97 MDXVI, OTTOHRE. 08 copia, qual solo con monsignor di Terbe suo secretano era, et lecla laudò la deliberation lata e ordinò ldere al re Christianissimo, vedesse abreviar el tempo, e al Gran maestro e a Rubertet. Poi mirò sul pagar di fanti con colora, perchè per do zorni aspe-lerà e non più eie., el maxime li 600 venturieri et li lanzineeh, erano in ordene per far la mostra. Itcm, mandò subito le letere per le poste in Pranza; el lui Provedador à sento a l’oralor nostro et manda la copia. Item, ha aulo letere de dito oratordi Franza nostro, qual manda a la Signoria, e de risposta de quello li scrive che '1 nontio dii Catholico re era venuto a dir lievi l’asedio di Verona ete., et li ha risposto, vardi, volendo il re Catholico Verona in le man, non si dagi it teritorio, perché è Lignago e altri lochi dove é artellarie e vituarie, che sarà bon levarle in caso dovesse esso Re averle. Et par che sgui-zari vadi titubando, da poi questo levarsi di Verona, instadi dal Papa, Imperator et Ingaltera e Spagna, che non si acordi col Christianissimo re etc. El questo è il sumario di la letera scrisse al Ba-doer orator in Franza. Dii provedador Gradenigo, date ad Albarè a dì.......... Da Milan, di Andrea Rosso secretorio, di 18, hore do di note. Di coloqui aulì con il Zeneral di Milan, qual li disse sguizari in la dieta di Friburg terminono andar a casa loro con li capitoli, poi el dì di San Gallo redursi e concluder Io acordo con la Christianissima Maestà. Et ha da uno sguizaro, di grandi, che dito acordo non si fermerà, perchè li o-ratori di l’imperador, di Spagna e d’Ingaltera li hanno promesso darli quello li voi dar il re Chrislia-nissirno, et il Papa darli la pension medema il deva, c di più non si acordando con il Christianissimo re; e che l’ha scrito al Re et a Lulrech in campo, vedi di expugnar Verona. Scrive, missier Zuan Jacomo, per il mal, come scrisse, giace in leto, pur non ha febre, lo visita etc. Di Franza, di sier Zuan Badoer dotor ca-valier, orator nostro, di 12, da Paris. Come il Christianissimo re e monsignor il Gran maestro erano andati fuor di la terra a’ soi piaceri. Ricevete nostre di 10. Ozi sarà Soa Maestà qui. Scrive coloqui auti con monsignor Rubertet zonto ozi de li, qual, dicendoli lui orator dii levar di francesi di Verona, disse averlo saputo per letere di Lntrech, et la Signoria laudava tal levata per non meler in pericolo lo exercito; et disse il Papa arà piacer di questa levata, et che li capitoli mandati per il Papa al Christianissimo re è stà perche ’I vogia tuor il duca di 1 Dinrii di M. Sanuto. —,Toni, XXIli. Urbino in proletion come l’ha tolto. Item, manda letere d’Ingaltera. Dii dito, di 14, ivi. Come fo in sala dal Re, qual li dimandò si ’1 havia nulla da novo de Italia. Disse etc. Soa Maestà rispose: « Non son amico di tempo e di fortuna, e voio esser con quella Signoria unito, et vederò di avanzar el tempo; ma quelle do terre non credo farò nulla, perché l’Ini- 5*2* perador l’ha donate a do soi », non sapendo dir el nome, et scriverà a Lulrech fazi conira Verona, dicendo per lui non mancherà. Poi disse: « Sguizari, tulli 13 Cantoni sarà con mi ». Scrive coloqui auti poi con monsignor di Bonivet, dicendo con danari si arà dili do lochi poi, etc. Item, l’orator di Ferara li ha dito parlò al Re per Modena e Rezo, essendo fato questo aponlamenlo col Papa, e il Re li ha diio non è fato ancora et vederi farli restituir dite terre. Item, è zonti do oratori milanesi per una noia voi il Christianissimo re da loro, di quelli hanno feudo nobele e zenlil. Item, scrive ha aviso, in Ambosa è zonle molle madame venule per il parto di la Serenissima Rezina. De Ingaltera, di sier Sebastian Zustignan el cavalier orator nostro, date a Londra a dì 22. Come a dì 7 scrisse. Il Re é stà fuora col Cardinal, qual ozi è ritornato de lì. È nove di Franza e Fiandra, nostri baveano auto Verona; poi è letere di 10 di l’imperador, qual manda una letera di Marco Antonio Colona di Verona, come ha rebaludo li nostri, brusato polvere eie., adeo si slà suspesi de li per la varietà di le nove. Lui orator voria saper la verità per poter inceder. Eri vene il nontio dii Papa a parlarli, con nove de Italia, dicendo il Papa è d’a-cordocon questo Re, el mostra starneulral tanquam pater comunis, e aspettasi missier Julio Lalino nonlio pontificio, qual vien per tal conclusion, starà 15 zorni, poi si partirà e ivi restarà. Si dice che questo Re fin do mexi passcria su la Franza. Item, li oratori di l’Imperador e di sguizari, voleno danari da questo Re; qual Re manderà a l’Imperador ducali 10 mila. E par Soa Cesarea Maestà dia venir su questo regno, e li è slà deputa darli ducali 5000 al mese per il suo viver. Si dize francesi dieno romper a questo Re, per recuperar Tornai e luor .... Eri zonse de qui uno araldo dii Christianissimo, qual è venulo a trovarlo. Dice è venuto per intimar al Re l’acordo fato col Catholico e la Signoria nostra è nominala, con altri coloqui ut in litteris, che li ha diio non da conio. In questo Consejo di X con la zonla, fu preso u- 53 bligar certi debitori di daci di sai di Padoa, Treviso 7