461 MDXVI. GENNAIO. 462 269 A dì 18 la matina. È da saper 1’ ultimo Consejo di X, Zuan Piero Stella, secretano nostro, stato preson a Verona, come ho scrito, e tornato de qui, fo retolto in Pregadi e Colegio dove era prima. Di Vicenza, dii podestà e provedador Manolesso, fo letere di eri. Come, a dì 16, i nimici ussiteno di Verona, da persone 10 milia in tutto con boche 7 di artelaria, e si dice vanno a campo a Peschiera : et cussi da li rectori di Padoa si ave questo instesso di l’ussir di le dite zente di Verona. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta in materia di quelli hanno prestado, et preseno una parte molto lunga, la copia qui avanti. A dì 19. Vene in Colegio l’orator dii ducha di Ferara, in materia di burchi di sali, si pagi il dazio eie., però ch’el à uno lì in Ferara, posto per domino Jacomo Salviati suo cugnato, qual à il governo e dazio di sali in Zervia. Di campo, da Lonà, dii provedador eeneral Contarmi, di 17. Come ha mandato uno contestabile con fanti 400 in Peschiera chiamato . . . Item, il signor Zuan Jacomo Triulzi lauda tuor il signor 'ioduro so cuxin per governador, summamenle. Item, si mandi danari per pagar le zente eie. Di Bergamo, di sier Vetor Michiel capita-ìlio e provedador, di 17. Dii zonzer lì di monsignor Odet de Caucens capitaneo di guasconi, destinato a la impresa di la Capella dal signor Zuan Jacomo Triulzi ; el qual altre volle è stalo in dita Capella a nome di la Cristianissima Maestà ben anni 4 per ca-pitanio. Et cussi preparerano tutte le cosse ordinarie per aver dita forteza ; et a dì 14 zonse le munilion li mandate per il podestà di Crema. Di Salò, di sier Zacaria Contarmi provedador, di 13. Come eri di note, lui provedador mandò Babon di Naldo in Val de Veslia, con cerle guide e alcuni fanti con lui, et à sachizato tutta la Valle. Li vene contra da todeschi 200, quali ha taglialo a pezi, e scorseno poi lino soto Lodron ; sichè tutto il paese di nimici messe in fuga, sachizando per lutto. E passali a ider per mezo Auto a salvamento, sono tornati con assà butini fati per tutti quelli lochi dii contà di Lodron. Spera di brieve ruinar il loco di Lodron, per il pessimo animo hanno quelli conti contra la Signoria nostra, e questo sarà fra otto dì. E questa note ha aviso, per quelli di la montagna, come a Lavino, eri a hore 22, el conte Paris di Lodron fo lì e rechiese preparaseno pan e vino, perchè l’Imperador mandava una paga 269* a quelli è dentro Brexa, con scoria di 5 over di 6 bandiere di fanti. E tornando in driedo, dito conte Paris sconlrosse in certi fanti, li quali li dete la fuga fino al lago de Ider, e fuzito in una barcheta, li fo tolto il cavalo e lui scampò di ponto. Etiam di questi danari dia esser portati in Brexa ha auto aviso, per via di Bagolino, lui provedador far il lutto non passino ; ma venendo grossi, non potrà resister. Ila solimi 800 fanti, et questi hanno fato la fazion soprascrila, sono solum 500 fanti. Di Vicenza, dii podestà e provedador, di eri. Come hanno, quelle zente ussileno di Verona per andar a Peschiera, sono ritornate in la terra, visto per nostri dii campo esser stà ben provvisto a dito locho. Di Fiorenza, di sier Marin Zorzi dotor orator nostro è col Papa, di 16. Di coloqui auti col Papa et che il re de Ingaltera à rimesso a Costanza ducali 100 milia, per darli a sguizari in aiuto di l’imperador. Tamen, ancora non è stà esborsati. Item, l’imperador à rimesso raines 200 milia a’ sguizari, aziò non si acordino con Franza et lo servi, dicendo il Papa voi esser con il Cristianissimo re. Item, à mandato a dir al dito Re, saria bon far una trieva con l’Imperador, e in questo mezo si Ira-teria qualche paxe, et à mandato a dimandar a l’Im-perador si la voi far. El qual, per quanto ha, tenta a tempo novo venir con zente in Italia; e altri coloqui ut in litteris, e col Cardinal Bibiena. Item, scrive, fiorentini è mal contenti dii governo di Medici, perchè il Magnifico fa molle cose che non piaciono a essi fiorentini. Da poi disnar fo Colegio con la Signoria e Savi, con li provedadori dii sai, in materia si burchi dia pagar dazio a Ferara over non. E nota: fo mandato llironimo Dedo secretano per questo a Ferara. Di campo, vidi letere di 17, particular. Come è stato preso certe spie, che andavano e venivano de Alemagna, per nostri, et per quelle si ha inteso il modo hanno di haver danari quelli sono in Brexa, et che quelli sono tenuti in parole. Item, quelli di Verona, eri di note ussite di Verona e sono siati a una villa mia 10 di Verona, ne la qual aloza-va lacomo de Vicovaro allievo dii qu. signor Borio-lamio, qual era capo di 60 cavali lizieri, el qual è stà preso in letto coli tutta la sua compagnia, e subito quelli ritornorono in driedo in Verona con la preda e questi, e quelli sono favoriti al tempo presente. Item, in questa hora quarta di note, si à inteso esser aviso di Brexa, che la note avanti la vezilia di santo 270 Antonio, fo messo in castello di Brexa da 100 zen-tilhomeni brexarii, fra li quali sono li infrascripti, et questi sono li più grossi, et è stati messi in castello,