339 MDXVI, dicembri:. 340 Eliam, di Vicenza, leterc di sier Nicolò Pa squaligo podestà e capitanio, in risposta di questo irnpresledo. Come queli ciladini è li sono contenti; ma bisogna chiamar il Consejo per esserne la più parie in questa terra etc. Di sier Zuan Paulo Gradenigo provedador generai, di 17, hore .... date ad Albarè. Come in quel zorno i nemici erano ussiti di Verona e verniti fino a San Bonifacio, dove erano alozati alcuni stradioti, et li trovono in lelo perchè veneno per tempo, et ne preseno numero 100 e più; unde inteso questo, lui Provedador con le zente d1 arme nionlono a cavalo per andar a quela volta, e i rumici ritornorono a Verona. Scrive altre parlicula-rilà etc. Fo parlato in Colegio Ira alcuni Savii di meter ozi una parte di far sette primari cittadini nostri, quali tansino queli pono pagar ad impresiedo ut in parte. Et in questa opinion il Principe, et sier Zacharia Dolfin, sier Zorzi Corner procurator, sier Alvise Pixani procurator savii dii Consrjo erano caldissimi, et cussi, licet nevegasse, fo ordinato Pre-gadi per meter questa parte, et anche per referir sier Antonio Surian dotor, cavalier, venuto orator di Ongharia. Da poi disnar, fo Pregadi. Fossemo zercha 150 che melesse balota e non più, et non fo lelo alcuna lelera da conto. Fu poi leto una Ictera di sier Nicolò Pasquali go podestà e capitanio a Vicenza, qual avisa di certo caso, che a uno Francesco Bambaion dal sai fo aperto la sua casa e in una camera aperto la cassa, toltoli ducati 400, voi sia dà laja etc. Item aricorda, li capitani dii Devedo, è fuora a li passi, 188* ha solum 15 fanti che podio valeno; suplicha si lazi provisione di altri fanti in loco di quelli, qual però non è pagati, hanno lire 11 per paga a page 8 a I’ anno. Or fo posto, per li Consieri, darli libertà poter dar taja a chi acuserà lire 300, di prima di so’ beni si non di la Signoria nostra, et quello acuserà, hessendodi compagni, sia assolto; et fu presa, ave 113 di si, et 14 di no. Fo posto, per i diti Consieri, poi loia una lettera di sier Donado da Leze era podestà e capitano a JRuigo, di 7 Octobre. Come, a una fiera questo Avoslo si feva a la Guardazuola, alcuni tristi veneno «'¡dando: uDuca! Duca! Alfonso! Alfonso !„ assaltò il capitano ecc. Si sa quali sono; voi libertà poterli bandizar di terre e luoghi etc.; et però messcno dar autorità al presente Retor di bandizarli di terre e luogi di la Signoria nostra, ut in parte, con laja, et fu presa. Ave 115 di si, 32 di no. Fu posto, per li diti Consieri, poi lelo una lettera di sier . . . podestà di Conejan, di cerio incendio seguito a uno de li, nominato Polo di Monle San Michiel di Ramera di Conejan, bruzà tutto il suo.mobele et corlivo, ha doli 11 etc. Pertanto, poi lela la sua suplicalion, messeno fusse esente di ogni angaria reai et personal per anni 5, et fu presa. Ave 108 de sì, 18 di no. Fu posto, per li diti Consieri, poi leta una lettera di sier Zacaria Loredan podestà et capitano di Crema, di 7 Novembrio. Come, per quella comunità, per quattro elecli hanno tansato quanto dieno aver li nodari per li testamenti et. inslrumenli farano, et però messeno fusse continuati prout patet, et fu presa. Ave 131 di si e 5 di no. Et poi fo chiamato denlro sier Antonio Surian dotor e cavalier, tornalo di Bongaria, qual andò in renga, et comenzò a far la sua relatione. Et havendo expedilo le cose di Bongaria, volendo intrar in le cose di la Boemia, sopravenne lelere di campo, el vene zoso di renga, et mandalo fuori tanto si lezeno queste lelere, e cussi andoe; ma poi parse a li Savi meter alcune altre parte, el fo licentialo, e uno altro Pregadi compirà la soa relatione. Fo leto adunca le lelere venule questa sera, il sumario di la qual sarà qui solo posto; et poi lecle dite lelere, Fo posto, per li Savi, dovendo aver la Signoria nostra dal duca di Ferrara ducati 14400 per sali avuti dii 1505, item, dii marchese di Mantoa ducali 8900 in zercha per sali auti fin 1509, che per Colegio sia mandato uno segretario in un et l’altro luogo a dimandar li diti nostri danari, alento il bisogno si à al presente. Et fu presa. Fu posto, per li Savi, contraccambiar li presoni. Fu posto, per li Savi, alento le nave e altri navigli vanno a luor tormenti per conto di la Signoria nostra e condurli in questa terra non rendono la quantità lì è slà cargati, et essendo astretti a satisfar voleno pagar il fermento a raxon di quanto costa dove è slà levato, però sia preso che de ccetero quanto mancherà debbano pagar quanto corerà valer in questa terra, qual siali posto a conto di soi noli, ma ben pagato il nolo etiam di quello paghe-rano, et sia posto questo capitolo in tutti li nolizati farano li Provedadori a le biave, i quali debano far diligente inquisition di questo a le nave zà venute, ut in parte. Fu posto, per li diti, la parte presa dii mese di