449 mcccccvi, Di Alexandria, di sier Fantin Contarini, vice consolo. Come vien barze forestiere e nave, su le qual è robe di nostri subditi, si l'ano per forestieri, e pagano al consolo di catelani, con damilo de la nation e cotimo, et cargano specie in nome de altri. Item, scrisse etiam nove di le cosse di Coloqut, et il soldan. Di Cypro, di sier Christofal Moro, luogo tenente, e consieri. Come, per esser il Moro amalato, li do consieri andono a Zerines, per dar principio a la fabricha, la qual fo data, poi fato cantar una messa ; ma ben voriano la Signoria li mandasse danari, perchè non poleno aver danari di fomenti sono lì, per non esser im precio. Item, voriano do galie sotil per li corsari è lì intorno, et quella è li pocho manchò non ave damno. Item, scriveno certe nove de Sophì abute da quelli portano l’aqua di le chavalete, la copia di la qual sarà qui solo. Item, scriveno zercha fomenti di quella isola, sono assa’. Dii provedador di l’ armada, più letere. Dìi suo ritornar a Corfù ; et come era stato a Syo a smondolar di l’Arzipielago li corsari turchi, cbe assa’ ne erano. Scrive l’opera fata, e resta solum Cara-cussan con do fuste. Item, sora Cerigo si scontrò in Camalli, che ritornava di Barbaria, e andava in stre-to, con 3 galie, 2 fuste, et si salutono, e li mandò a presentar datali et felzae; e il provedador li mandò do taze d' arzento e altri refreschamenti. El qual mandò a dir volea esser amico e servitor di la Signoria, e meter ben col suo signor, tamen el prese pur la nave di sier Beneto Prioli, che di Zenoa, recuperata da uno corsaro, veniva in questa terra, ut patet alibi. Di Candia non fo leto letere, ma vidi che a dì____septembrio, sier Beneto Sanudo, capitanio, era partido, per andar al suo synicha’, juxta i mandati impostoli, videlicet a la Cania et Retimo, perchè importavano assai, per le dissenssion di rectori e consieri. El suo sucessor, sier Piero Marzello, partì di qui con la galia di sier Hironimo Capello. Di Hongaria, dii secretario, date a Buda. -Come il re era andà a una isola a piaceri, et portava barba, ma li soi lo pregava se la tajasse, per non star mesto. Item, il fiol dii conte palatino era venuto lì, perchè soa majestà provedi di zente, perchè turchi fevano adunation, e polani ; e questo per la discen-sion è in Poiana per il re da esser electo. Item, zer-cha li banni di Corvatia era venuto lì uno ban, contra quel ban Andreas fo qui, et erano in discordia tra quelli bani etc. Di TJdene. Come erano zonti a Treviso 400 ca- I Diarii di M. Sanuto. — Tom. VI. 450 vali alemanì ; et lo elector, episcopo treverense, destinato a la Signoria, era a Vilacho zonto, et altre nove intendevano de lì ; et quello à fato sier Zuan Diedo, provedador nel suo zonzer etc. Di Franza, di V orator, date a Castel Mo- 206 * ratino. Come il re havia inteso la morte dii re di Chastiglia; e tien per questo il re di romani muterà pensier di venir in Italia; et etiam soa majestà non verà più avanti, non bisognando. Da Milani. Come era venuto lì uno agente dii Cardinal Roan, per tratar zgrcba li capitoli si otien col papa ; et uno era in difìcultà, videlicet Roan volea la legation di Franza, vivente papa, et il papa la voi dar per do anni, et far cardinali etc. ; et che sono d’acordo, et perhò il gran maistro si parie, e lassa al governo di Milan missier Zuan Jacomo Triul-zi, sì che ’l papa haverà le zente francese, lanze 700, ma non poi aver li sguizari. Di Ferara, dii vicedomino. Come il duca va dal papa per invitarlo a venir a Ferara, et à mandato a preparar vituarie a Codignola, si dice il papa voi andar lì. Di Bologna, come missier Zuan Bcnti-voy sta di bona voia et non teme. Di Ravena. Dii zonzer dii papa a Forlì, et quello el fa; et che ’l va a Codignola poy a Yinola. Item, il marchese di Mantoa à preso zercha 40 cavali di Bologna, et mandati al papa. Item, che li oratori di Bologna erano ritornati a Bologna, tamen altri dicono aver dimandato licentia, e non l’aver potuto aver. Item, si dice il Cardinal Colona e il Cardinal Grimani verano in questa terra incogniti etc., ut in litteris. Et leto le letere, fo chiamati sier Hironimo Bar-barigo, di sier Antonio, sier Tomà Moro, quondam sier Alvise, dentro, qualli erano soracomili, et me-nono il duca di Ferara, su le galie, per la Puja, e per parte, messa per il doxe, si veneno a presentar a li avogadori; è stati fin borra qui, non perhò in destre-ta, et ozi (o terminato ex pei li rii. Vene al pregadi con li soi avochati: et primo li menò sier Tadio Contarini, avogador, cargandoli senza mandato aver fato questo, e fe’ lezer le scriture ; li rispose domino Rigo Antonio. Poi parlò sier Francesco Orio, avogador; li rispose sier Carlo Contarini, avochato per le corte. Poi sier Zuan Corner, avogador ; li rispose Marin Querini. Li avogadori messeno di procieder : 9 non sincieri, 41 di la parte, 72 di no; et fu preso di no; et stete il pregadi suso fino borre 4 di note. Et cussi expedili, de li a zorni 8 andoe per rimontar su la soa galia, el Barbarigo; et il Moro, per non aver galia fuora, et esser stà presa da’ turchi, restoe. 29 ottobri:.