mdxvi, Ottobre. 124 Francesco, preseno di releuir do zcnlilliomeni, vide-licet sier Eion Venier qu. sier Andrea procuralor per aver fato cerio bolelin a l’oficio di la Camera de impresiedi, che par habi danari acompagnali per lo amonlar di lire .. . , portalo a l’ofizio di le Cazude, cl qual boletin par sia falso eie. Et parloe sier Marco Antonio Bon predilo. Andò la parie de relenir. Item, messcno di relenir sier Marco Antonio Oriti qu. sier Homobon, intervenendo cerio credito de le Cazude falso, con cl favor e aiuto di Alvise de le Carle scrivali al diio oficio, qual e presentado a le preson, videlicet de ducali... ut patet in opposi tionibus, et lo menoe sier Zuan Francesco Badoer, el fu preso de relenir: ave . . . El qual sier Marco Antonio Orili, zorni... da poi si apresentoe a le preson, el fu poslo con il capitano Rizan in camera. Veneno in Colegio sier Domenego Trivixan el cavalier procuralor e sier Lunardo Mocenigo elecli oratori al Signor turco, dicendo aver passa 72 anni per uno, et non poleno andar a questa legalione, su-plicando il Colegio prima, poi la Signoria, volesse meter la parie ozi di acelar la loro scusa, perchè loro si scuserano. Et cussi fo ordinato far ozi Prcgadi per questo ; che za era sia comanda Consejo di X con la zonta. Et cussi fo comanda Pregadi tardi. Di campo, dii provedador Oriti, da Villa-francha, a dì 24, hore 4 di note. Come ricevete leterc vanno in Franza, o cussi le ha spazate per via di Milan. Si scusa di quello scrisse a l’oralor nostro in Franza zerclia il leritorio di Verona, perchè fo prima in coloquii con monsignor di Lulrech. Item, scrive Zuan di Naldo è zonto e voi danari e per li fanli di Babon.Vene poi il conte Mercurio per questo istesso per diti fanti, li quali fanno gran fazione, et imporla star dove i sono, perchè privano Verona di viluarie da quella banda, el lui non ha da darli, e non li pagando si leverano. Veneno poi li nostri lan-zinech per danari; poi Leonardo Remulo, Zorzi di Vaylà, el demun li tesorieri francesi per li danari di 6000 venturieri. Sichè si vede disperalo. Meno mal era dirli non si poi pagar ditti 6000 che aver scrilo di si e poi non darli il modo. Ila tolto termene per lutto doman ; sichè li convien mandar de qui el co-latcral. Item, à auto ducati 1000 di Bergamo, tra di la Camera e dii subsidio. Si vede impazato con i lanzinech, dicendo prega Idio lo indrezi perchè el ne ha gran bisogno eie. 67 DiVobscqucntissimoscrvidor Todaro Tritìi-zi, date ne li campi a Poveian, a dì 24. Scrive, eome indrizò quelle zelile, le qual hanno fato l'rulo a le zatre venivano a Verona con viluarie. E tornali li fanti dii conte Fedrico di Bozolo e li 200 homeni d’arme francesi. Ozi si ha, il conte di Cariali con fama di dolor di Rancho è andato in Castello; ma è più presto per non poter haver ateso a la promessa fece a li fanli; li qual fanli è reduti in consulto. Dii conte Mercurio Bua, date a Stimma-campagna, a dì 24. Come i nimici con cavalli 100 et 4 boclie de artellarie andono a la Crovara per lo zalre venivano zoso con viluarie, e lui mandò il cavalier Calemi qual li cazoe. Poi lui passò l’Adexe, el scrive il successo per nostri fato a le zatre etc. Et Zane di Naldo è con lui, et i nimici haveano una bandiera di schiopi, tamen non fe’ dano a’ nostri se non a uno homo. Erano zatre IO con vili di Bolzau suso e altre viluarie, sichè per nostri sono sta dissipate ete. e cussi seguirà si vorano a le volle far a suo modo ut in litteris, la copia sara qui avanti. Di Milan, di Andrea Bosso secretano, di 22, hore 23. Ricevete nostre di 17 el 19, con li sumari di ¡etere di Costantinopoli, qual andò dal signor Zuan Jacomo e li comunichò, el ringralia mol-ot la Signoria nostra, dicendo era avisi di mandar al Papa e a li altri principi christiani. Item, li mostrò letere dii conte Francesco Torello capitauio di 50 lanze a Parma. Li scrive esser zonti 3000 fanti spagnoli verso a la Mirandola con la fama venir a luor soldo; ma lien sia chiamali da li foraussiti dii slado di Milan, perchè di parmesana e piasenlina zerca 500 cavali di questi tali erano reduti a Rezo, e si diceva aspelar le 300 lanze dii Viceré dia venir di reame; dicendo soa excellenlia aver scrito al Christia-nissimo re di questo, e che bisogna ultimar le cosse di Verona, qual sta mal in le man de chi l’è, per beneficio di le cose di Soa Maestà. Et non se fidi nel re di Chasliglia. Et lui secretarlo, vide le letere predile et expedirle in Franza. Di sguizari, si aspela saper quello arano fato in la dieta dii dì di San Gallo a Friburg, et dice, aver aviso che a Zurich li non-cii de li 5 cantoni Grisoni, zonti, hanno fato una dieta tra loro, e lecli li capitoli de li altri cantoni, e hanno terminalo che li oratori loro vadino a ra-tificharli a la dieta di Friburg ut supra, et si a-spela l’esito eie. Da poi disnar aduncha fo Pregadi, et vene sier Andrea Trivixan el cavalier, vien provedador di Brexa, qual era zonlo a Chioza, ma è venuto baiando per procurar non esser fato orator al Turco; qual vene vestilo di scarlato, et lì soi parenti, ne-poti et cugnali, stava a le scale a procurar non fusse falò.