341 MDXVt, DICEMBRE. 342 Septembre passato, che li sei Procuratori, quando manderano per algun, non venendo da loro, li de-bano (ansar et mandar debitori a palazo col quarto più, né siano depenati fin non avrano integralmente pagato, ut in litteris. A la qual parte parse a mi Marin Sanudo, che era di Pregadi, di contradir, per aricordarli fusse azonlo a quello mancava la parte, zoè che li cita-dini et forestieri sarano chiamali da questi Procuratori e (ansati, la parie voi non pagando siano posti per debitori col quarto più a palazo, questi tal non curerano pagar dita tansa nè slimerano esser noladi debitori, perchè non pretendono uè possono aver offici ; però exortava li Savi volesse conzar questo capitolo, videlicet, che questi tali, non pagando, siano astretti a pagar con li modi saperano conzar, dicendo è do anni non si ha auto angaria, et li cita-dini e artesani e forestieri dia aiutar questa terra che la galdeno come nui, e che, per grafia de Dio, l’imprestedo di Gran Consejo, che è più di ducati 450000 miraculose trovato, li zentilhomeni l’ha pagalo, et questi citadini et forestieri hanno gran piacer si trova denari per tal via et c!.e loro non pagano nulla zà da do anni, e tamen semo in la guerra, e con altre parole che Dio me inspirò; dicendo era officio di cadaun bon senator do cose: vegnir a consultar la Republica quando è comandati a venir l’altra, essendo posta qualche parte, quelli non sentivano quella opinion et havia grafia di Dio di poterla esprimer, dovesseno venir in renga a dir la opinion sua; et cussi haveva fato mi, che altro non ini ha movesto a montar qui suso. Et venuto zoso, li Savii, justa il solito, non li parse di conzar alcuna cosa ; che era più che necessario conzar. Et sier Francesco Bolani, fo avogador, andò in renga laudandomi della mia opinion, et etiam lui parloe sopra questa parte, exortando el Consejo a non volerla. Hor venuto zoso, andò la parte: 31 de no, 118 de si, et fu presa. 189* Fu posto, per li Savii, per il bisogno dii danaro, trovandosi chi voi depositar sopra i stazii de le na-rauze in Rialto, quali si afitano per l'oGcio dii Sai, però sia preso, sia dali a raxon di 8 per 100 ut in parte, potendo sempre la Signoria nostra rituorle, dandoli li soi danari in driedo. Ave 143, 4. Fu, per el Canzelier grande, persuaso tulli quelli hanno oferto prestar, a portar li danari a li Prove-dadori sopra la Camera de imprestedi, quali li rece-veranno. Item, molti debitori sono de l’imprestedo di Gran Consejo, si notifica a lutti radino a pagar fino Domenega, aìiter sarà fato Domenega in luogo suo infallanter; et stridoe doman saria Gran Consejo. Di campo, dii provedador Oriti, da Villa-francha, di 16, hore 4. Come, ricevute nostre di 11, non ha potuto esser con Lulrech, qual lo solecila di danari dia aver, perchè a li 22 de questo è la paga di so’ lanzinech, et fa pensier pagarli di danari dieno aver da la Signoria nostra ; però suplica se li mandi danaro subito, et maxime ducali 10 milia a una boia, e si fazi gaiarda e presta provision. Monsignor di Lutrech si duol di monsignor di... . eli’è in Fiandra, non habi scrito quando si farà la consi-gnation de Verona, per che ’I se volea subilo levar, poi aula dila consignation. Item, le noslre zenle tutte voleno danaro; li fanti brixigelli è il tempo; è zorni 46 nostri hanno auto, e li spagnoli ogni 30 dì è pagali, et manda una lista de le fanlaric pagate et bisogna pagar. Item, ha tralo ducali 200 per lelere de qui per el parmesano a conto dii signor Zuan Ja-como; prega siauo salisfali ut in litteris. Dii provedador Gradenigo, di Albarè, a dì 17, hore 4 di note. Come ha inleso la Signoria li manda 3 burchielle di orzi. Scrive sarà lì a dì 20 dii mexe; di quello auto ha dato a le zente d’arme a lire 3 el staro; fa tenir conto a Vicenzo Rizo. Item, le zenle d’arme voi danaro, maxime per queste feste, et aliter si voleno partir. El la compagnia di domino Janus el dii Manfron sono zà levate e andate ad alozar 8 in 10 mia in là; sichè non si mandando al-men per darli una paga, seguirà qualche inconveniente. Et venendo la nova di la consignation di Verona. si polrà tenir le zenle a pagarle fino a questo Aprii proximo. Di Lignago, di sier Francesco Barbaro provedador al sai, di 16, hore 4. Come erano zonti G burchi di sai ivi, el lui ha falò cargar in sachi 66 sali sopra li cavali è venuti di Brexa a tuorli. Item, ha mandalo a libar gli altri burchi di sai che sono in l’Adexe, aziò possino venir de longo. Da Milan, dii secretano Bosso, di 14, hore 190 2. Come ozi è stà lelere del Cbristianissimo di 8 al signor Zuan Jacomo, li avisa aver letere di 4 di Fiandra, li capitoli è stà sottoscritti per il re Catolico eie. Et li scrive soliciti la exalion dii laion ad ogni modo, et exenli el non exenli lo pagano, per il che in questa sera di li è stà falò segni di letizia con sbarar tulle le artellarie dii castello a uno tempo; el da eri in qua questi milanesi hanno mutato pensier, sì per aver inteso ti oratori loro iti al Christianissimo re per avanti esser slà licentiali, et haveano questi elelo uno novo oralor, ma non anderà più, imo el Vice