15 MCCCCC1V, APRILE. 16 fu posto, per li consieri, dar una galia grossa vechia al raonasterio di Santo Andrea de Zira’, in ricompensa di cerle aque date ; e fu presa : 1)58, 30, 2. Item, per li dili fu poslo, che la eletion dii proveda-dor di Pizegaton, ozi dovease far, si fazi con titolo di podestà, et per mexi 16, che prima slavano 12, con il salario medemo; el cussi li altri lochi di cremonese e Geradada, dove vanno provedadori, si fazino de ccetero podestà ; et fu presa : 88 di no, 913 de sì, 10. 4 * Item, fu ballota la gralia di dar una fontegaria a Viceuzo Trivixan, e fradelli, di le prime vanchale; et fu passà per tulli i conseglij, tamen ozi in gran con-seio non fu presa ; e fo ben fato. A dì 22 aprii. Fo pregadi, in la maleria di la commissioni di Zorzi Negro, eli’ è parlido secretano a Constantinopoli, zèrcha Alexio; et fo parlalo, è varie opinione, rimesso a uno altro conseio. Item, fu posto, per sier Lunardo Emo, savio ai ordeni, 3 galie al viazo di Fiandra per Antona, con don ducati 4500 per una, ut patet. A l’incontro sier Domenego Venier, savio ai ordeni, messe l’incanto per Fiandra, qual Jo.li fici notar, con don ducati 6000 pop una, et primo parlò in favor di la sua opinion. Et li rispose sier Lunardo Emo, e iterum il Venier parlò. Andò le parie : 28 di 1’ Emo, 102 dii Venier; e fu presa. Et li altri collega 0 volseno meter. Da Constantinopoli, si have letere, di marzo, di sier Lunardo Bembo, baylo nostro. Come Achmat bassa Charzegoli, voluntarie si havia dismesso di primo visier a la Porta, et falò, il signor l’à eleclo capetanio di Galipoli, con ducati X milia di più a l’anno de intrada. Noto, l’orator dii turcho è parlido col so gripo, va dal suo signor. Item, sier Antonio da cha’ da Pexaro, soraeomilo, messe baneho. A dì 23 aprii. Fo pregadi, in materia Bomce, per le cosse di Forlì. Item, di Spagna si have letere, che quelle alleze ne havea nominadi per confe-deradi in la liga à fato con Franza, e il re di Franza uon ne ha nomina, ergo etc. Nolo, fu preso far salvo conduto al castelan di Forlì e li altri; e questo a richiesta dii papa. Item, di Roma, di 20, el ducha Valentino era partido di Hostia, ito verso Napoli. A dì 24 aprii, fo la vizilia di San Marco. Da poi vesporo fo pregadi, in materia di Alexio, di-sputalion etc., et expedita. Noto, sier Andrea Venier, savio dii conseio, disputò do jzorni una soa opinion, et tamen have solum 6 ballote. A dì 25 aprii, fo il zorno di San Marco. Fu fato la precession solita, ma non vi fu le cerimonie, solum i stendardi ; e questo per non vi esser il doxe, nè fu porta la spada, nè fu fato il pasto. A dì 26 aprii. Da inalina li consieri andono a Rialto, a incantar le galie di Fiandra, le qual per avanti fo incantade, ma non trovò patroni; et poi li savij ai ordeni in questi pregadi li crescete ducati 500 di don per una di più. Or solum do galie trovò palrou a ducati uno 1’ una, e la terza no. Da poi disnar fo pregadi. Fo poslo per il cole-gio, una decima al monte vecliio, a pagar termine X aprii, con don X per 100; e fu presa. Di Boma, di V orator. Dii conservator, che in capella volse precieder l’orator nostro, e lo spense; el papa subilo lo privò di 1’ olicio, ma poi, persuaso da l’orator nostro, lo ritornò ne l’olicio. Item, per letere di 23, come Valentino, partito di Hostia, cornine ho scrilo, era ilo verso Gaeta. Item, di Napoli, comme el gran capetanio à ducati 25 milia d’intra’ lui sollo. Di Iiomagna. Come Zuan di Saxadello a Ymo-la havea posto la cha’ di Guido Guain a sacho, perchè volea darla a madona CaUlina (sic) fo moier dii conte Hironimo etc. Di Forlì. Come quel castelan, fato lo acordo col papa, messe assa’ vituarie e fanti in rocha ; et il papa à ’uto la rocha di Cesena e di Bertono (sic) ; e li castelani veneno in questa terra. Di Eiemagna. Come il re à dato la senlenlia publice contra la Signoria, che la debi restituir a ii signori di la Schalla Verona e Vicenza, et da l’orator nostro si have la copia di la dita sententia etc. Item, le cosse di Bavaria si ultimerà con le arme. Da mar più letere. Di fusle di la Valona ussite etc. Di sier Marin Trivixan, e sier Lunardo Emo, oratori, vanno a condur el vexillo e baston a Bavena al conte di Pitiano. Dii zonzer a Ra-vena llioro ; et andono per mar con gran fortuna ; et si non era quel benedelo vexillo di San Marco erano anegali. Fu posto, per li savij ai ordeni, che tutte nostre nave possi levar li mori etc., come feva le galie dii trafego ; et non fo disputata. Fo malia parte. Ave 52 di no; e fu presa. Item, fu posto per li ditti, che atento le galie di Fiandra non havea trovà patron, che ’l sia preso, che 1’ anno futuro non si possi meter galie, se non per Fiandra. E dita parte non fu presa. A dì 28 aprii. Da matina, in Rialto fo incanta le galie di Fiandra, e non trovò patroni. Et da poi disnar fo conseio di X. Fu fato li capi di niazo: