155 UDXVI, NOVEMBRE. 156 E tanto l’Othoman so farà acorto, sottometendo tra eri for di spemo cl Sabatham che tauto perse Teme tratto d’ogni spirar alfin sia morto. E quando questi quatro liaran compiuto e lo 6 torto troverasse in 7 (1517), alhora el Gran cam prenderà tuto E1 regno italian, per lor mal sete diverse sorte, tal che in fango e luto lo frate atroverasse con lo prete. Oh zente inquiete, Non y' aricordate che’1 regno diviso ha dato Iddio contrario al paradixo. Legee sexto capitulo. Omne regnum in se ipsum divismi, desolati tur. A dì 6. La mutilici, fo ¡etere di campo da Vii-lafrancha, dii provedador Oriti. Come, andato a far la monstra di spagnoli, li lanzinech in questo inezo sachizoe la piaza di le vituarie, et vedendo li spagnoli, gran numero, quali voleano tulli li danari, et erano in arme, di che esso Provedador parloe con Maldonato uno di capi, qual lo lauda assae, dicendo non voi pagar altri spagnoli se non quelli erano in Verona, che è 1500 e non più. Item, monsignor di Lulrech li ha dito: da ozi indrio, ogni dì aspela risposta di Pranza zercha lo acordo, el in Verona patiscono assae; ma stanno aspelando che presto zotizi lo diio acordo, et soportano tulio. Scrive si mandi danari e danari, con gran parole eie. Item, si mandi do ancone, che par sia sii scrito a monsignor di Lulrech di Pranza, su una un Cliristo passo, su l'altra la Nostra Dona e San Miehiel da lai. El qual Lulrech mai ha voluto alcuna cossa rechieder, però è boti satisfarlo e presto, è locotenente regio di qua da’ monti eie. Dii provedador Gradenigo, date ad Aliare, a dì 4, liore 3 di note. Come in questa note passata, a l’aurora, ussite di Verona i nimici, et veneno a San Martin per venir verso Caldiero. El inteso lui questo da li nostri cavali lizieri, subito fe’ redur li liomeni d’arme a uno, el si levò esso Provedador per andarli conira, lasando quelli pochi fanti l’Iia a custodia dii ponte con 100 honieni d’arme et domino Pelro da Longena. E falò do squadroni, lui con 200 liomeni d'arme, videlicet Malatesta Bajon e il contili da Martinengo, e driedo veniva domino Janus e Zuan Batista da Fan con altri 200 liomeni d’arme. Et inteso i nimici questo moversi, tornono in Ve- rona, e li nostri cavali lizieri li fono driedo fino in campagna ; sichè lauda quanto è sta fato per repu-lalion nostra. Item, ha auto li ducali 2500 et li manderà al Orili, come mandò li 4500. Da poi disnar, fo Pregadi, el loto le ultime lele-re dii Grili di 3 et 4, et di Milan et Roma, et non fo lelo le lelere di Pranza di 19 da Paris, ma queste venule questa malina, ho scrilo il sumario. Et sopravene letere di campo e di Franza, il sumario noterò qui di solo, qual erano di Pranza in zifra. Et compito di lezer le lelere, sier Andrea Trivi-xan el cavalier, è di la zonla, tornato provedador di Brexa, fe’ la sua relatione. Il sumario di la qual noterò qui avanti, et poi fo laudato dal Principe. Di sier Zuan Paulo Gradenigo provedador generai, date ad Albarè, a dì 5, liore 3. Come ricevete lelere nostre zercha cassar li fanti visentini el far la mostra a li stratioti, e vedi quelli sono venuti novi ter lì, e non li aceti, e cussi etiam li paesani. Scrive exequirà di visentini ; ma di stratioti è bon scorer fin zorni 10 e farli la monstra zeneral, ma cazando li paesani, non resleria 100 di loro. Item, la causa fo svallzalo Troylo Pignalello, risponde .... quelli di monti dii veronese sono di mala condilione e nemici nostri, et quanto portano vituarie a Verona, come scrive il signor Governador a la Signoria, è vero. Ha posto guarde a li passi, sba-rà le si rade, ma non li vai. Bisogneria aver 1500 fanti et andar a ruinarli tulli su quelli monti, per esser perversi a la Signoria nostra. Lui non ha il modo; ma per far con destreza, ha fato far comandamento a quatro di loro principali vengino a lui come boni subdili; quali venuti, li ha ordenà non lassino passar vituarie a Verona e custodiscano li passi, et mandino quattro altri in campo nostro da lui per obslasi. Li ha promesso far. Dii dito, di liore 5. Come alende non siano portate vituarie in Verona ; e avisa ha inleso è portale di Bassan e Marostega per Val Arsa et entrino in Verona per Val Polesela. Quanlo al Governador, eie. scrive longamenle di lui; ma da la sua banda quelli di Verona escono fuora, et se di qua escono è mal Iratali da nostri ; ma ben da una villa dita Ceri in cao di Val di Pantena, dove erano tìOO minali de biava, par sia stà porla in Verona, unde bisogneria ruinarli, sacliizarli et brusarli; ma sono in monti e passi slreli et per andarvi non ha fanti al bisogno. Item, avisa, scrive ogni dì al signor Governador e al provedador Grili, e do volle al zorno, e fa quello voi la militia. Item, manda una relation di uno Alfonso Gre-