237 Ml'XVI, novembre. 238 Hor fo per la Signoria rimesso a mandar la parie, et fo licenlià il Pregadi. In questo Pregadi, sier Zorzi Emo procuralor, padre di sier Zuane, qual fo bandito come fo scri- 10 di sopra, vene in Pregadi ; el qual poi il caso di prender di retenir dii fìol più non è venuto in Pregadi. È in questa terra scoso, non si sa dove. A dì 25. Marti. Fo Santa Catarina. La matina vene in Colegio l’orator di Ferara domino Jacomo Tebaldo, per cose particular, nulla da conto, in materia di Stado. Di campo, fo 1etere da Villa franca dii prò-vedador Griti, di 23, hore 4. Coloqui auti con monsignor di Lutrech, qual ha auto letere dii Re che li comanda non si movi fino non vengi il ter-mene de la consignatiou di Verona ut in capitulis. Et li manda la copia ad litteram di capitoli, come nui avesemo. ltem, scrive Lutrech voria contribu-tion di la Signoria ut in litteris, dovendo restar. Scrive si mandi danari etc. Dii provedador Gradenigo, di Albarè,di eri. Zerca vituarie va in Verona, portate di visentina, da 11 Sette comuni eie., et voria la Signoria li desse 1000 fanti usadi, anderia li a castigarli, confischeria i beni di desobedienti eie. Da poi disnar, fo Gran Consejo. Fu posto per li Consieri una parte di questo tenor: El non è da desister al niuodo trovalo per gratia de l’onnipotente Dio, zercha el trovar del denaro tanto necessario, come cadauno intende. Però l’anderà parte : che per questa volta solamente se fazi per scurlinio dii Con-sejo nostro di Pregadi et questo Mazor Consejo, Ca-pitanio a Famagosla, Conte a Zara, Consieri in Cy-pro, Podestà et Capitanio in Caodislria, Podestà a la Badia, Podestà a Montona, al luogo di Procuratori, sora i atti di Sopra gastaldi, et ofìciali a le Raxon vechie. Ave 416, 249, 11 et fo presa. Leta per Ve-tor Bianco sul tribunal. E nota, l’ultimo Consejo fu etiam preso far Capitanio a Famagosla e Consier in Cypro ; sichè è do volte. 136 Di campo, da Villafranca, dii provedador Griti, di 22, hore 4 di note. Come, per expedir presto le lelere di Franza e quelle de Ingaltera non stete a lezerle, poi andò da monsignor Lutrech, qual disse le cose reussirà ben, et li disse li avisi ha auto di Franza, e li mostrò letere dii Cbristianissimo re, qual li scrive con letere di monsignor di yrval suo orator al Calholico re, et manda le copie di quelle, et li disse il Cbristianissimo scriverli non si lievi di l’impresa fino non si vedi la resolutione di queslo apontdmento, et cussi il secretano di dito Lu- trech che li portò le copie de le lelere a caxa, li disse, benché il Roy scriva resti, non se poi restar et bisogna mutar alozamento, tamen resterà per 10 over 12 zorni ancora, ma in queslo mezo bisogna si fazi resolulion de proveder dii suo viver, et ridendo disse <ì etiam danari ». Esso Provedador rispose si ’1 non poteva promeler de le spexe, manco li poi risponder darli alcun danar; ma che si faria, restando, provision di biave da cavalo, felli el paie per le dito zente, over di formento, pan et vino, per il che zà ha scrilo a Brexa di queslo. Per il che si vede molto aliegro che i restino, perché prima era di mala voia, dovendo francesi levar et andar a ruinar il brexan. Scrive, ha fato provision percondur i sali, ltem, voi danari e non si manchi per compir di pagar le zelile e li francesi di la paga passata ut in litteris. Scrive, don Piero d’ Urea orator dii Calholico re, qual va orator a Roma in loco de quello è al presente, ha mandato a Peschiera uno suo maistro di caxa con lelere a Lutrech, per aver salvo conduto di poter passar, come per lettere dii provedador di Peschiera, qual manda, se intenderà, ltem, ha ricevuto nostre letere di 21, zercha scriver a l’orator nostro in Franza. Risponde non bisogna, perchè zà ha scrito in bona forma, et essendo rnutà le cose, non achadc più su quella forma scriver, ltem, ha dato la letera al signor Governador; è rimasto satisfalo. La letera dii Cbristianissimo re, data in Am- Iosa a dì 16, drizata a suo cuxin monsignor di Lutrech. Questo è il sumario. Risponde aver ricevuto soe, dì 8, di la monslra fata a li lanzinech, quali hanno ben servilo, di che lo lauda, e cussi so’ fradelo monsignor di Scut. Et quanto a danari per pagar le zelile, manderà danari . presto, et à messo ordene a questo, sichè de ccetero sarano le soe zente d’arme acarezate. Le qual com-pido queste cose, qual spiera sarà di brieve, potrano refrescarse, reposarse et relarse. E lauda quella ju-sticia ha fato contra quelli hanno sachizato la pinza, e cussi debbi far per l’avenir. Quanto aver fato 136* prender Galeazo di Villanova bandito di Milan suo subdilo, fino in Mantoa con l’aiuto di quel Marchese, li.piace e li scrive lo mandi a Milan in le man dii capitanio di justicia, aziò lo possi punir. Scrive poi : Mio cuxin, ho auto letere di monsignor di Orvai, qual li manda la copia, per le qual l’intenderà el successo de l’acordo si Irata con Nmpcrador, et el mio bel fiol re Calholico ha concluso li articoli, quali però l’Imperador in termene de zorni 12 li ha a ra-