43 MDXVI, OTTOBRE. 44 Et noia. A di 30 Septembrio fu fato uno Camerlengo a Treviso senza danari, et bora si ha chi voi oferir ducati. Fu posto, per li Savii, in la qual intrò li Savii ai ordeni, di elezer de preesenti do Provcdadori sora l’Arsenal per mexi 6 con pena, di ogni loco et oficio excepto di Colegio. Et tolti numero 14, tre non si provò et rimase-no do che non venivano in Pregadi, sier Alvise di Prioli fo savio a terra ferma e sier Stelano Contarmi fo capitanio a Padoa, qual Io tolsi, e il scurtinio è questo qui soto scripto. 20 Scurtinio di do Provedadori a V Arsenal, justa la parte presa. Sier Marco Antonio Loredan, fo cao dii Consejo di X, qu. sier Zorzi . G8. 81 Sier Jacomo Badoer, fo luogotenente in la Patria, qu. sier Sebastian el cavalier........59. 90 Sier Bortolamio da Moslo, fo savio a terra ferma, qu. sier Jacomo. . G6. 84 Sier Domenego Contarmi, fo prove-dador zcneral in campo, qu. sier Mafio.........68. 75 + Sier Alvise di Prioli, fo savio a terra ferma, qu. sier Piero procurator 77. 60 Sier Francesco Bolani, fo avogador di común, qu. sier Candían . . . 14.133 f Sier Stefano Contarmi, focapilanio a Padoa. qu. sier Bernardo ... 98. 45 Sier Piero Querini, fo podestà a Padoa, qu. sier Antonio . . . . 61. 85 Sier Gasparo Malipiero, fo savio a terra ferma, qu. sier Michiel . . 68. 83 Sier Alvixc Barbaro, fo cao dii Consejo di X, qu. sier Zacaria cavalier procurator......64. 8G Sier Orsato Juslinian, fo cao dii Consejo di X, qu. sier Polo . . . 54. 96 Non. Sier Antonio Grimani procurator...... Non. Sier Antonio Trun procurator ....... Non. Sier Lucha Trun, fo savio dii Consejo, qu. sier Antonio, per esser sora le aque, con pena......... Dii conte Mercurio Bua, fo leto una tetera drizata a la Signoria nostra, data a Samma-campagna, a dì 6, hore 3 di note. Scrive quanto ha fato con la sua compagnia da quelle parte, et co- me al tempo si levò il campo era andato verso Ala sichè continuamente si ha operato, et si nostri non si levava, Verona conveniva veniral’acordo certissimo, sicome hanno per presoni l’ha fato, in la gran estremità l’era. Il socorso vene el non intrò dentro, ma vi messe 800 bovini, 3000 castroni, 800 salati et stara 3000 di segala. Scrive come, levato il socorso per andar via, era restato 4 bandiere di fanti a quelle parte di Parona etc. con certi falconeli, unde andato con li soi cavali e tolto fanti in gropa a quelle rive di qua di l’Adexe, trovono diti fanti esser passati di qua ; fono a le man, ne fo morti de i nimici assai, altri presi, altri anegati volendo con le bur-chiele ritornar di là di l’Adexe, et tra i qual uno capitanio si anegò, et per nostri è sia preso uno di loro capi, et in tutto de i nimici mancano da 150, e si se poteva guazzar l’Adexe, passava di là et li me-teva a mal parlido. Dal qual ha inteso, li comandali dii conlà di Tiruol esser levati, et restà a Parona da 1500 fanti di dito socorso che vene, con promission darli danari aliter etiam loro si lieveno; sichè scrive à fato il dover suo etc. Di campo, di Albarè, fo letere di sier Zuan Paulo Gradenigo provedador zeneral, non ìecte però in Pregadi, di eri, hore 5 di note, le qual vene a nona. Come i nimici ussino di Verona fonno per andar a tuor vituarie verso Ilaxi ; ma visto che li nostri erano posti in ordinanza per darli adosso, si erano tornali in la terra, et cussi li noSlri lornono a lo alozamenlo loro mollo stanchi eie. A dì 12, Domenega. La mulina in Colegio non fo letere da conio. Fo aldìto l’orator di Ferara iu conlradilorio con li Provcdadori sora la Camera di impreslidi et il Polesene, zerca certa vallo, qual dice l'oralor di Ferara è di jurisdilion ferarese solo il Ducila, e li Provedadori dicono è di la Signoria di raxon dii Polesene. Parlò sier Constanlin Zorzi provedador ut supra. In questa malina, hesscndo venuti in questa terra certi frati per numero 4, con habilo di San Zane Polo, quali sono solo il Prete Jane, indiani, siali a Roma. Et in chiesia di San Marco disse uno di loro messa in la capella nova di Santa Maria ; era assà persone a udirla, el poi a ili 17, Venere, Io alditi una messa, dita per uno di loro a l’aitar grando. Usano gran cerimonie, el è longa messa, et quel da driedo lieti la croce in man, fano li riti come nui, excepto parleno l’hostia in 4 parte, do di le qual pi-cole butano nel calese, usano mollo dar inzenso, et è longa messa come ho dito. Questi vanno zercando per l’amor di Dio, et stanno a Sant’Anzolo in una caxa.