907 Hl'XVI, NOVEMBRE. 208 10 principiata dii 143G a la guerra dii dueha di Mi-iari, et poi questa guerra trivisani non l’hanno pagata, dicendo quando si perse Padoa e poco mancò si perdesse Trevixo, sier Hironimo Marin, era podestà et capitanio et sier Piero Duodo provedador zeneral in Treviso, li levono la dita taia. Tamen non é alcuna scritura. Hor hanno preso di scuoderla co-menzando al primo di Zenaro proximo, et cussi fo scrito a Treviso si scuodi. In questa matina, al Colegio di XX Savi dove era 11 Provedadori di comun et Consoli di mercadanti per delegation dii Consejo di X, reduti numero 22, et poi longamenle aver aldito li avocati di una el l’altra parte di certa deferente tra teslori veluderi et samiteri di altre nation conira la nation bergamasca, tandem fu poi tra nui disputato assa’, et per li presidenti posto parte, tandem fu posto una parte per sier Beneto Barbo presidente, notata de mia man, qual taiava una termenaUon di Consoli fata dii 14‘Jl e contirmada per il Consejo di.X, ita che dita Scuola sia in soa libertà di elezer li olìeii e non governarsi per nation. E cussi lo otini. Quelli di XX Savii erano, sarano noladi qui solo : Sier Sebaslian Zantani. I Sier Nicolò Salamoi! qu. sier Thornà ' presidenti Sier Beneto Barbo Sier Francesco Zorzi qu. sier Hironimo el cavalier. Sier Domenego Ruzini qu. sier Ruzier. Sier Marin Sanudo qu. sier Lunardo. Sier Piero Morexini qu. sier Nicolò. Sier Michiel Tran qu. sier Hetor. Sier Jacomo Alberto di sier Marin. Sier Matio Viluri qu. sier Barlolameo. Sier Vicenzo Griti qu. sier Piero. Sier Alexandro Foscari qu. sier Urban. Sier Piero Duodo di sier Francesco. Sier Agustin Moro qu. sier Baldisera. Sier Antonio Gradenigo qu. sier Polo. Sier Andrea Mozenigo, el dolor. Sier Hironimo Polani, el dotor. Sier Ferigo Vendramin qu. sier Lunardo. Sier Marco Antonio Venier ^ provedadori Sier Zacaria di Prioli qu. sier Alvise j di comun Sier Nicolò Marzelo di sier Francesco i Sier Lunardo Venier di sier Moìsò ( Consoli Altri di XX Savii non era. A dì 15. La matina vene in Colegio sier Francesco Zigogna, fo podestà e capitano in Caodistria, in locho dii qual è andato sier Sebaslian Contarmi el cavalier; el referì di quelle occorentie di l’Ili-stria. Et sul tardi zonse letere di campo dii provedador Griti, di 13, hore . . da Villafrancha, et di Franza, in zifra, di l’Orator nostro, di 7, qual lete, fono in Colegio mandati, chi non entra nel Consejo di X fuora; qual erano di gran importantia. Tamen, era stà prima ordenato Pregadi per lezer letere, et terminono far ozi, poi leto dite letere, Consejo di X con la zonla. In questa matina, fo incoronala in Piaza di San Marco quella dona, jusla la parte presa nel Consejo di X, in caxa di la qual si usava sodomia di sier Zuau Fero qu. sier Antonio con sier Hironimo Michiel qu. sier Alvixe. Da poi disnar fo Pregadi, et reduti li Cai di XL soli, fo principiato a lezer le letere notate di sopra, comenzando dii provedador Griti di 8, e dii provedador Gradenigo di 11, et queste zonte questa matina. Dii Governador zeneral, date a Fovejan, a dì 13. Come erano ussite bandiere di fanti di Verona e andate apresso Rovere per incontrar il capitatilo Zorzi, qual torna con danari e panni per dar una paga a quelle zente. Et de lì li nostri sono andati a quella volta da la banda di qua di l’Adexe et con archibusi; faraiio il dover.Questa notte, a hore 4, us-sileno di Verona certo numero di cavalli e andono a Bovolon e feno preda di bestiame, et ferito a morte uno suo trombeta era lì, et uno altro di soi, el sono tornati in Verona. Item, quelli francesi vanno grossi al sacoman, facendo danni grandissimi; non se li poi remediar, et vanno fino sopra il Polesene facendo danni. Aricorda saria bon far una provisione, li ho-meni dii paese si defendino da dili saconiani, et la Signoria li scrivi questo fazino ; el fino su quel dii ducila di Ferara vanno facendo danni. Da Milan, dii secretario Andrea Bosso, di 12, hore 20. Come, eri sera, monsignor di Megret lliesorier di danari di la guerra vene a cena con lui, qual li disse monsignor di Lutrech aver scritoli di 10 sarà qui a dì 25 di questo, con honor di la impresa di la Maestà Christianissima e utele di venitia-ni. Poi li disse aver auto una lelera di Nicolaus. . . secretario dii Roy, qual è un’ altro Rubertet, che quelle cosse di l’acordo paserano bene. Et domente si lezeva le letere, il Principe con la Signoria e Savii reduti prima nel suo palazo, e li Cai di X e Avogadori venero in Pregadi, et compilo di lezer queste letere, e di Cypri et una di Cataro,