20.') MDXVI. NOVEMBRE. - 206 dolea al Papa, e spora farà il Papa dimonstralion, et il Papa doveria risolversi e far liga col re Chri-stianissimo e la Signoria e sguizari e kitraria Fiorenza ; ma non se voi risolver. Item, il Re passò e dimandò a lui orator nostro si l’avea nulla, dicendo tutto passerà ben, e andò in una altra camera. Scrive, aver inteso come el Gran bastardo à mandato a dir al Christiànissimo, per il suo nonlio, che sguizari voieno ducati 500 mila al primo di Zena-ro el 300 mila per la consignation di Lugan e Lu-carno, et voi il Re li prometa darli 500 homeni d’arme non solum a loro difensione, ma etiam contra quelli loro vorano ofender; a le qual pro-position il Re risponderà. Et altri dice li 5 Cantoni è contenti etiam loro esser col Christiànissimo; ma non voi darli le zente, ma ben prometeno non esser contra Soa Majestà. Dii dito, di 3, ivi. Eri fo in la sala regia per far reverentia al Re. Scrive coloquii con monsignor Gran maestro, zercha l’acordo si trala. Li disse esser letere di soi oratori, il Catholico re aver zu-rato la pace solennemente. Item, eri spazono il nontio dii Gran bastardo di Savoia. Zercha le cosse di sguizari, non sa la resolution, el parlando col Gran maestro zercha questi sguizari che à inteso fanno gran pelizion, li rispose non è lauto grande, e spera di bene; sichè è andalo con lui intertenu-to. Monsignor di Ravasten voleva partir ozi. Il Re l’ha fato restar ; voi presentarli, si partirà doman. Ozi ricevete nostre di 25, con li avisi di le cosse dii Turcho, e dii Griti di 25 e Milan 28. Comunicherà col Re; ma zà lo sa perchè Lutrech li à dato prima l’aviso. A dì 14. In questa matina non fu nulla da conto, niletere. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta, et vene queste letere : Di campo, da Villafrancha, dii provedador Griti, di 12, hore 4. Come eri, stato con monsignor di Lutrech e ditoli zercha la proibition à lato la Signoria nostra non entri vituarie in Verona, soa excellentia laudò molto la Signoria haver provisto, et intende che spesso ne intra per quelli di le montagne dii carbon. Item, scrive aspeta danari da pagar li tiOOO venturieri, cb’è, per resto, 5 in 6 mila ducati. Item, danari da pagar cavali lizieri e slralioti. Item, di Verona ussite 6 bandiere di fanti iti al passo contra certe vituarie a-spetano di Trento; ha mandato li nostri cavali lizieri a l’incontro, aziò vedino contra operar. Item, è zonti li do ciladini brexani, con i qual ha parlalo zerch;i alozar di francesi noi brexan, e nomina i lochi eie. Dii Governador generai, data a Povejan, a dì 12. Ila aviso eri zonse a Trento 3 zalre con viluarie. Li ussi fuora di Verona bandiere di fanti per andarli contra; lui ha mandato il conte Mercurio e Babon di Naldo, azi-ò vedino far qualche bona fazione. Va vituarie in Verona per la montagna. Si verano per aqua, nostri polrano far faconde; ma venendo ppr li monti, mal si potrà* obviar. In Verona è pochi cavali, et se li fa pocha custodia da lì nostri cavali lizieri non entrino viluarie. Dii provedador Gradenigo, di Albarè, a dì 12, hore 3. Come ha ricevuto nostre letere con l’aviso dii Podestà di Vicenza, zercha i nimici sono per ussir di Verona et vegnir a ruinar il ponte. Scrive, starà vigilante come sempre stà, et venendo fuora, di quelle zeute 1’ ha voi far do squadroni, e lassar li lauti a custodia dii ponte con farlo disfar la mila, aziò venendo il socorso nostro, po-teseno passar et meter el ponte da la banda di là, et se i nimici si disordenerano nel ritorno in Verona, li darà adosso. Scrive, è stalo a Cologna por dar corda a alcuni incolpati aver porlà viluarie in-Verona, et ha dato 4 over 5 scassi di corda per uno; non hanno confessato nulla. Et per via di la Chiesia nova hanno portato. Scrive, quelli di Ceri et Veli custodiscono ben li passi. Ozi è ussiti di Verona certo numero di fanti e andati ivi per vituarie. Quelli homeni li è stà a l’incontro e hanno morto 200 de diti fanti, el hanno falò 60 villani eletti di loro che custodiscono li passi; sichè si portano bene. Et à ordenato a domino Paulo Contarmi se intendi con loro. Tamen ne va viluarie per Val d’Arsa e Val di Pulese, che vien dal Feltrili e altri lochi nostri. Item, Verona è in extremità: vai il fermento ducati 4 il .ster venitian ; il pan di onze 5 su la piaza si vende soldo uno veronese. Da poi disnar aduncha, fo Consejo di X con la zonta et expediteno la cosa di la scrivania di Brexa, qual era di domino Pietro Pagnan scularin, et fo data per il Consejo di X a Paulo Aguslini per soi meriti quando l’era a Mantoa. Et da poi molle di-spulation, fo preso che la dita scrivania sia restituida al prefato Pietro Pagnan, con questo el dagi ducali 50 a l’anno al prefato Paulo Augustini, et dito Paulo habbi la scrivania di la Camera di Udene, et poi la morte dii Pagnan, succedi in la ditta scrivania di Brexa. Ancora fo preso: che dii trivixan si scuodi de ccetero la daia di le lanze, qual si scuodeva prima, e