349 MCCCCCVI, GIUGNO. 350 Lauda Lunardo Bianco, secrelario ; et cussi Lunardo Bianco, secretario, scrive in sua laude. Di Elemania, da Viena. Come il re parti per andar versso il suo campo; e dii partir di domino Mateo Lanch per Hongaria. Item, di Hongaria letere, dii secretario ; replica etc. Di Roma. 11 papa vuol tuor l’impresa di Bologna. Item, zercha il vescoa’ di Cremona, ut in litteris. Di Ferara. Come il ducha era partito per la fiera di Lanzano. Fo posto, per sier Andrea Venier, savio dii consejo, armar do nave, atento li corsari sono fuora, et la nave si arma a Zenoa a’ damni nostri, per la ripresala, et atento il compir di le reprcsaie con Spagna. Item, si fazi uno capitanio di le nave, con li modi fo electo sier Andrea Loredam etc., ut in parte. Contradise sier Marin Zustignan, savio a terra ferma ; li rispose sier Andrea Venier ; poi parlò sier Antonio Trun, consier. Fu, per li consieri, messo che quando si mete parte di far uno capitanio, o ver altro, non si digi come fo el tal, ma si exprima con che modi, salario e condition ; et fu presa. Fu posta la parte di sier Andrea Venier; e a l’incontro li savij messeno star sul preso, eh’è indusiar. E questa fu presa ; il Venier ave zercha 50 balote. Fu posto, per li savij, azonzer a la comission di sier Cabriel Moro, va orator in Spagna, qual fu fata per............. che ’l possi acordar le ripresale con li danizali ctc., presa, che sarà zercha ducali 3000. Fu posto, per li savij, condur domino....... dal Bosco, che leze a Pavia, a lezer a Padoa, al primo loco in leze, in loco di l’Alberigo, con fiorini G00 a l’anno ; et fu presa. Fu posta, per li savij, atento una letera di sier Alvise Lion, relor a la Cania, si duol di sier Bernardini Michiel, e sier Jacomo Soranzo, consieri, qual ministra mal i denari di la Signoria etc., che sier Beneto Sanudo, capetanio in Candia, vadi li con au-ctorità di intrometerli etc. ; presa. Adì 9 zugno. Fo pregadi, per li 3 savij sora i conti, conira i Pexari da Londra. Et recluto el consejo, et a le scale erano li Pesari con li soi parenti, parlò sier Marin Morexini, è ai 3 savij, qual, insieme con sier Piero Contarini, olim ai 3 savij, e al presente provedador sora le camere, erano di opinione. Or fece molte oposition al quondam sier Beneto da cha’ da Pexaro, procurator, fo capitanio zeneral di mar, dicendo aver vadagnà 14 per 100 di danari la Signoria mandava a incambiarli ; item, tenuto suo berligier; item, fato confrabandi; item, messo aver paga (J0 homeni a una nave, qual non havea se non do homeni, etc. Concludendo, sier Hironimo da Pexaro, fo suo fiol, et Piero da Pexaro, quondam sier Nicolò, et sier Francesco da Pexaro, quondam sier Nicolò, soi nepoti, aver rassa’ i libri dii zeneral, e vidi le scriture. Per tanto volseno meler di retenir li ditti tre Pexari, e non trovandoli, chiamarli, e retenuti examinarli et colegiarli etc., ut in parte. Venuto zoso, qual parlò gaiardissimamente, montò suso sier Alvixe Gradenigo, quondam sier Dome-nego, el cavalier, eh’è a le raxon nuovo, e li difese, dicendo li 3 savij non ha libertà di retenir, sohm condanar e placitarli a li consegij poi le lhoro sen-tentie etc. E li avogadori, sier Tadio Contarini, sier Francesco Orio et sier Alvise Emo andono a la Signoria, in contraditorio con li tre savij, dicendo non poter meter tal parte. Et per hesser l’hora tarda, fo licentia el conscio ; et prima cazati li parenti di quondam sier Beneto da Pexaro et de li tre sopranominati da cha’ da Pexaro. A dì 10. Fo consejo di X con zonta. A dì 11, fo el zorno dii Corpo di Christo. Fu fato una bellissima precessione, le scuole a ragata si feno honor, con molte demostration et soleri ; et piovete, ma durò pocho. Era il patriarcha, con 4 episcopi, videlicet quel di Chisamo, di Sibinico, l'ar-zivescovo di Spalato, da cha’ Zane, et Io episcopo di Torzelo, eh’ è arziepiscopo di.......Era il principe con li oratori Frafiza, Spagna et Hongaria, eri zonto, come dirò poi. Item, dii valacho do oratori, et di Ferara, et alcuni gran maestri pelegrini, et l’abate Mocenigo. Era 7 procuratori, videlicet sier Domenego Morexini, sier Polo Barbo, sier Luca Zen, sier Marco Antonio Morexini, cavalier, sier Nicolò Michiel, dotor, cavalier, sier Toma Mocenigo, et sier Domcnego Trivixan, cavalier; manchava sier Nicolò Trivixan et sier Domcnego Marin. Item, erano do da Gonzaga, zermani dii marchese di Mantoa, videlicet domino Etor, fo fiol dii signor Redolfo, et domino Lodovico, fo fiol dii signor Zuan Francesco, qual hanno conduta col conte di Pitiano, venuti a la Signoria per agumento ; alozano a Santa Maria di Gratia. Da poi disnar, de more, fo fato la precessione al io 1 * Corpus Domini, qual fu bellissima etc. Et la note partì sier Domenego Dolfìm, va capitanio di do galie bastarde contra corsari. Et prima partì sier Filippo Badoer, soracomito di una altra galia bastarda, vano a Corfù a trovar il provedador di l’armada, et lì consulterano quid fiendum.