37 UDXV, SETTEMBRE. 38 scripta, è sta dito il Cardinal Sedunense fuzilo di qua da Po, si dice era sta preso da’Palavisini. 13* Copia di una lettera di sier Hironimo Lippo-mano, data in Roma a dì 3 Septembrio 1515, drizata a mi Mariti Santtdo. Magnifico missier Marino. Per questa mia non mi achade di dirvi altro, salvo che mi aliegro con voi di questa nova venuta ozi qui, come che il Re se è acordato con li sguizari, et che erano parlili, et che Milano, Lodi, Novara, Pavia, tulle terre hanno levato le insegne di Franza. II Re era a Vegeveue, el ozi dia far mirata in Milano; il Cardinal sguizaro era fuzilo a Piaxenza con 2000 sguizari. Queste nove son zerto avanti questo le haverete abuie, et vedo quella nostra terra tutta in alegreza, et forsi al zonzer di questa, se haverà abuto il nostro Stado, che Iddio sia ringratialo. 11 Papa, per quello io ho veduto questa maliua, non slà di malavoia, ma se lien che anche lui se acorderà con Franza iu qualche modo. Il magnifico Juliano a Fiorenza slà bene et è migliorato mollo, à dato licentia ai medici, salvo a Rabbi zudeo. 11 Papa parie uno di questi zorni per andar a solazo a Nepe, a Civita Vechia el a Viterbo ; starà per tulio Octubrio fuori cussi ; à lo dito questa matina. Altro non mi achade, mi recomando a l'usato a tulli eie. Di campo, fo leto letere di proveditori generali, di 5, hore 16, da San Martin di Bozolo. Come, partidi da Governolo, erano venuti con lutto lo exercilo lì in quella matina, ch’è mia ... lontano. Spagnoli, per quanto hanno, sono a Pizigaton di là di Ada, et le zenledil Papa, venule a la Cava, per mezo zoo su le rive di Po, per passar di qua el conzonzersi con diti spagnoli ; il che facendo sariano da lanze 1300 tulle, et fanti tanti come nui. Il signor capilanio à dito a cavallo volersi levar di qui ozi a bore 20, et andar alozar a Crema licet sia un poco lontano, nel qual loco si potrà star seguri. Tamcn, non è slà deliberato nulla ; si farà il consulto e si delibererà quid fìendum; si atenderà a la sigurlà dii campo. Et zonla el leta quesla teiera, tulio il Colegio fo di mala voia, dicendo il nostro campo è in pericolo, però che prima è alozato in manloana e non è da fidarsi dii Marchese, poi mia 32 et più lontano da Crema, et Pizigaton è mia 14 di Crema ; sichè ne l’andar, spagnoli potrano far mal assai al nostro campo. ergo eie. 20 Di Radon, di sier Fiero Querini podestà et sicr Hironimo da cita' da Rexaro capitanio, di eri sera. Come era ritornato uno, stà in corte, sialo a Mauloa, referisse alcune cosse; prima come il Marchese feva fanti, si dize 3000, danno fama per melcrli in li lochi soi, come è Asola etc. E il signor Renzo era intra in Lodi a nome dii Roy ; et altre particu-larità ut in ea, qual in Colegio non fo credula. Di Crema, di sier Rortolomio Contarini capi tanio eproveditor, vene do messi con letere, uno di primo, l’altro di 2. In la prima, avisa il modo domino Alexandro Donado andò a tuor Lodi, sicome scrisse, et poi la rocha si rese, et quel zorno vi andò lì il signor Renzo, eh’ è mia 10 lonlano, per metter sesto et custodia a quelle cosse. Di Cremona hano, uno dito el Varola capo di parlo gibelina, esser inlrato per via dii castello in la terra, et aver amazalo alcuni gelphi marcheschi ; questo fu quello alias amazò quel cremonese Rimondo ch’era molto marchesco. El poi, per lelcre di 2, scrive dii signor Renzo, qual per niun modo voi restar, imo dize, zonto il Re sia a Milano, si voi partir, et ha auto la lelera li scrive il Re, pregandolo a perseverare con la Signoria nostra etc. Item, è lettere di 29, di oratori nostri apresso il Christianissi-mo, li mandono dilla lettera, va al signor Renzo so-pradilto. È da saper : quando vene le letere di Franza, li oratori scriveva ch’cl Roy mandava una lelera al dito signor Renzo, la copia vi la mandava inclusa, ma non la mandono, e mandono quella scrivea il Re a Ferara e Mantoa, di 2 Avosto, comcnza Miei cu-xini. La qual lelera, zonla qui con le altre, credendo fosse quella andava al signor Renzo, subito expedi-teno uno corier aposta a Crema con questa lelera, e tamen non era quella e fo fato cror. El, per le lclerc di oratori di 29 drizale a Crema, avisa il Christianissimo re aver auto la rocha de Cremona e va prosperando la viloria. Vene in Colegio domino Hironimo Savorgnano venuto di la Patria, el fo con li Cai di X, fo expedilo e tornò via. Tulavia si prepara di far domali la procession; ma queste nove fa star di mala voja lutti, et fo terminato, poi vesporo, redursi i Savi a consultar. Da poi disnar aduncha, poi vesporo, fo Colegio di Savi ad consulendum. El slavano in aspeclalio-ne clic zonzese letere di campo, el cussi era reduto assae zente su la Piaza, e si preparava far da malina la procession, qual tulli erano un pochosopra di se; et a ore 24 vene una posta di campo, qual leda dai Savi, fo mandala a lezer al Principe per Borlolomio