531 MDXVI, NOVEMBRE. 23-2 gni in man dii Christianissimo re, di la qual possi disponer come a Soa Maestà parerà, ne] qual tempo non sia sachizala nè fortificala ; et a la consignalion li sia dà a la Cesarea Maestà ducati 100 mila d’oro 132 * dal sol, et fra lermene di uno anno altri 100 mila d’oro dal sol, zoè la metà ogni mezo anno, et il re Christianissimo aquieterà di 320 mila scudi el re Calholico etc. Riva e Roverè resterà a 1’ Imperador, e li lochi dii Friu! sia di chi li lien. Et de le altro diferentie de 1’Imperador e de la Signoria, il re Christianissimo e il re Calholico siano judeci amica-beli a veder se li porano pacificar, el tra loro sarà trieva per uno anno e mezo, e il re Christianissimo promelerà per la Signoria che chi ha si legna, e cussi il re Catholico per l’Imperador, et 1’Imperador in lermene de zorni 12 babbi ratificalo questo. Et si dieno trovar questi tre Re sopranominati abo-carsi insieme, dove sarà deliberato Ira loro, con altre parole ut in capitulis ma di questa substantia. Et venuta questa nova, fo per quelli di Colegio dila per tutto, che la paxe era zonta, et li Cai di X vene a Rialto eon questa conditimi sopranominata, tra li qual sier Priamo da Leze cao di X, adeo tutta la terra fo piena, el fo mal fato, sicome di solo se intenderà, a divulgar cussi presto questo aviso. Et fo ordinato per la Signoria e Savi far ozi Pregarti per lezer queste oplime nove; qual però se le non zonzeva, se voleva far Pregadi e lezer le letere de questi zorni, lete al Consejo di X di Pranza, Ingal-lera e di campo, perchè zà zorni 10 non è stà Pregadi per la terra, poi bisogna risponder in campo zercha il levarsi voi far Lutrech, zoè le soe zente e alozar in brexana. Da poi disnar aduncha fo Pregadi, fo ben raduto, ma non fu sier Antonio Grimani proeuralor qual etiam l’ultimo Consejo di X non vene. Fo lelo sohm letere di campo dì 21 in qua, e queste di Pranza et di Milan, e il Pregadi restò molto confuso per quello intenderete di solo, nè sapevano ben se tal acordo fosse vero, el Io fui uno de quelli che biasmai mollo la voce di questa malina spanta per la terra : la paxe è conclusa, eie. Fu posto molle parte de poca importanlia, però supliche e altro, sicome dirò di soto; ma prima però: Fu posto, per li Savi d’acordo, una letera al pro-vedador Griti in campo, zercha il levarsi di Lutrech: che lenimo, per quello è venuto di Pranza, soa exce-lentia averà mutato pensier, el però voy exorlarlo a restar; pur quando el continuase, si remetemo a lui di acordar, con darli quella provision li par a le zente anderano alozar nel brexan con manco danno di quel territorio, contribuendo etiam il bergamasco ut in parte; et fu presa, ave 22 de no, 156 de si. Di Chiosa, di sier Andrea Lion podestà di 133 23. Come era anegati di una barca 7 homeni nel porto de li et uno marinaro, unde fe’ ogni, provision per trovar li corpi, qual si diceva haveano danari. Et posto guardie, e fati pescar, fo trovato tre corpi in mezo dii porlo, poi ozi altri tre, li quali 5 di loro par per le scrilure trovatoli adosso erano da Carpi con ducati 700 d’oro adosso tra lutti, qual con diligentia è stà custoditi, fino vengi li soi e chi dejurc aspeta. Item, zercha il mandar di fermenti in questa terra, ha sorilo etc. IH Roma, vene letere di l’orator nostro sier Marin Zorzi dotor, di 16. Come il Papa non è tornalo da la Magnana dove eri andò. Soa Santità à inteso esser venuto letere d’Ingaltera a l’orator con avisi di certa publication di liga fata ; mandò el suo secretario dal cardenal Santa Maria in Portico, perchè è Medici, e altri cardenali erano ili col Papa per saper la verità. Qual li disse esser venute letere d’In-galtera, di do, al suo orator fi in corte : come era stà publicà la liga tra l’Imperador e il Catholico re et il re d’Ingaltera a defension di comuni stadi, e dato termene al Papa a intrar mexi 6, et a altre republiche e signorie mexi 8, e a sguizari ; et che questo risalvar di republiche e signorie, è aziò la Signoria nostra entri in quella, qual però è a ruma dii re di Pranza; et che ’I Sedunense à exor-tato il Re ajuti l’Imperador per do mesi a man-lenir Verona, et che Soa Maestà li ha mandà 38 mila fiorini di rens a l’Imperador, et 15 mila a donar a sguizari ; et che el re di Romani si aspeta in Fiandra. E questo è stà il cardenal Sedunense causa dii tutto, e desidera la Signoria entri in la liga, perchè à dito a quel Re, che se la Signoria avesse Verona, non intreria più, unde esso cardenal Bibiena se doleva per amor portava a la Signoria nostra. Poi il secretario li domandò se era nova di Franza zercha ,la risposta a li articoli li havia mandalo il Papa. Rispose di no, et esser certa difieultà mossa. Dii dito, di 16. Come ozi esso orator, alquanto miorato dii dolor dii piede, visitò li oratori francesi, quali li parlono dii duca di Urbin, che il Papa voi darli titolo di clus Romandiolce; di che loro si risentono assae, dicendo a poco a poco il Papa si farà signor de Italia, e nui convegniremo pas-