127 11DXV, SF.TTF.MnnE. 128 et Papa. Et quello è slato mollo in favor de’ nostri, è sialo il perder de i sacri, che feceno lieri sera, i qual furono belli, et perchè sguizari non haveano con se archibusi over schiopetti. Andai et per il campo ritrovai el signor capilaneo et el clarissimo mio collega con lui, et con sua signoria me congratulai, el poi me tornai verso questo loco: el per rehaver-mi, essendo sta el per la mala notte et per la zor-nata da hozi molto baluto, et per far et mandar danari in campo. Da Piagenza non sono passali alcuni de quelli i-nimici per il ponte; de la riva de qua non arriva do barche. Domani se principierà a dar danari a le zente d’arme. Ex Laude die li Septembris 1515 hora 23. Georgius Emus Provisor generalis. 73 Magnifico et Clarissimo Signor mio. Debita coni- mendatione. Quando io fussi stato più____, sono cerio mi instesso saria venuto a congratularmi de la obtonuta vitoria contra i ninnici, non tanto perchè io l’tiabia prediclo, quanto da una dolzeza che mi sento in mezo al core, che già molti anni spando qualche lacrima per questo glorioso et serenissimo Stato, et perchè molti non credevano, ormai darano lede, avi-sainlo vostra magnificentia, essendo beri a la oralion, me fo diete quelle parole latine videlicet, llex re-gum ex ternani par tem principis Gallorum fruc-tifera aurea palma esterna lustrans, sceptrum Venetorum trahit ad se tranquillami pacem, et inimieorum suorum possidebit imperium si bollimi operetur, et senza dubio alcuno dico, che s’el re Cristianissimo voi andar contra iofideli con lo favor vostro, che indubitatamente recuperarcli non solimi el vostro stato in Italia ma lo orientale et mollo più, et sua Sacra Majestà pollerà el suo vexillo in mezo Constantinopoli et la caxa Olhoinana, se me-terà in fuga aldendo che llex Francorum venit contra nos ad destruendum nos, et lo Santissimo pastore a questo sporgerà ogni adjuto, perchè de Sua Beatitudine mi sono state diete quelle parole latine, beri essendo a la oratione: Leo pontifex maxinius, crudelissima strage contra infideles exaltabit christianorum ecclesiam ad imperium, et crux sanguinis plana super liostes sui sacri nominis cadit, et tantarn victoriam debilitare cupientes crux sanguinis sancta debilitabit et capita co-rum, et ipsa vivet in ceternum. Per tanto, stali sicuri, et questo sia a perpetua memoria, che già se comenza a verificare di la palma clic fo apresentata al primo de Zenaro proximo passato. Mi congratulo adoncha per luti con vostra magnificentia, el me saria grato che tulli quelli xe nati intendesse quello ho scrilo a vostra magnificentia ; a la quale liumi-liter et a tulli mi fazia arecomandato. Paduce, in Monasterio Heremitarum santi Augustini, die 19 Septembris 1515. E. V. M. servitor Iìern’ardinus Parentinus hcremita. A tergo : Magnifico et Clarissimo domino Thomce Mocenico sancti Marci procuratori et domino meo lionorandissimo. Venetiis. A dì 20 la matina. Uedulo il Colegio, fo lclo le- 74(> tere di campo dii capitaneo zeneral, di sier Do-menego Contarmi provedador zeneral, di oratori nostri, tutti tre separadi, in conformità scrivono, et è di 16, hore una et do di note. Et perchè il sumario di dite letere si contien in sub-stantia quanto è in letere parlicular di sier Domene-go Contarini scrile a sier Zuan Antonio Dandolo, pe-rhò le sarano qui poste. La prima, data in campo felicissimo ad Marignano a dì 16 septembrio, hore 22. Ileri scrissi quanto haveva degno de sua saputa. Hozi veramente gli dinoto esser stato questa matina a bona hora a la corte con il signor capitaneo, et prima slato in coloquio piacevole con monsignor Barbone, Uubcrtet el altri principi a la corte, poi, sveglialo il Cristianissimo, inlrasemo in camera dove era Sua Majeslà in ledo. La qual levatasi in sedere in camisa, domesticamente ne prese per mano, et dapoi molle facezie, venissemo a parlamento de quanto se haveva a fare; quale concluse de far quanto se scrive per le publice. Da poi pranzo, è venuta le legatione de Milano, 18 oratori a Sua Majeslà etpetita venia et misericordia del commesso fallo, hanno facla la dedilione di la (erra. Sua Majestà li ha perdonalo et fadoli benigna acoglienlia, sicome è suo costume, clic il più benigno et mansueto sire non vidi mai; ma sii certa vostra magnificentia, che gli darà una bona taglia. Dicono esser partito il Cardinal Syon eri sera in ordinanza con le reliquie de li elvetii, da 3000, a la volta de Como, et el Ducheto con alcuni soi pariesani intrato in roeha, con certo presidio di pochi sguizari. lteleriscono ctiam questi oratori, che li elvetii erano 34 milia, et che non ne sono (i) La carta 73* è bianca.