31 mdxv, Settembre. 32 lo de ogni cosa, sì per far in.ender a quella il progresso nostro, come per dinotarli in conclusione che Vostra Serenila non desidera altro che coadiuvare la comune impresa, et postpone ogni altra cosa, et lassando tutto il paese de là in preda di le genti che sono in Verona, senza intelligenlia del marchese di Mantoa et senza resolutione del duca de Ferara, ha fato spingere avanti questo exercito, et faralo spinger dove la Maestà Sua vorà. Et aziò ditto Martino vada presto, l’ho fato acompagnar da 40 di li miei stratioti fin a loco sicuro verso Crema, et diti stra-tioti hanno bordine de esplorar li andamenti de i nimici et intender come stà Brexa, et ritornare con diligentia ad significarmi quanto haverano veduto o inteso degno de adviso. La commission medesima ha ctiam Martino de ritornar subito, et senza perder puncto di tempo. Se queli spagnoli passano de là da Po, la via sarà aperta, e de giorno in giorno se intenderanno le occurentie de Lombardia, et il progresso de l’armata del re Christianissimo, e del tutto la Serenità Vostra ne sarà advisata. Gralie eie. Postpscrita. L’homo del duca di Ferara che è qui apresso noi, ne ha dato lo incluso bolletino che era inserto in una letera receputa da Ferara. La revolution de Milano con tutto el Slado, con la partita de sguizari verso el loro paese, et el retirarse del Duca nel castello è certissima. Me recomando a vostra signoria. Die prima Septembrio, hora una di note. Vene in Colegio l’orator di Pranza, al qual fo co-munichato le lctere di campo et parlato de le letere di Franza. Eri non vene, tolse medicina. È da saper, eri sera per Colegio fo spazà letere a Roma, con sumarii di le letere aule di oratori nostri di Franza, etf. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta. In questo Consejo di X, alidore sier Francesco Falier cao di X, su certe cosse di Cypri, intervenendo alcuni casali etc. Et fu preso di scriver al rezimento che................ Di campo, vene ¡etere a hore 24, date a Governalo, a dì 3, horc 3. Avisano li proveditori ze-nerali del suo zonzer lì, partili di flostìa, ch’è mia 10 lontano, et starano la noete, et la matina si leverano per Borgoforte, mia 10 de lì. De li inimici, hanno erano a Canedolo pur in mantoana vicino a Ojo, et tiravano a la volta de Caxal Mazor per passar Po. Et come li Palavicini, per quanto hanno inteso, intendendo spagnoli voleano far ponte a Caxal Mazor per passar Po e andar a Piasenza et Parma, haveano tolti tutti li burchii et burchiele erano in Po a quelle rive et conduti via etc. A dì 5, la matina. Fo lettere di Crema, di sier Bortoìomio Contarmi capitanio e proveditor, di primo. Come il conte Alexandro Donado andò con 300 fanti et 50 cavali a la volta di Lodi, e zonto a bore 8 a la riva, trovò uno burchielo di qua e fe’ passar di là e menar il porto di qua, col qual passo-no, et a hore 9 aprcsentato a la terra, dimandò quella a nome di la Christianissima Maestà. Et quelli di la terra, visto le nostre zente lì, prima el signor Zuane Gonzaga ch’era lì fuzite via, poi lodesani veneno a parlamento con ditto Alexandro Donado, prometen-doli la terra si fino a hore 4 non li veniva socorso di Milan, perchè voleano scriver al Ducha ch’é a Milán in castello li mandi socorso, ita che a hore 13 li risponderla et haría la terra a nome dii Christianissimo, et li deteno 6 obslasi in man di nostri. Esso Alexandro fu contento. Lodi è lonzi da Milan mia 20 e di Crema 10, et subito spazò questo aviso a Crema. Item, il signor Renzo è li in Crema, et con intention omnino di partirsi : non val persuasión alcuna li sia stà fata, et ha acordalo le cosse sue per capitano di fiorentini. Item, scrive zercha quelle zente di Crema e danari, et altre occorentie. Di Corpìm, fo letere dii proveditor di Varmada e di sier Alvixe d’Armer baylo. De occu-rentiis, ut in litteris. 11 sumario dirò di soto. Di Candía, di rectori. Zercha lo armar hanno fato de lì, e di l’orator venuto qui di Candia, sier Francesco Bon, per la sententia e corifirmation fe’ domino Bernardo Barbarigo etc. Veneno li Synici di levante per voler compir de aver audientia et referir quello li mancha, e non fono aldìti ma rimesso a dirli in Pregadi. Fono in controversia li Avogadori di Comun per la parte fu posta di slongar muda a le galie di Alexandria, dicendo essi Avogadori, è una parte posta 1481 a dì 3 Fevrer, per sier Tomà Trivixan savio dii Consejo, che in materia di mude non si possi meter parte si non è unido tutto il Colegio, soto gran pene, et però non poteva li do Savii a terra ferma aver messo la parte se prima non tolevano licentia dii Consejo, per parte posta per tuto il Colegio di poter venir con le sue opinion, dicendo li patroni ò stà a dolersi, è processo conira le leze ; però a sier Francesco Bolani el sier Fedrigo di Renier avogadori li parse intrometer la dila parte. Et a P incontro, li Savii dicevano averla ben posta, è il ben di la terra le galie navegano, e siben è processo contra