527 MDXVII, GENNAIO. 528 A Crema fanli 100 sollo Gnagni Picon con ducati 30 per paga, el li soi caporali do. A Liimago Bergamo da Bergamo con fanti 25 e in quel numero un per caporal e ducati 10 per paga. In Friul a Cividal fanti 80 solto domino Bernardin Orio el cavalier, el 40 solto Marian Corso, et ducali 10 per uno. E noia, fo casso sier Zuan da Molin qu. sier Timoteo .. . , era lì, con fanti. A la Chiusa fanti 20, sollo Paolo Basilio. A Monfalcon fanti 25, sotto Zuan Antonio de Vaila, et ducati 10 per paga. A Verona fanti 1000 per custodia sotto quelli capi parerano a li Provedadori zenerali nostri. Et fo il 7,orno drio scritto lettere per tutto di questo, e a Verona a sier Zuan Paolo Gradenigo provedador zeneral nostro, con scriverli il resto di fanti da 1000 in suso lì in Verona debi licenziarli etc. 291* A dì 25, domenega. Fo san Pollo, fo bellissimo tempo, e per li versi Claras dies Fardi larga frues indicai anni etc. Vene in Colegio domino Francesco Boldiero cit- tadin veronese con suo nepote nominato...... veri marcheschi, et fo molto acarezato dal Colegio e dal Principe nostro. Veneno otto oratori padoani in Colegio, quali per non aver Consejo, per esser marcheschi, fo ele-cti da li Rectori e loro cittadini. Et parloe missier Gasparo Orsato dottor, qual fu però in li Cabioni et fu liberalo, et c homo da ben, il qual fece una longa oralione vulgar, alegrandosi di lo acquisto di Verona, con molte parole, la copia di la qual forsi sarà scripta qui avanti; et in conclusion dimandono tre cose : la prima, sia ritorna il Studio come era prima ; la seconda, possino aver il suo Consejo; la terza, che habbino li soi vichariadi che prima haveano. 11 Principe disse che li vedevamo volentieri, et co-gnossevamo la sua fede perchè quelli erano fidelis-simi, et dii Studio si ritornerà, e di le do cose richieste si saria con li Savij et se li faria risposta. Vene l’orator dii Papa domino Zuan Zorzi da Dresano ciladin vicentino, et mostrò uno brieve dii Papa, qual li commeleva venisse a la presentia dii Principe e di la Signoria e tolesse licentia et venisse da Soa Santità, et cussi tolse. El Principe disse l'usse el ben andato; et cussi partirà fin zorni per Roma. Di Brexa fo lettere di Rectori. Come mandavano al provedador Grili di danari scossi da ciladini per impresiedo, ducati.. .. Di Bergamo, di Rectori. Come mandavano al dilto provedador Grili ducati 3500 abuli de lì. Di sier Andrea Griti procurator, provedador zeneral, date a Canedolo a dì 22, a hore 4 di note. Come era stato a Mantova lo illustrissimo Lutrech molto honorato dal signor Marchese, dove era stato zorni... et è venuti lì et vano a Cremona. Lo nome di 8 oratori padoani. Domino Jacoino Zabarela dotor et cavalier. Domino Gasparo Orsato dotor. Domino Nicolò Barison dolor. Domino Hironimo dal Mulo dotor. Domino Dolo dotor. Domino Marsiglio Papafava dotor. Domino Andrea Caodivacha. Domino Gasparo di Obizi. Et il Zabarela, disse quella terra soleva aver assai cavalieri, hora è solum . . ., e pregava di questi ne facesse 3.11 Doxe li rispose: « Molto volentieri » et li charezono assai. Da poi disnar fo Gran Consejo, non fu il Prin- 292 cipe. Vene l’orator di Ferara domino Jacomo The-baldo per veder il nostro Consejo, et fo assaissimi zentilhomeni. Et cussi come questi altri Consegij al più non si passava 900, cussi adesso, chi vi potò venir, assa’ vi vene, parte per la gran pratica di far Canzelier grando, parte per balotar la parte che più non se impresterà danari per aver ofìcii, et parte per alegreza di far li rectori di Verona. Et cussi si stentava andar suso per tre scale che erano aperle le porte, computà la Libraria. Tanti zentilhomeni veniva a Consejo, et poi erano tanti cittadini popu-lani de ogni sorte, e parte di nostri zentilhomeni che procuravano a le scale, che da ogni banda non si fosse investiti ricomandando il tal secretario per Canzelier grando. Et tutti 6 quelli sì fa nominar erano in Gran Consejo a le porte inchinandosi a tutti. Et reduto, apena si poteva sentar. Et mandati fuora con gran stento chi non metteva ballota, et excepti quelli haveano auto licentia di star, tra li qual fo Francesco Boldieri ciladin di Verona et Zuan Paulo di La-zize suo nipote, e Nocenle di Pedemonti che senta-vano apresso i Cai di X. Gasparo di la Vedoa fe Po-ficio dii vice canzelier. Et prima, per Alberto Teal-dini secretario fo leto la parte presa in Pregadì, a dì 16, la qual è di questo tenor, et balotata fu presa, zoè : che più non se aceti oblation per aver ofìcii ut in ea, la copia sarà qui avanti posta. Et avè 5 non sinceri, 132 di no, 1416 di sì et fo presa. Tamen le balde di sì non fo nombrate, erano assai più numero.