531 MDXVI, FEBBRAIO. 532 ¡rieri et ducati 1200 di provision a l’anno per la sua persona, et non esser solo posto ad altri che al capitatilo zeneral et proveditor zeneral, et voi venir in questa terra, perchè niun modo voi star solo il Vi-turi provedador electo. Fu posto, per li Consieri e Savj, suspender i debili di sier Zuan Foscarini l’ha con la Signoria nostra, per anni do. Fu presa. 168 di si, 24 di no. Fu posto, per li diti, suspender i debili di sier Piero Trivisan qu. sier Andrea da la dreea, et non fu presa. Fu posto, per li Consieri, dar autorità al podestà e capitanio di Mestre, poter bandizar di (erre e Iuogi di la Signoria Alvise dito Zancho Scbajante da Ghia-rignago, con taja L. 500. De si 97, 4 di no. Et fo tolto il scurtinio di do cassieri in luogo di sier Anzolo Trivixan e sier Francesco Foscari el ca-valier, fo acetato la sò scusa. 11 scurtinio sarà qui solo. E tutti do introno la matina. Scurtinio di do Provedadori sora i danari, con pena. f Sier Zuan Venier, fo Cao dil Consejo di X, qu. sier Francesco . . . 105. 43 Sier Bernardo Barbarigo, fo consier, qu. Serenissimo...... 47. Ili Sier Francesco Foscari, fo savio dil Consejo, qu. sier Filippo procu¬ rator ......... 77. 78 Sier Lorenzo di Prioli, fo consier, qu. sier Piero procurator .... 67. 91 Sier Andrea Foscarini, fo al luogo di procuratori, qu. sier Bernardo . 95. 66 Sier Bortolo da Mosto, fo savio a terra ferma, qu. sier Jacomo . . 71. 93 Sier Ilironimo Zustignan, Co savio a terra ferma, qu. sier Antonio. . 78. 81 Sier Balista Morexini, fo podestà a Padoa, qu. sier Carlo .... 67. 90 Sier Marco Minio, fo savio a terra ferma, qu. sier Bortolamio . . 95. 63 Sier Stefano Contarmi, fo capitanio a Padoa, qu. sier Bernardo . . . 51. 109 Non Sier Nicolò Venier, fo governador di P intrade, qu. sier Hironimo procurator, per esser al luogo di procuratori. Rebaio tadi. f Sier Andrea Foscarini, fo al luogo di procuratori, qu. sier Bernardo . 103. 60 Sier Marco Minio, fo savio a (erra ferma, di sier Bortolamio ... 97. 66 Di Peschiera, vidi letere di sier Marco Contarmi castelan di Peschiera, di 18. Ringralia di la conlìrmation sua in castelano. Avisa, eri lo illustrissimo signor Theodoro Triulzi e monsignor di San Polo cuxin dil Chrislianissimo re, furono in castello con zercha 30 zentilhomeni francesi, quali, poi che hebeno zugato a trar il pai di fero, a trar a una pietra, a adoperar un lanzon, veneno in zima le mure e comenzono tutti gridar : « Marco, Marco! y>. E li disse che la Maestà Christianissima, si la dovesse ben spender la corona, voleva dar presto expedition a la impresa di Brexa e di Verona ; le qual imprese expedite, la Christianissima Maestà insieme con la Signoria nostra volevano tuor nuova impresa. E nel suo partir, monsignor di San Polo volse li trovasse una barcha per andar dove erano li sui cavali, et cussi andò. Avisa, come il socorso de li inimici, quali con danari tentano intrar in Brexa, si vano prosimando 310* alla rocha di Atifo dove li nostri li sono a l’impeto, et spera per le bone provision fate non passerano. Et ha aviso per più vie certe, che i nimici dieno ussir di Verona questa note e vegnir a la impresa di quel loco di Peschiera, per far che di sopra le forze nostre se retirino, aziò ch’el socorso sopradito con li danari et vituarie possino intrar in Brexa. Concluse, se i nimici tenterano aver quella forteza di Peschiera, (arano il suo pegio e laserano la vita, et non è per inanellar in cosa alcuna per mantenir la dita forteza a de-vution di la Signoria nostra. Da Milan, in letere di Andrea Rosso secretano. Come, per li movimenti fano sguizari di sopra, videlicet li 5 cantoni di la liga Grisa, hano mandato monsignor di la Paliza et monsignor di Vaudines fradeli a Como, con le loro compagnie, perchè par pur habino essi sguizari corso e fato danni. Item, il Grati contestabele à mandalo fuora di Milan a la volta di Franza 50 citadini, et ne voleno mandar altra tanti per più segurtà di Milan. A dì 12. Veneno in Colegio sier Ilironimo Ba- 311 xadona, sier Alvise Zustinian, sier Jacomo Moro ofi-ciali a le Cazude, dolendosi che Marco Antonio di Ruzier, qual atende al libro di debitori dil Monte novo et Novissimo, liavia di uno libro di debitori