni suo ben ne à gran contento; et che li dava scudi 2000 dal sol pregandolo li tolcsse al presenle, el si le noze non seguiria li promcteva di allri, et à scrito lelere a li soi a Vicenza vendino il vino e li danari scuoderano (ulti debbi servir la Signoria no-slra, e come ha senlido gran consolation di questo aponlamento fallo. Lo ringratiò mollo soa reverendissima signoria, e disse non voleva luor li scudi, ma acelava la oferla et scriverla a la Signoria; per il che spaza questa posta. Scrive che zà li scudi l’us-seno preparali, et erano in li sacheli; non li volse, e la Signoria ordeni quello l’liabi a far; e li disse dovesse salvar dili danari fino venisse risposta, ltem, manda lelere di soa signoria a domino Ruberto Manzini qui a Venecia el a suo nepole a Vicenza, ltem, scrive, le diferenlie dii duca di Trajeto e il signor Prospero Cotona è state rimesse per il Papa a li reverendissimi Santi Quatro et Santa Maria in Portico aklir de jure e riferir poi al Papa. Scrive, il signor Renzo da Ceri è venuto li a Roma, e dice il Cristianissimo re vuol tuor tuorlo al suo stipendio, ltem, è parlilo di qui una Ila di Nicola Todcsco secrelario dii Cardinal Medici va al convenlo di Ire reali, qual ha ben la lengua. ltem, solicila il sucessor. El per la Signoria et Colegio, fo ordinato scriver una bona le- 260* lera al dito Cardinal Volterà ringraziandolo di danari oferli di scudi 2000, et li lenitilo come fosamo stà serviti, et scrito a l’Orator nostro in corte in con-formilà ringracii soa signoria ; ma ben si lorrà da Viccnza li ducati 500 per lo impresiedo eie. Di Napoli, di Lunardo Anseimi consolo, di 3. Come è nova de lì di uno paro di noze fate in Spagna dii Conte Palatino in la fiola dii Gran capitano e li dà in dota, olirà l’inlrada in Spagna, etiam quello ha in questo reame, et verà di qui per viceré, e questo viceré anderà in Sicilia, dove era prima viceré. ltem, è letere di Alexandria; dice avisano di prosperi sucessi dii Signor turcho e haver haulo la Soria, e il viceré ha dito etiam l’ha auto il Cayro, tamen non è rasonevole ancora P habi auto, ltem, scrive dii suo canonicato di Padoa longamente, el di la mole- 31