181 MDXVI, NOVEMBRE. 18-2 esser mandado alcun nobele, over popular, excep-tuando i nodari de la Cancellarla nostra, per alcun servitio publico fuora, se non in caso che ’1 fusse bisogno di subita provisione, over loler prima li-centia da questo Consejo et non altramente, salvo per via de scurtini, come è ben conveniente. Prce-terea, non possa, nè habia autorità il Colegio prefato far alcuna election di provederia, massaria, o altro che siano de utilità ; ma quelle election far se debino per questo Consejo, secundo la disposi-tion de le parte de la quale è fatta superins men-tione. Salve però et reservale in cceteris omnibus le parte disponente circa le election ordenarie, da esser signanter fatte per esso Colegio nostro, per i modi in esse contenuti, et quelle che parlano de le voxe che se hanno da far per el nostro Mazor Consejo, et de scrivani et altri olici soliti farsi per il Consejo nostro de XL, le qual restino ne la sua pristina validità. Veruni, se per esso Colegio fusse sta facto contra l’ordene de essa parte, in alcun ofìcio, alcun che per questo havesse lassato uno altro nel qual prima era, siali ritornado il suo primo ofìcio, come è honesto. Ulterius, ancor che, per parte presa nel nostro Consejo di X, sia sta sapientemente provisto, che tutte le concession fatte per i Capitanei nostri ze-neral da mar, Provedadori, Sinici, et altri, qual non fusseno confirmade per i Consieri nostri se haves-seno per revocade, tamen, hor non distante, sono sta falle et ogni zorno si fano diverse concession et gratie per el Colegio nostro conira la forma de le leze et auctorità per quelle dateli de tempo in tempo. Il che è alieno dal bisogno publico et dal prudentissimo inslituto dei progenitori nostri, unde è necessario da novo occorer a simil inconvenienti aziò in dies non vadino mulliplichando. Però sia preso : che tutte le exemplione et prorogatione de termini a debiti de la Signoria nostra, et de pagar i loro debiti cum tanti sali, o curn altre sorte de robe, fatte senza la aprobalione dei Consegli cum i ordeni et modi statuidi per le leze nostre, siano del tutto revocade, nè possano esser concesse, salvo cum le streture et conditione contenute ne le 104* parte sopra ciò disponente. Nè vaglino le conditione, concessione et gratie simile fatte, o che se furano per i Capitanei nostri, cussi da terra come da mar, Provedadori, o altri, senza la confìrmation dei Consegli nostri ; et i reclori nostri de fuora, non possano far alcuna electione oltra le ordenarie, e-xemptione, prorogation de termini ai debitori de la Signoria nòstra, o altre simile concession, senza auctorità dei Consegli, sotto pena de pagar del suo tutto quello che dovesseno dar a quelli ai qual fusseno sta concesse le gratie predite. Et aziò la presente deliberation sortisca effecto el sia inviolabilmente observada, sia immediate scriplo, et mandata una copia di quella a cadaun dei reclori nostri presenti, et questa de ccetero in le loro commissione, cum expresa commissione, che i exequiscano la continenlia sua, sollo pena di pagar il capitale e il quarto più per pena. El la execulione sia commessa ai tre Savi sopra la revisión dei conti cum le utilità consuete, salva sempre la autorità dei Avogadori de comun, servando la forma de le leze sopra ciò disponente. \ Die 23 ejusdem, in Majori Consilio. Posila fuit suprascripta pars et capta. 1526 Die 8 Novembris in Bogatis. Sier Andreas Baxadona. Sier Nicolaus Trivisano. Sier Bartholameus Conlareno. Sier Lazarus Mocenigo. Sier Bironimus Grimani, consiliarii. Si conviene a cadaun juslo principe et ben ordénala república, advertir molto ben et proveder a la indennità universale, et maxime de le povere et miserabile persone. Unde, essendo sia pochi zorni sono facta conscientia a la Signoria nostra, prima de una extorsione che fano questi zudei banchieri che prestano a usura, i quali, sopra le altre angarie de li poveri che li vengono a le mano, se dice che i prestano a raxon de lire G de pizoli per uno ducato d’oro a raxon de lire G et soldi 4 ; cosa molto disonesta et da non tolerar per alcun modo. Li acade .poi uno altro damno a li afflicti, che, venduti li pegni loro et extracto el cavedal cum la usura et spese corse, li danari soprabundanti sono in residuo che poco se ne vede il conto: l’una et l’altra man degna de correctione, et però : L’anderà parte, che tulto quello che essi banchieri havesseno tolto per conto de cavedal più de quanto havesseno prestalo, siano tenuti fin lermene de zorni 8 proximi presentar a l’ofitio dì Camerlen-gi nostri de comun cum particular nota de chi sono, da esser restituido a cadauno quel più indebitamente tollo, sotto pena da pagar altratanto da esser applicato al nostro Arsenà, et de ccetero non possano metter in cavedal cosa alcuna di quello che prestarano effeclualmente, sotto la medesima pena.