75 MDXVI, OTTOBRE. 76 falconi et cavali. Scrive di Tormenti quello valeno in quelle parie, ut in litteris. Di Brexa, di sier Piero Mar scio capifanio e provedador, c sier Andrea Trivixac el cava-lier provedador, di 13, fiore 4. Come eri esso sier Piero Marzelo zonse lì, et che lui sier Andrea partì Zuoba per repatriar. Riceveteno la lelera di la su-spension di danari in Camera per do mexi ; scriveno bisogna pagar 100 fanti è in castello, el quelli fabbricano la lera e ruinano la Garzela, eie. Quella Camera è povera ; la Signoria fazi et ordeni come li par. Di sier Hironimo da Canal capitario di le galie di Alesandria, date in galla fnora di Puola, a dì 11. Come zonse la sua conserva a dì 9. Fata la zercha è ben inordene, et cussi fanno vela in quel hora per andar al suo viazo ; ha ricevuto la teiera di l’ordine di andar in conserva con altre ga-lie, exequirà eie. Da poi disnar, fo Pregadi, et leto le soprascrile lelere. Di Vicema, di sier Nicolò Pasqualigo podestà e capitario, di 16, hore 4. Manda una relation di suo exploralor nominato Lorenzo dai Forni, stato a Trento, dove dice nofi aver visto alcun stipendiato, e quelli dii socorso erano ritornali a caxa loro verso Bolzan e Meran, et ha visto 7 boche di artetlarie grosse, qual fo condute in zo’ per aver la Chiusa, hora è sta recondute a Trento; e che li è foraussiti Hironimo da Nogaruole el Antonio da Tiene e altri, el è gran carestia, e si dice de li Verona sarà di la Signoria. L’Imperador non si sa dove el sia, o si diceva si aspelava davari per mandarli a Verona, eie. Fu posto, per li Consieri, che certa vendeda fata di una caxa e possessinn di la Rivela, era di le monache di Santa Chiara di Treviso, qual in queste guerre fo ruinà il suo monestier, et lo rizano in la terra con autorità dii Pontefice e però hanno venduto dite possession per ducati 1600 etc., pertanto sia dà licentia a le predite done poter questo far ut in parte. Fu presa, ave 9 di no. El nota la comprò domino Bernardin Spiron medico. 39 Da poi li Savii steteno un grandissimo pezo a consultar; poi ussiti fo replicà la profondissima credenza, et chiamati molti non fono l’ultimo Pregadi davanti li Cai di X ad aver la credenza, et darsi in nota, Ira li qual fo sier Marco Bolani e sier Antonio Trun procurator etc. Poi, da sier Alberto Tealdini, fo leto letere di Pranza, di sier Ztian Badoer dotor cavalier, orator nostro, da Paris, di 8 Octiibrio, et di campo dii provedador Grifi da Villafrancha, di 15 hore 4, il sumario di le qual, per esser di grandissima importantia non scrivo per adesso, ma aperte e intesa la cosa, forsi ne farò nota. Sumario di letere di l’orator nostro in Pranza., 40*> e dii provedador Grifi, di campo, drizate a lo Eccellentissimo Consejo di X, lete in Pregadi con grandissima credenza a dì 17 Oc-tubrio 1516. Di Vorator nostro in Pranza, date a Paris, a dì 8 Octubrio, drizata a li Cai dii Consejo di X. Scrive coloqui aulì con monsignor il Gran maistro, qual li disse è tre zorni non ha letere di campo, li par di novo, dicendo il socorso venuto in Verona dia esser sia grande. Esso orator nostro fo poi dal Re. Scrive coloqui auti insieme, qual a Son Maestà li comunicò le letere l’orator nostro d’ingal-lera li scrive la Signoria nostra in risposta di soe. Soa Maestà disse « Mi piace tal lelere » dicendo « il Papa è slrelo con mi » Non disse però l’è. El lui orator disse: « Tutto quello la Illustrissima Signoria averà si cognoscerà averlo da la Maestà vostra. Rispose « Non son per mancar, ho scrilo in Fiandra a monsignor di Clevers e al mio oralor Biucurt, vedi l’imperador non voj Riva e Roverè el voj far Irieve, e in questo mezo si compierà la paxe, e ho scrilo di questo a monsignor di Orvai mio ambasador al Ca-tholico re. » Item, disse, di sguizari sperava vera lutti 13 Cantoni, el ha li Grisoni con Soa Maestà. Item, ha auto a viso il Cardinal Sedunense è zonto al Catholieo re, et va in Ingallera. Poi disse: « È bon concluder questo acordo con l’Imperador » dicendo