251 MDXV, OTTOBRE. 252 dirli ritornasse ¡1 scolar; sicliè noo si sa quelli) sari. Etìam ha via iterum mamhito a chiamar «litio Ach-mat. Item, che per questo anno che vien, non è da dubitar ili la sua armala, perchè non poi esser in or-dene. Item, replica la (aiata li fo fata dal Sophì. TU Ingultrra, di oratori nostri Badoer e Zmtinian cavalieri, di 27 A'eptembrio. Come il Re era Cuora et si aspetava di brieve. Scrive coloqui auti col reverendissimo Cardinal Eboracerise, qual è sta falò Cardinal novamente, et con soa signoria si 137' hanno ralegralo, el qual ha usalo bone parole verso la Signoria nostra. Et scrive diversi coloqui auti, et è nova di lì eh’ el re di Pranza era passa di qua dà molili eie. Poi avisano eh’el ducha di Albania, qual era in Scozia per nome dii Cliristianissimo re, par che la Raina, reduta in una terra con il fìol che aspela il regno e la Boia, dito duca con zente li andò alorno, et con arlellarie fe’ tanto die ebbe li ditti Boli e la Raina fuzile via; la qual cossa il re d’ingal-lerra l’ha auto mollo a mal, ch’el re di Pranza abbi lato far quella cossu, et essi oratori nostri ha escusso il Cliristianissimo Re che non credino sia sta di sua voluntà perchè l’è in Italia, e l’acordo nova-mente fato etc., adeo l’orator di Pranza eh’è lì a Londra, e ha lauda grandemente di quello essi nostri oratori hanno diio. Item, lui sier Andrea Badoer non si poi partir per venir a repatriar. Li manca zcrcha ducali (¡00 per pagar li soi debiti unde per il Consejo di X è stà provisto e mandatoli li ditti danari. Fo leto, fetere di Milan, come li oratori scrivono di l’acordo fato col Pap i el il Cristianissimo re. Item, il Re voleva partir per Vegeveno, perchè si moriva di peste in Milan. Item, che si tralava l’a-cordo di sguizari, et a dì 28 essi sguizari dieno far una dieta a Zenevre, dove vi saria el ducha di Sa-voja come mediator di dillo acordo. Noto. Per letere dì diti oratori drieati ali Cai di X, par zonzesseal Christianissimo re a Milano uno orator dii Re di romani, soto nome ili alegrarsi di la vitoria aula conira sguizari, et per voler tratar acordo con Soa Majestà et altre parlicularilà; che è lete-ra di 20, qual fo leta in Pregadi con grandissima credenza. Et volendo il re di Pranza alachar pratica di acordo con dito lmperador intervenendo la Signoria nostra, par l’lmperador non li habi risposto. Di campo, di 29, soto Brexa. Come, di ordine dii signor Zuan Jacomo, voleano essi provedadori far apichar li 4 stralioti presi por il proveditor di Peschiera, che spojono quel spagnol andava di Brexa in Verona con salvo condulo di dito missier Zuan Jacomo. Item, meteno in ordine tulto per strinzersi solo la terra. Fu posto, per li Sa vii d’acordo, una letera a li proveditori in campo, solicitando l’impresa di aver Brexa eie. Fu posto una letera a li oratori uoslri al Cristianissimo re, ricevuta di soe scrite al Consejo di X utpatet. Ave tulio il Consejo, una di no. Fu posto, per sier Francesco Foscari el cnvalier, 138 sier Alvise Pixani sa vii dii Consejo, sier Borlola-mio da Mosto, sier Marco Minio savii a terra ferma, certa parie di capitoli di oratori dii Zante. E prima, quanto fu preso per parte posta per sier Bernardo Barbarico olim consier, che se incanti il dazio di la spina come si fa in tutte terre di levante, et loro aliegano li fo concessa l’isola liberamente etc. Però sia scrito al dito proveditor dii Zante, debbi su-spender dito incantar prò mtne. Et perché diti dii Zante voleano donar ducali 600 a la Signoria per quello, li sia risposto si legni li soi danari. Contradise sier Bernardo Barb.irigo predilo, dicendo si poi me-ler questa angaria. Li rispose sier Bortolamio da Mosto. Poi parlò sier Alvise Mozenigo el cavalier cao di X su la rengela, dicendo la Signoria poi me-terli che angaria la voi, non obstante la concessione. Andò la parte e non fu presa, ave .... Fu posto tre opinion zercha le galie de Alexandria, zoè sier Lunardo Zanlani, sier Bironimo Coniarmi savii ai ordeni: che li patroni si habino partir per tutto 28 et haver provision di quello lì è necessario, sub pena etc. atento li Patroni a l’arsenal hano le galie in ordine, tutte è fuora. Sier Sebastian Tri-vixan, sier Vicenzo Bembo et sier Nicolò Marzello cai di XL : sia prolongà fino al batizar la croze a partirsi, et sia acetà la oblation hanno fata di donar lire 25 por uno a la Signoria nostra. Sier Francesco Foscari el cavalier, sier Alvixe Pixani savii dii Consejo, sier Zuan Trivixan, sier Zustignan Morexini, sier Marco Minio savii di terra ferma, voleno che : atenlo non è tempo de andar più questo inverno, dite galie siano reincantade a danno di patroni, e parlino batizà la croze, et li patroni debano pagar la spexa dii conzar è stà fato in le galie etc. Et primo andò in renga sier Hironitno Contarmi savio ai ordeni per la sua opinion ; li rispose sier Francesco Foscari el cavalier. Poi sier Lunardo Zantani sopradito; poi sier Nicolò Malipiero qu. sier Tomaso, è di Pregadi, parente di sier Zuan Antonio Contarmi Minoto so nepole à una di dite galie. et parlò mal et con poclia gratia. Andò le parte, di do Savii ai ordeni, 26, di Cai di XL 44, di Savii altri 76 el una di