509 MDXVI, FEBBRAIO. 510 Di Lonà, di sier Andrea Griti procurator provedador, fo letere di 8. Zerelia danari et oceo-renlie dii campo; nulla da conto. Et comesi atendono alozar le zente, strenzando Brexa più che si poi, et hano deliberato reparar la rocha di Anpho con ogni presteza, per esser passo de importantia. Et si ha, per alcune spio, come sono venuti per mezo Lodron alcuni todeschi, et se intende ne dieno zon-zer fino al numero di 2000. Si tien siano venuti, dubitando li nostri non vadino a tuor Lodron. Da Milan, di Andrea Rosso secretano nostro, di 7. Goloqui col duca di Barbon gran conte-stabele, et sguizari fanno diete eie. Da poi disnar fo Consejo di X con la zonla, et prescno lassar di li Cabioni uno Anibai dal Ten lo-desco, ch’è prcson, qual dona a la Signoria ducali 1000, et dà segurtà di ducati 2000 non si partir di questa lerra. Fu preso, che sier Jacomo Dolfin qu. sier Alvise, sier Jacomo Foscari qu. sier Nicolò, uno rimaso cinque di la paxe et uno XL criminal, possino intrar licei non habino la elà, atento hanno oferlo imprestar. E questo si osserva de ccetero a quelli oferi-rano et non barano la elà, che per questo provar si possino. Fo acelà la oblation di sier Sebastian Badoer rimaso Provedador a le biave di ducali 1000 oferse, dona ducali 400 liberi, videlicet ducati 200 al presente et ducali 200 poi. Da Fiorenza, fo letere di sier Marin Zorsi dotor orator nostro, di 8 et 9. Come il zorno primo di quarexema, a dì 6, il Papa le’ dir messa al Cardinal Aginense, e volse dar la cenere di sua man, e stele assai, perchè tutta Fiorenza volse andar a luorla da Soa Beatitudine. Si partirà per Roma a dì 15. Ha via dato licenlia a li reverendissimi cardinali che, fata ìa prima Domenica, lutti si potesseno partir per Roma. Era andato al Pozo a piazer etc. Item, scrive di una liga publichata a Napoli in Spagna e in Alemagna di l’lmperador, re di Spagna, re d’ingaltera e archiducha di Borgogna, resalvando la liunza con il Cristianissimo re; et il Papa dize voler esser con il Cristianissimo re e la Signoria nostra e non se voler parlir, e desidera se babbi Brexa, e poi lieverà le so zen le di Verona ; et allre particula- * rità. Item, scrive come a dì 2, il zoruo de Santa Maria ceriula, il Papa fo in chiesa in ... dove fo dito una solene messa per il Cardinal Santi Quattro, et portò li cerei l’orator di Franza e i’orator ispano, e la umbrella dii Papa l’orator d’ingallera, Foratoi’ nostro e il magnifico Lorenzino. Scrive, il Papa om- nino ha terminato tuor l’impresa contra il duca di Urbin, persuaso dal magnifico Lorenzin, licei il magnifico Juliano non voria per alcun modo, dicendo, quando i fono scaziati, da dito Ducha fo acetati et fatoli le spese. E1 qual Juliano, questi zorni de carle-var è slà malissimo ; pur intrato in quaresema, sla meglio, e il Papa si doleva assai. Item, scrive aver impetrato dal Papa il perdon di ... Et poi. per letere di 9. Scrive aver mandato il suo secretano dal reverendissimo Santa Maria in Portico a saper di novo. Li disse aver di Spagna, da 10 episcopo Buligario suo orator, di 23 Zener, come il re di Spagna era morto. Et a dì 17 si maloe, a dì 20 a Guadalù li soprazonze lluxo di sangue, et a di 22 venendo 23, la note, inorile. La qual nova era venuta a Fiorenza in zorni. . . ch’è nova di grandissima importantia. Item, scrive come il signor Renzo andava a la impresa dii duca di Urbin, licei sia a le stanzie, et si farà zonlo sia il Papa a Roma. Ila expedito uno contestabile nominato ... a Bibiena a far fanti eie. Da Milan, di Andrea Rosso secretano nostro, fo letere di 8. Come il Gran contestabile li havia mostrà letera dii Re, di 5, date .. Lo avisava la morte dii re di Spagna a Guadalu li 22, ore 2 di note. Di campo, di Zuan Jacomo Caroldo secretano dii Griti, di 9, rimase a Lonà. Come il signor Zuan Jacomo havia fato far una crida che chi uscirà di Brexa, o inlrarà, portando letere o alcuna cossa, sia impicalo per la gola. Item, che niun, sì dii campo nostro come di altri, non si aproximi a Brexa a mia 3, soto pena di esser fato presoni. E in questa crida è stà etiam monsignor di Lutrech, eli’ è per nome di la Cristianissima Majestà. Pietro Navaro con 11 lanzinech è alozato a Rezà. Il provedador Griti era andato a Salò a pagar quelle fanlarie e proveder a quelle cosse. Et si ave aviso, per via di Milan, come li 8 cantoni di sguizari haviano auto li danari dal Cristianissimo re, et fato 8 oratori a Soa Maestà, et li 4che mancava a la dieta cloveano far a Zurich, et lì dovea intervenir l’Imperador in persona, par non sia andato, ma solo il Curzense, et risciolta senza far nulla; imo di quelli che erano contrari a Franza, par siino più sdeguati con l’Imperador; sichè le cosse di sguizari procedono bene. Di Ferara, di Hironimo Dedo secretano fo letere. Qual fu mandato per Colegio in materia di lassar passar i burchi dii sai nostri vanno in Lombardia, et non pagar si non il solilo al Duca. Et scris-