109 MCCCCCIV, DICEMBRE. 110 44* Copia de uno capitolo in letere di V orator nostro in Franza, di 21 novembrio 1504, im Paris. Li christianissima regina intrò heri in questa terra ; fu molto honorata ; se vide popolo senza numero; smontò a la chiesia cathedral, dove fu rece-puta dal reverendo domino episcopo et clero. Sua majestà fu acompngnata da dm reverendissimi cardinali, de lì fu poi acortipaguaUi al palazo puhlico, dove gli era preparato, hebbe a la cena tirella persone 300. 45 A dì 8, fo il zorno di la conception di Nostra Bona, domenega. Non fo consejo. Sier Anzolo Trivixam le 1* intra’ eapetanio di Padoa. Fo assa’patricij ad scompagnarlo; fo gran spexa et belissimo pasto et festa ; et fo stimato el spendesse da ducati... È da saper, eri fo menato di Mestre, per i cai di X retenulo, uno Batdisera Zustignan, per aver straparlato ; et par che ’l dì di San Nicolò, poi consejo, uno zudio andasse dal principe ad acusar, che questo havia straparlato etc. Or, butato sabato il colegio, lo-chò a sier Alvise Michiel, consier, sier Francesco Fo-scari, el cavalier, cao di X, sier Lucha Trun, avoga-dor, sier Zacharia Dolfim, inquisitor, et lo cole-giono etc. Questo za 6 mexi fo e ti am retenulo per straparlar di nove, e fo lassato. A di 9. Da matina, reduto in colegio la 4 “*, coroni principe fo menato, per sier Marco Antonio Lorcdan, l’avogador, sier Francesco Bolani, quondam sier Julio, era signor al dazio dii vin, per aver fato contrabando di 4 botte di vin e batù li oficiali, et ave 2 di no; el qual la matina si presentò. Item, di una ballota non fo preso di retenir sier Bertuzi Valier, di sier Maximo, etiam signor al ditto oficio, pur per contrabando lato, eh’ è contra le leze etc. Si ave, la nave-Simitecola, veniva di Cypro car-ga di fomenti, era di botte 400, sora Curzolla, vi-delicet a ponta di Corno, si rompete; et questa fo svalizà prima da certa bara forestiera de....., che havea conduto qui fomenti di Sicilia. Da poi disnar fo consejo di X, con zonta di colegio, et fo expedilo Baldisera Zustignan, videlicet confina in vita in castel San Piero di Verona, con una paga, acciò el viva, con taia lire 500 si ’l si parte etc. La qual condanason la matina fo publichà a Rialto. A dì 10. Da poi disnar fo pregadi, importantissimo, nescio quid, tutti fo sagramentadi. Parlò sier Pollo Pixani, el cavalier, savio dii conscio, sier Francesco Fosca ri, el cavalier, cao di X, et sier Dornene-go Pixani, el cavalier; steteno fin borre 4 di note, et 0 se intese etc. Di Ferara, dii vicedomino. Come el duella era varilo per cerio ogio lineo datoli per uno medico bolognese, vernilo, etc. Di Damasco, di sier Bortolo Contarmi, consolo, di 2 octubrio. Avisa di lo cosse di Sophis, per relation del cas andar del cara man, che era stalo a visitar esso consolo nostro, che «litio Sopii! era 14 in 15 zornate lontan di Alepo, contra Alvam, signor de Mendin et Allieto, el qual era fuzilo et non lo havea aspectato. Item, che dicto Sophì havea auto Bagade et tutti quelli paexi et prosperava assai, fa-zendose molto avanti. Questo medemo se intende per via di Alcpo. Di Germania, di sier Francesco Capello, el cavalier, orator nostro, date in Yspurch, a dì 27 novembrio. Come a dì 25 era intrato monsignor de Gimel, goveruador de Parma, orator dii re di Franza, con cavali 18, Ira i qual do erano coperti de veludo negro, che portò in don al re di romani, con cani sei livreri et brachi sei. Item, una balestra coperta de reslagno d’oro, ligata sopra la sella de uno di duo cavalli predieli, qualli veniano conducti a mano. Ditto oralor era vestito, el dì di la audienlia datali, de veludo paonazo, fodrata di zcbelini, con el bavaro largo fin a terra, et al collo una cadena d’oro grossissima ; et el re se lassò trovar im piedi, tra molti duchi et principi, vestilo a la longa, di veludo negro, fodrato de lovi, et la cadena de diamanti al collo. Data 1’ audienlia publicha montò a cavallo, con i predieli signori, et andò ad Alla, a certa caxa ordinala, et starà alcuni zorni etc. Item, scrive di coloquij abuti col re, et 0 li disse etc. A dì 11. Da poi disnar fo conseio di X ani zonta. A dì 12. Da matina sier Pollo Trivixan, el cavalier, venuto eapetanio di Padoa, stato 3 zorni a venir, perchè per le aque il suo burchio non poteva venir, fo a la Signoria, referì juxta il consueto. È da saper, le aque di la Brenta è stà grandissime, adeo à niegà tutto el piova’ ; et li savij sora le aque fono a la Signoria per far provision, videlicet sier Lunardo Mozenigo, sier Zorzi Emo et sier Alvise Malipiero, fato di novo, con quel Papafava, deputato su la Brenta ; conclusive, per la Brenta nuova el piova’ si aniega. Da poi disnar fo collegio. A dì 13, fo Santo, Lucia. Vene a la Signoria,