501 HJDXVU, GENNAIO. 502 per esserli morti in questo assedio li cavali, desasii paliti, dicendo dice questo per benefìcio di la Signoria nostra, aziò achadendo una altra volta, vengino più volentieri. Rispose esso provedador Grili, la Signoria ha fato grandissime spese, pur si farà quel si potrà, et ha deliberato donar qual cossa a li capi di bombardieri, e alcuni bombardieri, et certi capi di fanti che hanno fato fazione; ma monsignor di Scut voria si desse a lutti. Itern, riceveno lelere nostre di 1G et 17. Per quanto a ringratiar lo illustrissimo Lulrech, aspela la letera a soa signoria come scrisse per potergela dar; col Governador ha fato il debito, ringratia mollo inulto la Signoria nostra. Scrive, domino Lunardo Grasso, al qual per il Consejo di X con la zonta, li lo concesso la capitaneria di la cita-dclla de lì, per voler aver il possesso, presentando una letera di Cai di X, et per la nuova cornmissiou lì è sta data non si meli alcun in dila ciladela, si ha 273 scusalo non lo poter far per aver auto nova comis-sione di la Signoria nostra ; però si scusa, e ha scrito a li signori capi si non ubidisse la sua lelera. Il qual domino Lunardo vien a la Signoria nostra. Itern, scriveno che la solennità si dia far ogni anno a Verona, a dì 15, come voi Lulrech, è bon conGrmarla col Senalo, qual etiam voria se ne facesse memoria a Venecia. È molto catholico, et ha gran piacer di questo ; la copia di la qual scritura, sarà nolada qui avanti. Di Pranza, dii Badoer orator nostro, date a castel Remoratino, a dì 10. Come a dì 4 e 5 di Ainbosa scrisse, poi a di 6 partì de lì il Christianissi-mo re, la Serenissima raina e Illustrissima madre, e zonseno lì a caslel Remoratino a dì 8, e cossi zonse esso orator. E andato da la Serenissima Majeslà, trovò el si armava per voler zostrar, e li domandò se l’avea da dirli alcuna cossa. Rispose aver lelere dii alarissimo Grili, di ultimo, con le letere di lo episcopo di Trento etc. Soa Maestà disse : « Aveino questo mede-ino aviso da monsignor di Lutrech ».dicendo:«se ben vanno a la longa in consegnar Verona, tegno certo non sarò inganà, e ogni modo la sarà consegnala » et che ha commesso a monsignor el Gran maestro non vadi di longo, e scrivi a monsignor di Clevers in Fiandra voy far ultimar la cosa di Verona, et Soa Maestà averli scrito a esso Gran maislro vadi lem-porizando fino abi la nova di la consignation, perchè non voi, quando sarano insieme, si parli più di Verona. Ilingratiò Soa Maestà eie. Poi parlò con monsignor di la Villaroy, qual li monstrò le proprie lelere dii vescovo di Trento, di 18, e letere dii re Catholico,“ date a Bruxelles a dì 4, a questo Serenissimo re. Scrive, li oratori cesarei vieneno a Soa Maestà, non esser partiti, perchè uno di loro tre, ch’ò il primo, monsignor de Ru, era indisposto, e havia expe-dito a la Cesarea Maestà desse commission a li do altri, non potendo venir monsignor di Ru venisseno loro, et che l’era disposto a manlenir la pace la Cesarea Maestà. Item, li lexc la letera di monsignor Rochabiucurt orator apresso il Catolico re: la causa non è venuti li oratori cesarei, è stà perché la co-mission era in nome de tulli Ire, e partirano li do subito; e che ’1 vescovo Colona e l’oralor d’Ingaltera sono lì a Bruxelles andavano seminando che la pace fata con l’ImperadoreSoaChristianissima Maestà non durerà, e si farà nove intelligentie con il re d’Ingal-lera; di che esso Rochabiucurt si ha dolesto col re 273* Catholico, qual à auto a mal di tal parte, e à scrilo a l’imperador di questo; dal qual à auto risposta, voi continuar la pace etc. E lui oralor ha visto le proprio letere di l’imperador. Poi parlò esso oralor nostro, quando saria il tempo di far la consignation di Verona. Disse sarà a dì 18 di questo mese. Item, è nove de lì in merchadanti zenoesi con avisi di Alexandria, il Signor lurcho aver aulo tutto l’Egipto, et era verso Jerusalem, e fata la Pasqua, a di 28, anda-riano col campo suo verso il Cayro per sradicar schiavi. Item, è lettere di Zenoa di 3, come fusle di mori e turchi è andate in Corsicha, e posto in terra, hanno fato preda di presoni assa\ animali. Item, scrive in le zoslre è stà fate de qui, la Chri-stianissima Maestà à roto 12 lanzc, e il resto di gio-stradori ne hanno roto molto poche. In questo zorno aduncha fo balotato, Ira il Principe el Consieri, jusla la terminalion hanno fala di quelli diano esser nominati Canzelier grando, che fono n. 7, et Bernardin dì Redaldi, eh’ è homo degno, docto et ha età, et aria auto assà balote, non volse tal cargo, el ringratiò la Signoria che voleva etiam lui fosse baiolato, dicendo contentarsi dii suo stalo che l’ha el non voi altri carghi. Ilor li 7 secretari cadaun disse la età et meriti, et uno cazete ; li qual secrelarii sono questi : Gasparo di la Vedova. Thomà di Freschi. Nicolò Aurelio. Alberto Tealdino. Alexandro Capela. Zuan Batista di Adriani. Zuan Piero Stella. Et cazete Thomà di Freschi, eli’ è il più vecchio di tulli.