2.33 UDXVI, NOVEMBRE. 234 sar i monti. Poi li disse el Re non aver ratificato ancora li articoli dii Papa per certa dition declaratoria, e ’1 Papa mandò drio diti articoli dove è risolta certa dificultà. Poi disseno dolersi dii marchese di Mantoa di mali modi usati verso li soldati francesi, dicendo è bon tenerlo a mente e aricordarselo. 133 ‘ Dii dito, di 19- Come, tornato il Papa di la Magnana, ozi lo da Sua Santità, qual, poi stalo con l’orator anglico, li die’audientia,dicendoli: « Domine oralor, non vi lassate veder ». Si scusò per la soa indisposition. Soa Beatitudine disse: « Lassative veder ». Poi li disse: « 11 Christianissimo re fa ogni dì mille novità con nui. Si duol con li nostri e non ne ’1 fa saper a nui, e li nostri ne lo scrive. Dice averne inlelligentia col cardenal Sedunense è andato in Anglia. Sapete che si posemo averlo in le man, lo metesemo in castello? et per il sacro ave-mo adosso, non tenimo alcuna pratica con lui, è andato per meler mal, el nulla savemo nui ». El re di Romani fa ogni cosa conira Pranza, unde Soa Santità ha deliberato mandar uno suo al Christia-nissimo re a chiarirli, viva voce, la bona mente l’ha. Et li disse le nove tutte de Ingallera di la publica-tion di la figa, come per le altre ha scrito. Dicendo: « È bon se femo de un pezo nui, il Christianissimo re e la Signoria vostra, e fato questo se scopriremo subito, e in 4 zorni harete Verona, perchè avemo aviso la non se poi più lenir, e questo vi dicemo tegnì secreto che niun di oratori lo sapi. » Ringratiò Soa Santità, dicendo cussi farìa il duca di Urbin era lì. Lui oralor si scusò non aver fato il debito per la sua indisposition; ringratiò molto la Signoria etc. Dii dito, di 20. Il Papa questa malina è andato a la Magnana, starà 4 dì. Prima, fo da Soa Santità per veder se di quello de ieri li voleva dir alcuna cosa de la liga volea far; qual nulla li disse. Solurn aver letere di 5 et 6 di Fiandra, come zonse il Sedunense li a tempo erano in Consejo per tratar lo acordo, e che rimeseno a concluder a un altro Consejo. Per tal venula quello sia seguito non lo sa, vi-delieet observar l’aponlamento con Franza, o far questa nova inlelligentia e liga ; et par che ’1 Sedunense dicesse aver mandato libero dal re d’Ingallera di acordar la Signoria con dito Imperador, poi disse non lo aver a compimento et prometeva lo averia, et però ha fato dar danari a quel Re, zoè 38 mila fiorini di Rens per pagar le zente in Verona. Poi disse, il Re a torto voi ducati 60 mila da Fiorenza, et nulla ne ha fato intender a nui ; à mandato per uno suo a domandarli al magnifico Lorenzo; fiorentini è ben soi amici ma non subditi. Scrive, aver inteso, le letere venute d’Ingallera non è dii Re ni dii cardenal Eboracense, tal nove de qui. Item, manda una letera li scrive l’orator nostro in Ingallera, di ultimo Qctubrio. Solicita esso oralor nostro si mandi il successor electo ; fi è tornà la doia dii dente et di piedi, sichè si scusa la Signoria non è ben servita. De Ing al ter a, di sier Sebastian Justinian 134 el cavalier orator nostro, di ultimo Octubrio, drisate a sier Mar in '¿orsi dotor orator nostro a Roma, date a Londra. Scrive, el cardenal Sedunense sguizaro vene per stafeta lì, et à concluso una liga con quella Maestà, intervenendo la Cesarea Maestà et il re Catholico conira Franza. El hanno capitolalo romper in Borgogna con 20 mila sguizari et 8000 zaniteri al re di Franza, et l’Imperador con 6000 sguizari et 18 mila lanzinech vegnirà in Italia contro el stado de Milan. El qual cardenal à richiesto danari a questa Maestà, et li ha auli, zoè se li manda, et dito cardenal zercha conzar le cosse di la Signoria nostra con l’Imperador eie. ut in litteris. Dii dito orator, drizate a la Signoria nostra, date a dì primo Novembrio, sonte osi. Come, a dì ultimo, scrisse di la liga si Irata va di far tra l’Imperador, re Catholico et questo Re per la venula dii cardenal Sedunense, el come era conclusa el se doveva zurar. Bora avisa come in questa matina in una capelleta dove il Re è solilo udir messa, redula Soa Maestà e li do reverendissimi cardenali Sedunense et Eboracense et li oratori cesarei et dii Ca-tholico re, et cadauna parte lexeno li capitoli a loro pertinenti, et cussi, poi ditola messa, il Re juroe di observarli sopra il messal, et li capitoli sono contra Franza, e l’Imperador dia romper, et insieme col cardenal Sedunense con 20 mila sguizari sul Stado de Milan, et el Catholico re, con zanetieri 8000, fanti 8000 et sguizari 22 mila in Borgogna. E questo Re dia passar a danni di Franza, et se dia mandar parte de le zente contra la Signoria nostra in Verona a tenir el nostro exercilo non vadi ajular Milan, et in dila liga risalvano loco al Pontefice et sguizari a in-Irar. Scrive aver parlato a uno nontio dii Christianissimo re, qual è zonlo lì, va in Scozia al duca di Albania che governa quel regno, et scrive coloqui auli insieme ut in litteris, et----si aspeta a l’Impera- dor per ogni via e sarano da scudi 100 mila che questa Maestà darà. Scrive, come è zonti lì alcuni to-deschi, homeni da conto, stati a San Jacomo di Gali-zia, quali si hanno dolesto che la Signoria à comportato sia stampà a Venecia cosse in vituperio dii suo 134 *