435 MbXVi, GENNAIO. 436 Oriti procurator, di ordino dii Cristianissimo re, di Milan vieneno in campo; e altre particularità di quelle occurentie, e dii signor Zuan Jacomo Triulzi. Da Milan, di oratori, di 28. Dii zonzer lì di monsignor di Sa tiglio« a dì 27, stato in campo nostro, et dia referir al Re quello l’à visto. E il Re, fata la Epifania, si partirà per Pranza, etc. Et per letere particular vidi di sier Zuan Corner di sier Zorzi cavalier procurator, uno de li oratori a Milan, di 29. Come domino Andrea Grili era per partir per campo. Et il Re scrive in bona forma a missier Zuan jacomo Triulzi, resti a la impresa. Item, grisoni par calino a la volta di Valtelina, et già ne sono zonti 700, et se ne aspeta fina a la summa de 5000. Si replicha di la bona vo-luntà dii Cristianissimo re verso la Signoria nostra, etc. Noto. In letere di campo, è uno aviso, che quelli spagnoli sono in Brexa hanno fato intender nostri, che non li essendo manda danari, darano la terra, avendo quello i dieno aver dii suo stipendio. Et questo fo scrito a li Cai di X. Da poi disnar. Fo Colegio di Savi ad consu-lendum. Di campo, fo letere di 30. Di quelle occurentie, ut in litteris. Di Milan, di oratori, di 29, ore 2 di note. Come erano stati dal Re, e coloqui auti. E voi far 6000 lanzinechi et mandarli in campo oltra quelli è ; et aver Brexa e Verona; con altre parole. Et come monsignor di Lutrech e lui sier Andrea Griti partivano per campo, per esser col signor Zuan Jacomo. Di missier Zuan Jacomo Triulzi loco tenente regio, fo letere, e dii provedador nostro Contarmi. Come era quietado, et resterà ancora in campo. Et trala certa pratica con quelli sono in Brexa. A dì do. Vene in Colegio uno nontio dii signor Zuan Jacomo Triulzi, nominato Pietro da Parma, per li danari prestò a la Signoria ; et etiam come si voi partir, et è bon servitor di questo Stado. Al qual fu fato gran careze, et provistoli de i danari dia aver, etc. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta. Et fu preso parte, zercha i danari di quelli imprestono, il modo si dia observar di esser pagati. La copia di la qual scriverò qui soto. Ancora fu preso : che alcun rector e provedador nostro de ccetero non possi meler, in li lochi si acquisterà, alcun zentilhomo nostro per governo, ma solum contestabeli. E questo fu fato per cason di sier Orsalo di Prioli, che ha dato via la forteza di Anfo, e come se intese da Milan, il Re disse, se non fusse zentilhomo, li faria tajar la testa. Unde, fo scrito a Milan fusse retenulo, et cussi fo fato, come dirò di sotto. Item, fu assolto uno Jovio da Dressano vicentino, absenle, incolpado di rebelion, e questo a re-quisition dii Pontefice. In questo zorno, fu fato una cena di Compagni, et festa di una compagnia nova levata di zoveni di anni 20, numero... in casa di sier Antonio Moceni-go di sier Alvise el cavalier. Li nomi di qual compagni è questi, chiamati Triumphanli, et è levata questo anno. Sier HironimoJBernardo di sier Nicolò. Sier Zuan Barbo di sier Benedeto. Sier Lorenzo Bembo qu. sier Hironimo. Sier Nicolò Arimondo di sier Piero. Sier Ilironimo Grimani di sier Marin. Sier Tomà Malipiero di sier Hironimo. Sier Andrea Marzelo di sier Bernardo. Sier Antonio Mocenigo di sier Alvise cavalier. Sier Nicolò Morosini di sier Zacaria. Sier Andrea Sanudo qu. sier Alvise. Sier Ferigo Valaresso di sier Polo. Sier Fanlin Zorzi di sier Nicolò. Sier Andrea di Renier qu. sier Jacomo. Sier Almorò Morosini qu. sier Antonio. Sier Zuan Francesco Salamon di sier Zuan Nadal. Sier Albertin Badoer di sier Piero. A dì 3. La malina. Fo un poco di neve. Et nulla fu da conto. Da poi disnar, fo Colegio di la Signoria e Savi, per consultar in materia di danari. E tuia via nevegò tutto ozi. Et nota. Sier Zacaria Dolfin savio dii Consejo di zonta introe, et sier Antonio Trun procurator non, et sier Piero Trun savio a terra ferma è a Padova. Item, se intese, sora porto, venendo a disarmar, la galia soracomito sier Polo Zustignan ave fortuna, et convene libar quello era sora coverta a danno di galioti ; tamen non ave alcun mal, et poi introe, et fu salva.