251 MMVI, NOVEMBRE. 252 delicet in cambii, el possi venir in Pregadi, non melando balola fin San Mietiiel ut in parte, ben notata per Bortolamio Gomin, secretano. Non fu presa, ave 56 de ia parte, 58 de no. Fu posto, per sier Andrea Magno, sier Borto-larnio Contarmi, sier Ilironimo Grimani consieri, far do Provedadori sopra le fabriche, uno di Padoa l’altro a Treviso, per scurtinio de la banca et 4 man de eletion in questo Consejo, de presenti, liem, debano reveder le raxon de le fabriche fate etc. E a questo, il Consejo mormorò assai ; etiarn è poco salario. E li do Consicri si tolseno zoso, restò il Grimani solo. Qual volendo nteleria li savii, licet solum do dii Consejo erano, sier Marco Minio e sier Alvise Pixani procuralor non voleano la (rielesse, dicendo non è stà leta in Colegio justa la parte. Unde fo messo un poco de tempo, et in questo mezo: Fu fato eleclion per far do Executori a le Ca-zude, et uno Savio ai ordeni per mexi tre, in loco de sier Cornelio Barbaro non introe ; et licentiali chi non mette balota, restassemo molto pochi, et fono electi come dirò di solo. Fu posto, per sier Ilironimo Grimani consier, far uno Provedador sopra le fabriche di Padoa, il primo Pregadi, per scurtinio de la banca et 4 man di election, con ducati 10 al mexe ut in parte. Et sier Nicolò Trivixan, sier Lazaro Mozenico consieri e li Savii tutti messeno a l’incontro: alento di brievi è per andar li Avogadori exlraordinarii a Padoa, se indusii a far tal eleclione; li quali dieno partir quest’allra setimana. Et sier Ilironimo Grimani andò in renga et parlò in favor de la sua 143* parte, dicendo li Consieri ha gran cargo de far e-xequir le parte, e si ha molti rechiami in Colegio di spexe fate in queste fabriche, e tolti i danari do la Signoria, et che sier Piero Venier è a Padoa sopra questo zìi 4 anni con ducati 20 al mexe, zoè IO li fo dà per Colegio et 10 li le’ dar il signor Borlolamio, è bon altri suza questo lacte etc. Et venuto zoso, li aricordasemo era poco salario, unde creseto ducati 15 al mese netti per spese, ut in parte. Andò aduncha le do parie, et questa fu presa. Ave 2 non sincere, 1 de no, 59 di Consieri e Savii de la indusia, 64 dii Grimani, et questa fu presa. Nola. Si ha voluto vendicar conira sier Piero Venier, el qual dii 1500, quando suo padre fo con-danado capitano zencral in Gran Consejo, diio sier Piero inlrò a la banca come Auditor vechio in loco di cazadi, et messe la parte la qual fo presa, ergo etc. Tamen ozi suo padre sier Antonio Grimani procuralor non fu in Pregadi. El compito il balotar di Executori e Savii ai ordeni, zonse letere di campo, in quello il Pregadi volea levarsi; le qual fo lecle, ma quelle di Milan el Franza, perchè erano in zifra, non si potè levar si presto, e non fo lede. Di campo, da Villafranca, dii provedador Griti, di 26, hore 4. Come ricevete tre nostre letere. Per una, zerca demandar sussidio a le terre a Bergamo et Brexa eie., risponde di Bergamo ave ducali 1500; con dificultà pagano, ma visto la fin, sti pochi zorni farà eie. E di Brexa, ha gran cargo al presente, dovendo far spexe a’ francesi. Per l’altra, zerca sali, ha aulo letere di sier Francesco Barbaro provedador al sai de l’Abazia, mandi cari et scorta; e cussi ha preparato lutto. Tamen ha letere dii provedador Gradenigo, non è zonli 500 saclii, e le aque de 1’Adexe è basse; sichè con dificultà si averà: tamen il sai è oro, non è zonto che l’è spazado. Scrive zerca danari li bisogna; francesi vien a compir questa paga a di 4 e la voleno tutta, dieno aver di l’altra 5000 ducali ; spagnoli è con nui, el tempo è a la fin de questo di la sua paga. Ha falò la monstra a li lanzinech; sono 476, voleno i so’ danari, nè li vai dar parole, benché sia rimasto con loro da questa paga indrio, esser in so’ libertà. Quanto a li ducali 2000 auti per pagar li cavali lizieri, scrive il conte Mercurio non voi se non do page, e manda una lelera li scrive. Di questo ha scriloal provedador Gradenigo, vedi quelli di là de 1’ Adexe comenzino a tuor una paga. Manda letere 144 dii Secretarlo aule da Milan, per le qual si vederà li acordi con sguizari. La letera dii conte Mercurio, da Ixola di la Scala, di 25. Scrive, li soi capi non voi luor una paga, dicendo ha fato gran fazione, spanto il sangue, morto i so’ cavalli, et consuma selle etc., et stanno zorni 50 ad aver danari. Lui ha fato ogni cosa, ma non li vai; però voria licentia di venir a la Signoria. Scrive come li soi, stali a bon ma-tino a la guarda di Santa Lucia, hanno presi alcuni todeschi ussiti di Verona, altri morii. Dicono è gran carestia, e le vituarie che li vien porla per la montagna di visenlina e per via di Trento li convien venir con gran scorta, perchè per l’Adexe non po-leno più venir; e come el signor Marco Antonio Cotona è partilo et va in Alemagna da 1’ Impe-rador. Dii provedador Gradenigo, date ad Albore, a dì 27, hore 4. Scrive zerca feni auti dii