289 MDXV, OTTOBRE. 290 Iona due fiale l’u preso et sempre recuperato da li soi; domino Georgio Busichio de mano sua à preso 3 homeni d’arme, et ha fato quello che poi far uno paro suo; la persona de missier Zuan Batista da Fano se ha porta bene, et similiter el signor Paulo da Santo Anzolo e ’1 contili da Martinengo con alquanti homeni d’arnie. Non voglio dir altro. Vostra Celsitudine saperà, se quella me intende. El signor Zuan Paulo se ne andò a Goito: in questa sera tardi è tornato a Valezo. Staremo in li nostri alozamenti fino che altro ne sia comandato. Ilo avisato el tutto in campo al clarissimo proveditor generale. El se trova qui con mi missier Hironimo Cavechia, el quale se recomanda assi a Vostra Signoria, et mi ricomando umilmente. Date in Montezamban, adì 13Novembrio 1515, hore do di note. 163 A dì 16, la matìna. Fo gran pioza. Fo lettere di campo, di li : come per i ninnici è sta intercepte nostre letere andavano, in le qual è quelle che sier Bortolamio Contarmi, vien di Crema, resti in campo per qualche zorno, sichè el vien via. Avisa il gran Bastardo si parte con la sua compagnia et li lanzi-nech, chiamato dal Cristianissimo re, et vi va etiam missier Thodaro Triulzi; et resta ben a l’impresa missier Zuan Jacomo Triulzi, et che voleno piantar le artelarie, ma li tempi è tanto calivi e continue pioze, (che) non possono far nulla, limi, si mandi danari. Da Cotogna, di Jacomo di Nodari proveditor, di 15, hore 20, una letera di questo tenor. Ilozi, in questa hora 20, torna una spia di Verona. Dice ussirno Domenega di note 6000 persone, pochi cavalli e molti fanti, verso Valezo, inteso che alcune munitimi andava in campo, di le qual dete notilia al proveditor in campo. 11 nontìo fu preso, et do non-cii e altri cavalari è sta presi. E stati a le man con nostri a la volta di Valezo, è sta vulnerati, il capita-nio Zucharo in la faza, uno nevodo dii conte di Cariati nominalo il Baron, uno nevodo dii signor Marco Antonio Colona e uno altro, il nome di cui non sa, quasi tutti in la gola et in la faza, con molti altri soldati malmenati. Ha veduto condur in Verona Julio Manfron presoli di Marco Antonio Colona, con zer-cha 14 homeni d’arme, e persuadendosi le munition non fusse passate, tajò il ponte a Valezo, e havia fato comandamento a lutti li burchii siano preparati a ogni requisition loro, ltem, che li dimandò si era biave a Lignago e a Peschiera, et li rispose dita spia ben ; sichè fono satisfati. Da poi disnar, fo Colegio di Savii daspersi, et il 1 Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXL Principe con la Signoria et altri oflìcii deputati sì re-duseno a provar uno zentilhomo cretese nominato sier......Manolesso, che fo di sier......et fo provado. Di campo, vene, a hore do dì note, letere dii proveditor Contarmi generai, vechie, di 12. Quelle si credeva fusseno sta intercepte. La conclusali xe, che i lanzinech non voleno andar sotoBressa. Missier Zuan Jacomo ha scrito al Re li lievi; e altre particularità. Di missier Zuan Jacomo fo letere; voi far etc., si mandi danari. Di é oratori nostri vanno al Christianissi-mo re, da Meteo, di 12. Come il Re a dì 10 mirò in Milano, et a dì 11 vene lì a Melzo l’orator Pasqua-ligo, el con essi oratori parloe et siete la note con loro, la matìna ritornò a Milan. Et in questo zorno 12, vene sier Marco Dandolo, 163* l’altro oralor, a disnar con loro. Scrìvono varii co-loquii fati. 11 Re manda 3500 guasconi, over lanzinech di la banda negra, in locho di quelli ch’è solo Brexa, che nulla voleno far. Item, mandano una letera di l’orator Pasqualigo, di 12. 11 Cristianissimo re li voi far grande honor a la loro intrala. Vi manda 6 personaggi, 4 di qual è dii sangue regioi contra; e il Re ha visto il suo alozamenlo. Item, scrive l’acordo di sguizari è concluso. Di sier Piero Pasqualigo orator et dii Dandolo fo letere, date a Milan. Zercha l’acordo con sguizari, è concluso ccrlissimo. Et nota : li pati sono che il Re li lassa Belinzona, et sguizari lassano tutto il resto hanno dii st'ido di Milan, et haveano, al Cristianissimo re, videlicet Lugan et......Item, hanno paxe fata in perpetuo conira quoscumque con il Christianissimo re, el la Signoria è nominata. Item, il Re li dà scudi .. . milia in anni .... videlicet a l’anno . . . milia, et deprcesenti li dà scudi... mi-lia. Lo qual acordo è stà fato in Genevra mediante el ducila di Savoja, el il Re è ubligato, facendo impresa, tuorne un certo numero di essi sguizari pagandoli al solito loro stipendio; et loro li prorneleno ogni suo ajuto a mantenirlo nel stado di Milan, e a l’incontro il Cristianissimo re li promete certe zente d’arme, achadendoli, conira chi li volesse nuoser, come in li capitoli apar. A dì 17. La malina. Tutta piovete la note, e la matina, redulo Colegio, nulla fo di novo. Da pei disnar, fo Colegio dii Principe, Signoria et Savii, et vene : Di campo, di 15. Come il Bastardo di Savoja era pallido et veniva quelli 3000 guasconi et altri 19