547 MDXVII, FEBBRAIO. 548 gnor Ronzo di Zere con altri 1000 fanti, et in Rave-na Vitello Vitelli con 1000 fanti. Da poi disnar, licci fosse grandissima neve, la Signoria andò a vespero, justa il consueto, vicedoxe sier Francesco di Garzoni el Gonsier, con l’orator di Ferara, et altri patricii zerca n. ... et li stendardi e trombe, però che, non andando il Doxe, non si porta altre cerimonie; ma ben andono li canonici di San Marco aparali eie. Era etiam con la Signoria il ca-valier di la Volpe e il conte Mercurio. In questa matina, sier Marco Minio savio dii Consejo, tolse licentia dal Principe et Colegio per andar orator a Roma, et cussi partì la matina seguente. Va a Ghioza, e de lì per terra per la via di Romagna verso Roma. Va suo secretano Hironimo Dedo, fo iiol dii Cauzelier grando. Da Constantinopoli, di sier Lunardo Bembo baylo nostro, fo leterc di 28 Novcmbrio. Nula da conto, solum richiami fali a quel bassa per turchi di danni fatili, sieome in ditte lettere si contien. 11 sumario di le qual scriverò, lete le sarano in Pre-gadi. El in soi fradelli erano letere di 13 Dezembrio: come il Signor havia mandato ordene di armar le galie, et erano 10 preparate con feri e altro per andar a Tenedo a trovar un’altra arrnada, et di questa par volesse che Curtogoli corsaro e un altro corsaro vi fusseno, et si dice vanno in Sona- Et da Ragusi fo letere, di 10 Zcner, parli-cular, qual mandano queste lettere di Constantinopoli a la Signoria. Et si ha nova liaver letere di Alexandria : come il Diodar Grando non havia voluto acelar di esser Soldan, per il che havia fato Soldan 304 uno nominalo ... qual era barba dii Soldanelo, alias stalo armiraio grando et etiam, Soldan, ma poco; et fu mandato in castello in Alexandria dove si ritrovava zà anni... Al presente, schiavi l’hanno electo Soldan, el andato al Cayro, dicono con schiavi et exer-cito fato, era mosso per venir conira l’exercilo tur-cliesco, et zà fato certe barufe a C.azara con danno di turchi, 'l'amen, tal nove non è certe. Item, si ha, per altri venuti di Ragusi, qual hanno passalo per Gastelnuovo di Cataro, come tutti andavano a la Porta di contro dii Signor. Etiam si sente il Sophì veniva potente in aiulo di schiavi. A dì do, fo il zorno di la Madona di le Candele chiamata. Fo bel tempo et sol, ma gran fredo, e sora la terra è gran neve. La Signoria vene in chiexia a messa, vicedoxe sier Francesco di Garzoni el Consier, con li oratori, Franza domino Zuan Pino Tolezano, et Ferrara domino Jacomo Tebaldo. Item, era domino Paolo da Cremona orator dii Gran maistro di Rodi. Al terzo luogo eravi etiam con li cavalieri el cavalier di la Volpe, el conte Mercurio et domino Baldissera Signorelli, tulti tre condutieri nostri è in questa terra. Etiam il signor Janus et domino Zuan Paolo Manfron, ma non erano con la Signoria; poi altri patricii, non però molli, che in lai zorno la Signoria suol esser ben acompagnata, maxime quando é il Doxe, per aver il candeloto. Et compita la messa, il Colegio tutti si reduseno per le-zer letere dii Griti e di Verona, etiam di Constantinopoli dii Baylo, di 13 Dezembrio, trate dizifra con aqua, le qual importano assai. Di Crema, di sier Andrea Griti procura-tor, provedador zeneral, fo letere, di 28, hore 3. Come era stato lì quel zorno et partiva il dì seguente per Bergamo, poi Brexa e Verona, solicitando il camin. Di Costantinopoli, di sier Lunardo Bembo 304 * baylo nostro, di 28 Novembrio. Scrive lamenti fatti a quei bassa per turchi di danni fatoli per nostri rectori, e uno turco nominato in le letere querelò questa matina al bassa, che volendo passar a Stalimene, da quelli de Schiros fo preso et menalo davanti quel rector, nota, è sier Segondo da Pexaro, il qual li tolse 2000 aspri, lo tenne in prexon 6 mexi et convene pagar altri 7000 aspri, qual, so moier li mandò, dicendo aver di questo la fede dii diadi di Stalimene; per il che il bassa mandò uno zane a lui Baylo dolendosi di questo, e scrivesse a la Signoria fosse fato restituir il suo. Scrive, li rectori nostri di le ixole con effeto fanno mali portamenti a li subditi dii Signor lurco. A dì 16, ricevete nostre di 17 Sep-tembrio zerca il gripo con salnitri veniva di Candia, qual fu preso da una fusta di la Valona. Item, d’uno navilio dii Zante preso da una fusta di Modon etc. Et di questo il Baylo si lamentò al bassa. Disse scriverà al chadì di Modon di questo e cussi a la Valona; nè voi soporlar si fassi dani etc. Scrive, di qui si si arma e prepara galie 4, el a Galipoli 6 grosse car-ge di monilion, fromenti, scarpe et altro per mandarle al campo del Signor turco in la Soria ; le qual diese galie si unirà con altre galie etc. Item, scrive, vien il tempo di pagar li sessantamila aspri tolti a usura per pagar sier Marco Justinian suo precessor; sichè si provedi. Item, li è stà dimanda li ducati 500 per la pension dii Zante. Scrive, è boti si eometi a li oratori veranno da questo Signor gran turco, non voy creder il so’ bassa a Costantinopoli ogni querela di turchi, ma voler prima intender ben la verità, e quando sarano in camino, lui Baylo voi mandarli uno uomo a l’incontro per informarli dii lutto. Que-