279 MDXV, NOVEMBRE. 280 cl clarissimo Grimani, Trivixan et Corner con tutti li soi zentilhomeni, et il durissimo Grifi con li soi scorse di longo mia 3 più in suso a una villa si chiama Seriano, pur il camino sempre suso arzeri stre-tissimi, che non gli poteva andar più di uno cavalo a la volta. Et era scuro, e fo gran pericolo, che se algun cavalo havesse schapuzato o da una parte o da l’altra, si andava in paludi e alcuni cavedi, dove, sì per Palteza dii locho dove si saria caschali come per il loco stranio, non si haria potuto ajutar ; tamen con l’ajuto de Dio arivono a Sariano a hore circa 5 de note e lì steteno quella note, e molti dormiteno suso el fieno e paglia. La matina veneno li altri oratori, e si aviono verso Hostìa miglia 20 distante dal loco dove si parlino, et arivono a Iloslia a hore 22 pasate, dove il signor Marchese li fé’ far bona ciera e li alo-zono la note, e mandò per stafeta uno suo capitanio di fanti nominato missier Alessio, el qual fece molte proferte per parie del signor, e consigliò, volendo venir a Manloa, si dovesse per più comodità, per esser le strade molto rote, montar in burchiele con tutta la roba e andar a la volta de Governolo per Po e intrar in Menzo. E cussi li clarissimi oralori termi-nono di far, et cussi andemo a la volta di Manloa, e havemo incontrato la barella longa el Marchese ha mandato contra, con dir, si voleano montar dentro, sariano più presto. Tamen, li oratori non volseno intrar in dita barella, ma scorer con dite burchiele, e per tuto dove è andati, sempre la pioza li ha com-pagnati con fangi assai fino a mezi i piedi di cavali, e tutto ozi piove. I cavali, muli e carete è slà mandati vuodi a Manloa, dove si alozerà questa note e forsi doman per dar un pocho di scanso a li cavalli. Sempre in nostra compagnia è stato il signor Troilo Pi-gnatello e il signor Julio fiol di domino Baldassardi Scipion, capi Ira tutti do di cavali 200 lizieri. Altra compagnia non hanno auto. Ben è vero, su la campagna di Verona è da cavali lizieri 1200 et homeni d’arme 100, li quali hanno con loro il corpo dii signor Bortolomio, e fanti numero 1000 quali sono stà aviati da Vicenza, e dieno diti fanti andar di longo in campo. Avisa, quando si partiteno di Este, intravene che Jacomo Dragan gastaldo di procuratori cascò zoso di una riva in una aqua con il cavallo, e se non era do stafìeri che si butono in aqua per aiutarlo, el si anegava. Uno de li qual stafìeri fu el suo sarasin, nominato Zanico, e l’altro uno stafier del clarissimo Grimani, li quali lo ajulorono e non hauto male. Ozi Andrea Lion è partito con uno poco di febre in una burchiela e torna a Venecia. Letcra di 3 la matina. Avisa il zonzer in Man-toa a hore zercha 3 di note, e alozali tulli in palazo del signor Federico fiol dii Marchese. E poi un poco reposali, andono a cena, un pasto a pcsse, che fu cosa magnificentissima, et cussi quello di quella malina pur a spese dii signor, e cussi sarà quella sera. Da matina se partiremo a la volta di Goito, e poi si an-derà alozar a Monlechiari, ch’è distante de qui mia 24 sul brexan. Questa malina siamo stati a visitation dii signor Marchese, el qual ne fece una perfela ciera, et acharezò molto li clarissimi oratori, e vedesse-mo tutto il palazo di tante bellissime cose adornato e 1 ben composto. Da poi disnar, visto li oratori non potevano andar a visitation di Marchesana in castel ve-chio perchè l’è amaiala, andasemo alcuni de nui zen-tilhomeni con alcuni zentilhomeni mantoani verso dito castello, et ne fu monstralo tute le habitation di dila Marchesana e la soa grota, e conclude, ha visto bellissime cose. E poi veleno l’armeria del signor, cossa mollo degna e si puoi equiparar a le sale del Consejo di X. In questo mezo, li oratori zà erano andati a visitation di l’illustrissimo Cardenal, qual è in leto amalato; e altre particularità non da conto. Letera di 6 Novembrio, in Chiari, hore 2 di note. Avisa, parlidi di Mantoa la Domenega a dì... per Montechiari lontan mia 28, d qual zorno tuto piovete. Et pariimo a hore do di zorno, el venimo per il barello del signor Marchese e cavalehando li oratori, li zentilhomeni con alcuni favoriti del Marchese, che erano con cani, veneno paesando fino a Goito, et borino molti lievori e do eavrioli, et pigliono so-lum 5 lievori. E zonti a Goito, sempre piovando,tro-vono lì preparato il disnar molto honorevole a spese del signor, e disnato subito. Da poi, pur piovendo,veneno cavalehando a Montechiari, et li vene uno messo del signor Marchese con muli 4 cargi di vituarie, videlicet sachi do di pan, 24 zucche di vini di diverse sorte, eavrioli 14, colombini 100, vedelli do e zercha torze 50 tra pizole e grande, 12 marzapani. 11 tutto fo acelato excepto le zere e marzapani ; sichè da sua signoria siamo stà benissimo tratati. Eri si partisemo da Montechiari da malina, e passassemo a lai Bagnolo e Travagliada, e venimo alozar qui a Chiari sempre piovendo a secchi roversi, talché era-mo tutti aqua. E da Montechiasi a Chiari è mia 30, tal che nui stafìeri e cavali eramo lutti aqua e minati, per il che è stà forzo restar ozi qui per piar un poco di scanso. Doman si partiremo e andaremo a passar Ojo a Ponle Ojo mia 5 distante de qui, e si avieremo verso cl Serio e, polendolo passar a guazo,