189 MDXVT, NOVEMBRE. 190 110» Sier Gaudenzio Morexini, fo XL zivil, qu. sier Pasqual, ducati 100 e il don 416.362 Sier Zacaria Mudazo, fo a la Ternaria vechia, qu. sier Piero, ducati 150 e il don.......... 388.419 Sier Nicolò Arimondo di sier Francesco qu. sier Nicolò, ducali 200 e il don 382.432 Sier Zuan Francesco da Moliti, fo caste- ian a Cataro, qu. sier Antonio . . 275.503 Sier Zuan Nadal, fo XL zivil, qu. sier Bernardo, ducati 100 e il don . . 433.387 f Sier Vicenzo Belegno, fo XL, qu. sier Beneto, ducati 100 e il don . . . 485.327 Sier Jacomo Arimondo di sier Andrea, qu. sier Simon, ducati 200 e il don 268.527 Fo compito Consejo a hore meza di note et stri-dato con candele. Fo strida il primo Gran Consejo far Conte a Cur-zola, Provedador a le Gambarare, et uno Cataver. Noto. Ozi vene in scrutinio sier Alvise Barbaro qu. sier Leonardo, rimase di Pregadi questo Setem-brio, ordinario, qual prima non è intralo per non aver dato li ducati 300. Ora ha pagalo. Di campo, fo Ietere dii provedador Griti da Villafrancha, di 7, hore........ A dì 10 Novembrio. La malina non fo nulla di novo, et lutti desiderava venisse aviso di le cosse di Levante. Da poi disnar, fo Consejo di X simplice. E nota, al presente si fa il Consejo in camera dii Principe, dove se reduseva il Colegio, e questo perchè, per esser marzo, è sta buia zoso l’olìzio di l’Avogaria di comun dove era uno volto, et per consequente il Consejo di X, videlicet dove i Cai devano audientia; però non si poi far al presente il Consejo di X in chebba. E questa deliberalion fu fata sotto li Cai passadi. Et in questo Consejo di X fo asolli do incolpadi per monetarii, et preso chiamar uno altro pur per monede. Item, preseno di procieder contra sier Zuan Ferro qu. sier Antonio absente, incolpado di sodo-milio, per agente. Et poi preseno questa parte, ch’el dito sier Zuan Ferro sia bandito di Venelia e dii de-slreto e di lerre e luogi di la Signoria, videlicet al confin di sodomiti, qual è di là di Menzo, di là di la Piave et di Quarner, e questo in perpetuo; e si (1) La carta 109* è bianca. per niun tempo el sarà preso, siali laiato la lesta in mezo le do Colone, et poi il corpo brusato sì ch’el vadi in cenere, sicome dispone la parie. Item, preseno di procieder conira sier Bironimo Michiel qu. sier Alvise, qu. sier Mafio, per paciente. Ch’el dito sia bandizato di Veniexia e dii deslrelo per anni 10, con questo, si in questo tempo el si troverà per mia 10 vicin a sier Zuan Ferro sopradilo, e sarano stati insieme, li sia duplicato il bando etc. Et sia publicate queste condanason nel primo Mazor Consejo. Item, fu preso procieder contra la femena chiamata ... : qual leniva la caxa à Sanlo Apostolo, che la dita compia mexi tre in preson, et Sabato in piaza di San Marco sopra uno soler sia incoronala. Di campo, vene letere dii provedador Griti, da Villafranca, di 8, hore 4. Come ozi ave lelere dii conte Mercurio, qual manda incluse, et si duol non babbi potuto prender il conte di Chariati, partì di Verona per andar a Trento. Scrive poi, ozi a cavallo si scontrò in monsignor di Scut fradello di monsignor di Lutrech, et monsignor di Telegni, dicendoli che le zente francese bora mai non poleno più durar dove le sono alozate per non aver da viver, et non sono pagate dal Chrislianissimo re, et convien levarse et andar alozar in brexana, et resterà la compagnia di loro do sopranominati con 200 homeni d’arme e le fantarie et la persona di monsigtlor di Laulrech; il resto convien passino 110* Menzo et andar ad alozar in brexana e li villani li fazi le spese etc. Unde esso Provedador li disse, il paexe di brexana esser rumalo per esser stato li exercili tanto ivi ; poi l’impresa di Verona si aban-doneria, con altre parole. Ilor li disse parlasse di di questo con monsignor di Lutrech, et lui Provedador volendo parlar prima con lo illustrissimo Go-vernador nostro, ma non li valse che Telegni li parlò prima. Et cussi Lutrech pur mandò per lui Go-vernador, con il qual andono da Lutrech. Il qual Lutrech li disse, è molti zorni e note che son stato in questi pensieri, perchè monsignor di San Polo per nome di altri capitani francesi mi havia ditto non po-leano star più dove i sono alozati per non aver da viver, sichè lui voria mandarli ad alozar sul bresan, restando lui Lutrech con le do compagnie sopranominale e le fantarie, el si stesse sul bresan fino venisse danari dii Chrislianissimo re da poterli pagar. Lui Provedador, molto admirato di tal richiesta, disse, chiamalo il Governador e monsignor di Seul lì apresso, come il Chrislianissimo re havia scrilo per più letere li exercili non si movesse dove sono, fino