219 UDXVI, NOVEMBRE. 220 ma quando volesse levarsi omnino, vedi omnino va-dino alozar di là di Peschiera, come lui Provedador scrive, in quelli lochi, che saria poco danno al brexan, con farli la provixione eie. Ma più presto soa exeel-lentia doveria venir alozar a Gusolengo et strenzer l’asedio a Verona. Sier Marco Minio e sier Alvise Pi-xani procurator, Savii dii Consejo, non erano in opinion di scriver fazi provision di le viluarie etc. Hor leda ditta teiera, parse a li Savii d’acordo de indusiar a doman, perchè in questo mezosi harìa la risposta di quelle di eri sera et più fondatamente si potria consultar e terminar questa materia; et questa fo opliina deliberation, e cussi fo lieenliato il Pregadi a hore una di note con la credenza solita. Et restò Consejo ili X con la zonta, et scriseno in campo in risposta di certa letera a parte drizata a li Cai di X. A dì 18. La malina non fo nulla di novo, et si desiderava letere di campo. Da poi disnar fo Consejo di X con la zonta, et vi vene sier Zorzi Emo procurator, el qual, poi il caso dii liol, non è slà più in algun Consejo, imo va vestito di negro et con barba. Di campo, fo Mere da Villafranca, dii provedador Grifi, di 16, item di Pranza, di l'ora-tor nostro, di Ambosa, di 8, et monsignor di Lu-trech lia di Franza, di 10. In conelusion sono ca- . tive letere, il sumano di le qual si le saranno notale in Pregadi, scriverò di soto. Fo dà l’ofteio di Meslre dii viti a uno scutarin, qual imprestò ducali 800 et dona ducali 200 Fo scrilo in campo. Di Roma, vene letere di Vorator nostro, di 14 le ultime. 11 sumario di le qual sarano lede in Pregadi, et io le noterò. È da saper, in le letere di Franza, di 8, è come l’armada dii re Calholico a Alzer in Barbaria havia auto una gran streta da’ mori, nel smontar in terra presi do capitani spagnoli da conio etc. Fo mandà in campo ducati 1000. A dì 19. In Colegio fo terminato mandar eri uno Provedador al sai a Lignago a far discargar li sali sono lì et farli condur per terra, et fono imbos-soladi li Provedadori. Tochò a sier Hironimo Mali-piero, qual era amalato, et poi si oferse andar sier Francesco Barbaro, al qual fo dato ampia commissione, et partì a dì 21 ditto. Di sier Marin Don avogador extraordinario, fo letere da Schio. Come havia examinato più di 40 testimoni per trovar chi havia mandato over porlato biave in Verona, et niun trovoe, unde ter- minò far mandar tutte le biave el trovava in Visen-za, e a questo si faticava si lì a Schio come per le altre ville dii visenlin, justa la commissione sua. In quesla malina, fono in Rialto chiamali sier Piero Justinian qu. sier Marco e sier Bortolameo Moro qu. sier Francesco presi in Pregadi di relenir, che iu lermene de zorni 8 vengano ad presentarsi etc. 11 qual Justinian è a la Trinilae, se dice non se apresenterà, el il Moro è ai Frari. El nè l’un ni l’al-Iro si apresentorono. Da poi disnar fo Colegio di la Signoria et Savii ad consulendum, et parlono zercha il modo di trovar danari. Fo mandà in campo ducali 1000. Di campo, fo letere di Villafrancha, dii provedador Griti, di 17, hore 4. Monsignor di Lutrech continua iu volersi levar, et mandar parte de le sue zenle d’arme a alozar sul brexan. Item, Verona, quelli dentro la fortificano con gran furia. A dì 20. La malina nulla fo diio de novo, ni fo 12 7 letere da conto. Da poi disnar fo Consejo di X con la zonta, el fo asolto sier Andrea Boldù qu. sier Ilironimo, era castelan ad Axola, qual lassò di roca uno prete brexan rebello. Posto di proceder: 13 et 14, et poi ave 10 di uo, et fo preso di no et cussi fo asolto. Item, fo fato gratia a sier Anzolo Querini qu. sier Andrea fo bandito per el Consejo di X per basterna, videlicet, il qual presta per do anni ducali 150 da esserli restiluidi a la camera di Cypro. Item, fo sier Zorzi Emo procurator davanti la Signoria, suplicando si lezesse una scrilura, qual lui suplica per suo fiol sier Zuane bandito, videlicet voi prestar a la Signoria ducati. . . contadi. Item, dar piezaria e cauzion per ducali 8000. Item, suo fiol voi presentarsi a le preson, et è contento pagar quello l’aveva indebite follo di danari di la Signoria nostra, et con sier Zacaria Gabriel procurator aeouzò le cose di ducati 1500 tolti, et non voi ensa di preson fino non habi satisfato, et etiam sia bandito da Venetia e dii deslreto per anni ... ut in suplica-tione. Ilor mandalo fuora esso sier Zorzi, il Principe slrense i Consieri a terminar si se poteva lezer quesla scrilura over non, hessendo bandito absente. Et per Pregadi et balotala fo preso di no, et cussi ave pacientia, nè li Cai di X nulla disseno ; sichè nulla fu falò. A dì 21. La malina, nulla fo da conto, ni letere 127* di alcun loco. (1) La carta 1*26* è bianca.