443 UDXVII, GENNAIO. 444 Majestà Vostra, et desideramo che li anni de quella siano molli et felici. Data in nostro Ducali palatio, die octavo Januarii 1516. B. Cominus. 2411* Adì 10. La matina nulla fo da conto. Et si stete su scriver a Costantinopoli et replichar letere al Baylo, come fo scrito a di 23 Dexembrio, et di la creation di do oratori, nominandoli, quali si me* (erano a camino, et di l’acordo si ha fato con l’Im-perador e le condizion di aver Verona, qual comunichi a li bassa. Ite*», di la cossa dii Spandolin, che chi vegnirà de qui a domandar raxon la ge sarà fata ; con altre parole ut in litteris. Da poi disnar, fo Consejo di X semplice, e poi con zonla di Colegio, reduli pur in camera da basso dii Doxe, perchè ancora si fabrica la sala dove si farà el Consejo di X, eh’è la cheba. Fu preso di chiamar Traversin di Traversi ci-tadin vicentino et olim incolpato di rebelion, qual si maridoe in la ila di inadona Catharina da Sessa, ch’è bandita e stava in Verona. Questo, è più di un mexe che a Lonigo si alterò con sier Galeazo Mar-zelo provedador nostro de lì, et li dete alcune fe-ride eie. Et cussi la matina'di Limi a dì 12, fo chiamato in Rialto. Fu preso una gratia, di dar la canzelaria di Mon-lagnana a Piero Brexan lìol di Lunardo Brexan, è a la Canzelaria, qual fu preso cogitor di sier Andrea Griti procuralor in Brexa, e fo mandato de qui e non tornò, unde per lui il Griti co uve ne pagar la taia di ducali 500 che fo suo piezo; unde per ditti meriti è stato ultimamente secretano a Rodi. Li fo concessa dita Canzelaria per cinque rezi menti. Fono sopra certo processo di uno Sebasti»» Zane da Cividal di Bellini, et fo assolto, et uno altro nominato .... fu cavalo di preson, esposto in li Cabioni. Fo scrito, per Cotegio, a Roma, et mandatoli li sumari di nove. Di campo, dii provedador Griti, da Villa-francha, di 8, hore 4 ... . 242 * Dì Udene, di sier Jacomo Corner luogotenente di la Patria, di 8. Come ha manda ducali 3000, et non manda li ducati 300 di Portogruer, quali poi li ha auli, et li manderà. Etiam il magni- (i) La carta 241 * è bianca. fico domino Hironimo Savorgnan ha promesso ducati 500, et li manderà subito ; sichè si arà li ducali 4000 ludi donati, et provederà di mandar il resto tino ducati 6000, che tutli sarano donati etc. In questa matina, in Quarantia criminal, per sier Zuan Doltìn avogador extraordinario, fo preso che Andrea Canili scrivati a 1’ oficio sora il regno di Cypri, qual era scrivali in campo col pagador sier Beneto Marin, e trovalo aver rubato la Signoria, li Avogadori extraordinari e Consieri preseno di mandarlo a far venir in questa terra, e cussi fo fato bora; mo’ messe che ’1 dito Andrea Candi sia ben retenulo el colegíalo etc. Ave 2 di no; il qual è posto in ....... A dì 11, Domenega matina. Fo letere di 243 campo, di 9, et di Franza di VOrator nostro, di ultimo, e dii provedador Gradenigo, di eri sera, il sumario di le qual letere scriverò qui di soto. Di Franza, dii Badoer orator nostro, date a Dles, a dì ultimo. Come il Chrislianissimo re era lornato in Ambosa, come per le altre sue scrisse, il qual tornò il di seguente al tardo, et la matina poi andò a la caza e siete fino a la notte a tornar, sichè non potè esser con Sua Maestà. Eri fo da Sua Maestà Christianissima, dicendoli, avanti quella tornasse in Ambosa, li havia da comunicar alcune nove, el cussi li disse le nove dii Turcho aule per letere di Cypri. Item, le nostre lettere di 15 et 17, et li dete la lelera dii clarissimo Grili a Sua Maestà drízala. La qual disse : « E nove grande queste dii Turcho, è da stimar », e tolse la lelera dii Grili, e la comenzó a lezer, poi disse: « La le-zerò ». Poi scrive, il Re manda il Gran maislro verso Fiandra per abocharsi con alcuni agenti di quella Maestà. Et lui Orator disse a Soa Maestà volesse darli in eomissione, facesse, zercha le cose di la Signoria nostra, come havia fato monsignor di Orvai, zercha adatar le cose dii Friul, che 1’Imperador doveria farlo volentieri, havendo lui lochi di menor utilità in le man che la Signori» nostra, ti Re disse: « L’Imperador manda uno suo voy abo-eharsi con li mei. Però il Gran maislro vi va. L’im-perador è mutabile, io voglio mandar tal homo. Credo tratera no l’andata dii re Catholico in Spagna. Zercha le cose di la Signoria, li ho dato tal com-mession, perchè, etiam Soa Maestà disse, 1’Imperador non poi far querele contra de vui, restituendo Verona eh’ è cosa principal ; il qual re Catholico, andando in Spagna, forsi verà a Paris». Disse aver letere di Lutrech, li ordeni zercha le zente dia man-