15' 2!) MDXV, SETTEMBRE. 30 * 1G danari e non hessendo iì da darli, si sono levati con furia. Tamen, non hanno fato alcun acordo. Et il Cardinal Sedunense era venuto con 4000 sguizari a Piasenza, e li 13 milia li tolseno la volta di Rò et Galarà. Item, come Soa Santità à ordinato le sue zente non passi Piasenza, ma stagi unite. Et che il re Christianissimo prosperava, et haveva auto le terre da Milan in là. E altri coloquii, ut in litteris. Et manda il sumario dei capitoli tratano sguizari col il Cristianissimo re : tra li altri, è uno che il Re prometa non esserli contra di loro, nè di soi confederati ; et altre particularità etc. El la sera tardi vene do man de letere a una bota, di campo, portate però da uno cavalaro, over posta sola, il sumario di le qual scriverò doman, lecte che serano. A dì 4 la matim. Li Cai di X per tempo fu in Colegio per alcuni avisi hanno, et fo lede le letere di campo, qual è particular. Di sier Domenego Contarmi proveditor generai, vidi date ad Ho-stia, a dì do, hore 17. Avisa il partir dii campo nostro in quella mattina per tempo da Callo. È venuto alozare lì ad Hostìa con lo exercito, dove per diverse vie, et da Ferara et da Mantoa, hanno che non solurn è vero lo acordo con sguizari, ma di am il Cristianissimo, su una muleta, esser intrato in Milan, visto et reverito al possibile da tutti, e ch’el Ducha era partito et andato a Piasenza col signor Zuane di Gonzaga et altri sui, lassato in Castello uno suo parente in custodia. Nè altro fin ora si ha da conto, se non che nostri farano processo avanti. Dize, cussi ogni dì meglioraremo di bone nove. Et manda uno capitolo di letere intercepte tra mille dei nimici: hasse eziamdio li Bentivoy esser intrati in Bologna d’acordo : poi dize, tenuta fin hora una di notte, sono pasate le fantarie nostre di qui in ordinanza con mirabile et dileclevole speclaculo et stupore a questi mantoani che si credevano fussimo morii, et etiam è pasate le artellarie bellissime, et da poi le gente d’arme benissimo a cavalo. Dii dito proveditor generai, date a Hostìa, a dì 2 di note, eri. Prima,si maraveglia haver inteso che la nova per loro mandata a la Signoria di l’acor-do di sguizari per sue letere ricevute a hore 12 in questa terra, non sia dito esser stata la prima che vene, perchè sa certo non è stà letere ni aviso più presto dii suo; la qual nova continua et è verificata mò per ogni via et da ogni banda ; et questa sera se ha auto ch’el signor Zuan Jacomo Triulzi è intrato in Milano, e eh’ el Cardinal Sedunense con el Ducheto e con Mulio Colona et el signor Zuan di Mantoa, con 2000 sguizari de la factione del Sedunense, erano reducti a Piasenza. Unde, vedendo et sentendo queste cussi perfecte nove, promovesemo a la excelentia del signor capitanio de mandar uno acorto nunlio al Cristianissimo re, et cussi sua signoria manda Martino suo canzelier, che vadi volando a Milano a trovar la Maestà Christianissima, et farli intender che subito levati li spagnoli da Lignago et quelli contorni, la Signoria nostra fece levar el suo campo per coadiuvar la impresa sua, e ch’el se harìa spinto a la volla do Parma et Piasenza et Modena, ma vedendo che la Sua Maestà non haveva facto alcuna de-monstratione contra el Papa, non pareva a la Illustrissima Signoria de innovar cosa alcuna contra la Chiesa, non sapendo altramente la mente de Sua Maestà circha zio ; et che tamen, lassato la impresa de le sue terre, con 4000 fanti et 400 cavali legieri et 150 lanze dietro, et quasi el suo paese in preda, el campo nostro se ne vien di longo: con altre parole acomodale a questa materia, con bordine elio ditto nunlio subito dii aviso di quanto l’harà proposto et di la risposta, che tenimo sarà a proposito. Doman scrive si levaremo per andar a logiar a Go-vernolo, loco pur dii marchese di Mantoa sora Po. De i nimici, hassi sono per passar Ojo a Piadena, et poi a Caxal Mazor passar Po. Scrive, lui proveditor è di opinion che si vadi o mandi a la volta di Brexa inanli li intri altro presidio, che pochi ce ne sono dentro, e se li sarà dato il modo, lui si oferisse andarvi, et spera far bon frutto avanti che venga altro. Dii capitanio sonerai etiam fo letere date in campo a Hostìa, a dì 2, hore 3 di note. La copia è questa : Serenissime Princeps et Domine, Domine colendissime. • lo non solamente laudo el nostro Signor Dio de li prosperi successi de la Christianissima Maestà, li quali da ogni banda sono confirmati, ma ancora me ne congratulo con la Sublimità Vostra, et la rengra-tio de la partecipatione de li advisi di Roma, li quali tanto più ne sono stati acepti, quanto più sono secondi et votivi, lo non mando a Vostra Celsitudine le letere de l’homo mio, pur de 30, perchè non contengono alcuna cosa de più. De spagnoli, non so intender altro salvo che doman debbono passar Po a Casal Maggiore. Nui da malina procederemo cum lo exercilo a Governolo, distante de qui miglia 10, et secundo li advisi cussi se gubernaremo. Questa sera ho deliberato inviare Martino mio a la Maeslà Christianissima ben inslrui-