3*29 aravi, DICEMBRE. 330 gnor, e per zorni do andò melando le rase a sacho et amazando li sbisadi. Da poi el vene el Signor lurclio de fora al Midan, el Mercore, el mandò dentro la terra do bassi», et hanno serato le porte de la terra, salvo porte 3, a le qual porte non lassando far dispiacer ad alcuno; ben è vero è intra tanta zente del (ureo, compra e vende et non dormino in la terra. Da poi el Signor vene Venere a saludar ne la terra. Luni vene al bagno in la terra ; el qual bagno son per mezo case de franchi, dove franchi li distese ca-vezi dui raso soto li piedi del cavalo e davanti. Ancora, zonto li do bassa ne la terra, subito mandò cride atorno che chi aveva robe de schiavi in salvo c cavalli li desseno fuora, sodo pena de la forca; talché gli è sta portato tante robe et tanti danari che non se poi estimar, et ogni zorno é a questo modo. In castello hanno trova cantara 80 de moneta batula, sarafi d’oro 800 milia, senza tante robe da vestir, selle d’oro et d’arzento, che par cuse da non creder ; siché le cosse passano a questo modo. Da poi, zà zorni 4, el signor di Alepo è venuto de qui con schiavi 150 soi e asse presenta, et hanno dato presente al Signor turco tra fese, lisari et pani de seda, per ducati 3000. Li ha fato el Signor molto bona ciera, et per questo se dise ma pochi intendeno el vero, li ha promesso farlo Soldan nel Cajero. Appresso, a’ nostri franchi li è slato tolto le sue case per il miriachar del Signor turco. De morii, prima è slà quel can dii Soldan, e poi l’armirajo grando, el signor di Damasco, l’Azebo de Tripoli, presi el fio del soldan cerchasso, casandar dii signor d’Alepo, el signor de Safelto e molle altre Signorie. Questo suma-rio é trailo da do lelere di Alepo de cose de novo. Da Milan, di Andrea llosso secretario, di ll,hore 16. Come, questa malina fodil signor Zuan Jacomo per saper l’aviso de la caplura dii cardendl Sedunense, qual gli disse aver auto un’ altra letera di missier Zorzi Soprasaxo, qual gli scrive aver da uno monsignor di Chievron valesan sta in Alemagna bassa, come andando el cardenal de Sion di Fiandra in Alemagna, era slà preso da uno signor alemano amico dii Ducha, e datolo in le man al diio Ducha, qual voi dir di Geler, licet noi nomina. Item, scrive dii zonzer li a .Milan de do nonci, uno di l’im-perador, l’altro dii re Catholico per meter le poste, et cussi è slà ordenato ponerle. A dì 16. La matina non fu lelere da conto, so-lum di Dalmazia de certe incursion fate ut patet, ut in litteris. Veneno li hebrei, 4 de loro dolendosi de la parte di prestar ducali 10 milia, che per el Consejo di X con la zonta non potevano esser astretti, poi non hanno danari ni pono trovarli con botta ; e lutto el Colegio li disse erano di opinion li pagasseno et pre-slasseno ad ogni modo. Fo mandato per li prelati el abati dai qual si voi danari in presiedo, che venisseno da mattina in Colegio. E nota: niun patricio da se è venuto ad oferir nulla. Da poi disnar fo Pregadi, comandato per meter molte parte, et lezer le lelere, et non veneno tre Savi di Colegio: sier Anzolo Trivixan, sier Mareo Minio, sier Alvise Pixani procurator, el sier Zuan Trivisan savio a lerra ferma. Et compilo di lezer le lelere, fo messo queste parte : Fu posto, per li Savii, suspcnder per altri do mexi li pagamenti de le camere di terra ferma, zoè Zener e Fevrer, exceptuando li custodi e altre spese, come per el Colegio sarà termina, e li danari siano mandati in questa terra, sotto la pena di ... Item, li pagamenti de questa cilà nostra, ut in parte. 137, 13, 7. Fu posto, per li diti, la parte de la mila dii lieto compie questo mexe, continuarla per altri mexi 6, ut in parte, la qual se habbi a meler Gran Consejo. Ave 115 de si, 30 de no. Fu posto, per li Consieri, dar per queste feste a creditori de l’Armamento stera 500 a sier uno per persona e non più ut in parte a raxon di lire 5 pi-zoli IO el staro, et vadi a tal dispensation li do Pro-vedadori a l’Arsenal et do Savii de ordeni per tessera, over per acordo ut in parte. Ave ¡J de no. Fu posto, per li Savii a terra ferma et ordeni, 183* una confirmation di Nicolò da Modon fato contesta* bele in Almissa per sier Mallo Michiel conle di Spalato ut in parte, in loco di Zuan da Terzago morite. Et fu presa. Fu posto, per li diti, clic Gabriel Barlolo da Pa-doa, al qual fu concesso per Colegio una porta in Dalmazia, li sia dato la porta di terra di Traù ut in parte. Et fu presa. Fu posto, per li Savii, che de cetero non si possi balolar in Colegio alcun credito di reclor o castelan, stato in alcun luogo dii 1514 in là, se non per questo Consejo. Item, tutte le provision concesse per altri che per questo Consejo sia de niun valor, exceptuando quelli servono al presente in campo: 126, 13. Fu posto, per li Savii, che, alenlo el bisogno dii danaro, tutte le barche passeranno per San Zulian, di relorno pagino quello pagano per andar suso; li qual danari siano de la Signoria nostra, videlicet,