405 IIDXVII, GENNAIO. 406 xeles. Item, è zonto qui in Àmbosa domino Zuan Joachin, fo per nome di questo Re a Zcnoa per li danari eie. Eri mancò di questa vita qui domino Sigismondo di Troli orator dii duca di Ferara, et ancora è morta la rnojer di monsignor di la Tri-molia, si dize si mariderà in madama di Nemors. Da Ingalterra, di VOrator nostro, date a Londra, a dì 7. Come non à potuto aver audientia dal Re, come scrisse per soe di 18 dii passalo, ma solum da quel Cardinal Eboracense. Item, ricevete lettere di "25 Oclubrio et 7 Novembrio di la Signoria nostra, con sumarii di letere di Levante, per le 221 * nove dii Turco, unde fo dal Re e li comunicò queste nove grandissime dii Turco, tutte a ruina di cristiani per la gran potentia averà. Soa Maestà monstrò farne poco conto, perché non atendono ad altro che a le cose de Italia e di Pranza; e pur dicendo esso Orator, si la Cristianità non farà provision, questo si farà signor dii mondo, Soa Maestà disse si vedrà col tempo li progressi soi, né altro ave da Soa Maestà. Poi parlò al Cardinal longumenle comunicandoli tal nove. Soa signoria, che non ha il cuor ad altro che a le cose de Italia e Franza, disse : « Bisogna vui lassé Verona, et è stà terminà mandar oratori di la nostra liga a protestar al re di Franza e vui lasse Verona a lo linperador, altrimenti tutta la liga vi sarà contra e vi priveremo de li cornerei per tutto il mondo, e da mar e da terra; se vi farà guerra, e vi trateremo da infedeli, e vi bisognerà andar in Turchia; avisandovi li oratori vi protesterano, vi darà formine uno mexe di tempo a lasar Verona, e poi vi si farà la guerra si sarete obstinati ; ma lassando Verona, porete in-trar in la nostra liga, e si farà pace universal contra Turchi, e vi dico il Re nostro vi anderà in persona ». L’Orator disse: «La Signoria dia lassar Verona, eh’ è soa, e quelli la voi lenir contra il dover non é imputati ! e questo non meritava la Signoria nostra a la grandissima observantia portata a questa Maestà, la qual, insieme con li altri Principi cristiani doveria atender a li eminenti pericoli de la Cristianità, e soa signoria, come Cardinal di la Santa Chiesia, doveria far ogni opera a questo ». Soa signoria disse: « Lassò Verona et intrè in la nostra liga »; e l’Orator disse: