491 MDXVI, GENNAIO. 492 zercha 2000 fanti verso la roclia di Anpho, dove li nimici avevano fato la massa et erano reduti al dito Iodio di Anfo con zercha 1200 fanti, con li 30 mila raines erano a Trento, et a dì 24 a hore 10 di note mi spazono uno messo, dovessi cavalchar con 100 liomeni d’arme a la liziera, et le zente del paese, perchè omnìno volevano far fato d’arme. Et cosi di noto me aviai a la sua volta con più zente potei a-dunar, et avanti mandai domino Lodovico di Cozali, et li mandai a dar nota come io veniva per darli socorso. Tochò l’antiguarda al signor Zuan Corado, cazandoli in ante Bagnacavalo con zercha 20 schiopetieri, et assaltorno le prime sentinelle et tajoli a pezi, sichò arivorno ad Anfo et lì a la terra forno a le man, a talché introno dentro et hanno tagliato a pezi da 500 e più, presi molti che non se sa el numero, tra li altri do conti, uno di loro si sono fuzito per aver le strate in pralicha, ta-men per quello si ha, si dice uno di lor esser morto. El conte Antonio non ze era, et a quello se dize, se trovava a Trento. Li danari era in una barca sul lago; sentendo el rumor, li condusse a Lodron. lo andai, et passata meza strata, seppi la nova, et cambiando, me zonse uno messo, veniva da Salò, fazandomi saper come per la Val de Vestili li ni-mici erano calati su quello di Gargnan et brusa-vano le ville, et uno altro messo mi zonse et me dize come li spagnoli erano ussiti fora di Brexa. Subito spazai do stafìeri verso Anfo a li capi fazen-doli a saper tal cosa, et tizi far alto lì a le zente d’arme, et subito a statela veni a Salò. Trovai che quelli de la Val de Vestili erano corsi su quello de Gargnan e a li confini gaveano brusato certe case, et poi se ritornono in drieto. Le nostre fantarie con 285* el botino se reduseno a Boarno. Domino Babon vene a Salò con lo sue compagnie. Si ha poi ha-buto, come li nimici, habuta la nova dii romper di quelle zente, sono ritirati in Brexa. Dii luto ho dato aviso a lo illustrissimo signor Joan Jacomo et al cla-rissimo Provedador, aziò meleno qualche bon or-dene che questi danari non passano; i qual danari saria causa di dar persa la impresa di Brexa, se li andasseno a salvamento. Aviso la S. V. missier Lodovico di Cozali è stato guida et causa de menarli a far lai operalione; siche merita gran laude. Altro non mi acade. 286 Sicgue letera di missier Janus de Campo Fregoso. Desiderando la nostra Illustrissima Signoria slrenzer Bressa, non è loco più abile quanto a far lo alozamento de Navi, et lì bisogneria 3000 fanti al-mancho. Non volendo et potendolo far, saria di parere de tenerse in la Logia bene fornita, et far reparar el passo in su l’aqua, che se farà con pocha fatica, et sempre le zente che fusseno alozate in Riviera li potrano in 3 hore dare socorso abenchè venissero li nimici senza artelaria et fortissimi, e sarà causa mantener quella Val di Sabia in limor e obedientia. Saria de parere se mandasse uno capo de discretion con 200 fanti in Val Trompia ; li quali, insieme con li homeni de la Valle, qual la più parte sono sviscerati marcheschi, manteniriano quella Valle che non anderia de lì nessun socorso dentro da Brexa. E sopratulto, che quelli fanti siano pagati aziò non si habino a far inimici li populi. Etiam tenere 300 cavali lizieri a Roato e a Travaglià, et che quelli fanti che alozano a Gavardo et a Gedi, andasseno ogni note qualche parte di loro a la strada perfino a le mure di Brexa, aziò che quelli villani, per guadagnar li portano qualche rinfrescamento, siano presi, et che atorno Brexa 6 o 8 mia sia fato sgum-brare tutta la sorte de vituarie el bestiami se li trovano. Et facendo così, credo che fra pocho de quelli sono in Brexa muterano proposito. Ma sopra tutto me piaceria quello alozamento de Navi, pagando li fanti che atendesseno a servire et non ro-bare li subditi, come l’ano al presente, che invero a questo modo è impossibile aver onore de simele zente, e Dio perdoni a chi n’è stato la causa. A dì 25 Zener 1515 (1516), in sala di Gran Consejo. 0 Tre capi di creditori di V imprestedo, 287(1 balotadi per quelli prestono. f Sier Piero da chà da Pexaro, fo Cao dii Consejo di X, qu. sier Nicolò . . . 47.21 Sier Zacaria Morexini qu. sier Nicolò . . 6.61 Sier Piero Badoer qu. sier Albertin dotor 21.46 Sier Polo Nani qu. sier Zorzi .... 15.52 Sier Zuan da chà da Pexaro qu. sier Lunario ..........24.43 Sier Alvise da Canal qu. sier Jacomo . . 5.63 Sier Andrea Zustignan qu. sier Unfrè . . 21.45 Sier Nicolò Malipiero qu. sier Tomaso . 24.38 Sier Pietro Bernardo qu. sier flironimo . 10.58 Sier Fanlin Michiel qu. sier Ilironimo . . 33.34 f Sier Alvise Pasqualigo qu. sier Filippo . 49.18 (1) La carta 286* è bianca.