129 lualie, ma anche toltoli l’animo, che non credo ninno ardisca più condure. Spero in Dio, se saremo ascoltati, far anche di le altre belle cose in benefizio di Voslra Signoria. Cuius grafìa etc. Data ex Stimma Campagna, die PA Odo-Iris 1516. Humilis servulus Mercurius Bua. Copia di tino capitolo dì letere di dito conte Mercurio date ut supra, drizate a Bernardin Rivanello suo canzelìero in Venecia. Noi stiamo qui in continua facilone, mal pagali, senza il vivere, per esser loco depredalo, et senza la biava per li nostri cavalli, ch’è già dui mesi che ha-vemo havuto se non uno staro per cavallo. Li altri cavalli lizieri et homeni d’arme sono a boni alogia-inenli sul visentino, et stanno a le stanzie senza far factione alcuna; noi da pochi dì in qua havemo dato cinque rote a li nemici, et non reslamo lar il debito, nè mancano valentissimi assai morii da’schioppi de quelli de lì, son gran parie a piedi, per esserli similmente slà morti li cavalli, nè però li vien fata alcuna bona dimonstratione. Ne ho trovali de valentissimi et ben a cavallo: fate sia commesso siano scriti se voleno esser ben serviti. Data ut supra. Scurtinio di do oratori a l’illustrissimo • Signor turco. Sier Hironimo da dia’ da Pexaro, è ca-pitanloa Padoa,qu. sier Beneto prò- curator.........56. 98 Sier Alvise Mozenigo el cavalier, fo Gao dii Consejo di X......80. 81 Sier Marco Foscari, nè li fo dà altro titolo ..........55.Ù08 Sier Daniel di Renier, fo avogador di cornuti, qu. sier Constantin . . . 61.102 f Sier Christofal Moro, fo savio del Consejo, qu. sier Lorenzo.....91. 73 Sier Piero Landò, savio dii Consejo, qu. sier Zuane........62. 98 f Sier Polo Capelo el chavalier, fo savio dii Consejo, qu. sier Vetor . . . 105. 59 Sier Andrea Trivixan el cavalier, fo ca-pitanio a Padoa, qu. sier Tomà prò- curator.........47.113 I Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXI1T. 130 Sier Antonio Zuslinian el dotor, fo savio dii Consejo.......79. 81 Sier Zuan Paulo Gradenigo, è provedi- tor zeneral in campo.....24.138 Sier Andrea Badoer el cavalier, fo am- bassador in Ingaltera.....56.109 Da poi, per Zuan Balista di Adriani secretarlo dii Consejo di X, fo lelo do letere di Pranza di Vorator nostro, drizate a li Capi dii Consejo di X, date a Paris, a dì 16 Octubrio. Come fu dal Gran Maestro, qual ha mal di fianco. Et scrive coloquii auli insieme, et eravi monsignor Ruberie!., qual li disse : « Domine orator, il Chrisliariissimo re vi ama più che orator sia stato di qui, et havemo lelere che vui avoli scrito a la Signoria dolendovi il Chrislianissimo re non vi à comunicalo li tra lamenti si ha fato di Verona a Nojon, el questo si ha per via di voslri secretarli ». linde lui orator rispose dolendosi di queste parole perchè refeto era contrario, et Soa Maestà a Tors, in Ambosa e per tulo li ha comunicato tulli li Iratamenti eie. el questo ha scrilo a la Signoria nostra; sichè rimase satisfate, dicendo si ha scrilo a Lulrech voy alender a slrenzer Verona, el Soa Maestà non è per mancar, el vederassi abreviar il tempo, e quando la non si possi aver, è bon acetar il partido, nè di le lerre nulla disse. Item, scrive il Re ■è andato a la caza a piacer, et slarà do zorni fuora. Item, scrive di Geler si ha aver preso 11 navilii dii re Calholico, do di li qual ha butali a fondi. Item, si atende a far juslitia di qui di le cosse di Frixia ; et è letere di Bruxelles, il Calholico re non anderà in Spagna, el ha rimesso l’an-dala sua a questo Marzo etc. Dii dito, di 17. Scrive dii ricever lelere dii Griti di 9, el di Milan, con avisi. Si scusa aver scrilo ogni successo, ma quanto il Chrislianissimo re scrivesse di 2 a monsignor di Lutrech, lui non era con Sua Maestà, ma in camino, però non scrisse; ma poi zonlo a Paris avisò il lutto. Scrive, poi tornato il Re, fo da Sua Maestà iu sala, qual era sola a una finestra apuzata. Si apropinquò esso orator al reverendissimo Tricharicho nonlio pontificio, qual dimandò a Soa Maestà la confirmation di certo episcopato dato per il Papa a uno Cardinal, vachado in corte, justa li capitoli noviter fra loro conclusi. Sua Maestà disse : « A questo modo non potria dar più li beneficii di Pranza; vojo tulli vengino a slar qui, perchè vacando di qui Io, li dagi jusla lo acordo fato col Papa perchè staudo in corte vacheria de lì, et il Papa li daria. » Poi il Re parlò di cardinali di Roma, et di la spesa 9 MD.XVI, OTTOBRE.