14i) MDXV. SETTEMBRE. 150 rano a stipendii nostri, non possano aver ollitio, nè 85’ rezimenlo, nè provisoria de alcuna sorte, nec etiam venir a Consejo de qui; et se alcuno farà altramente, se intenda immediate »isso dal mestier de le arme et sia facto in loco de quello, el de altri di Ihoro che per algun modo venisse a manchar, hessendo tenuto il signor capitanio e cussi etiam il relor over proveditor, sotto qual si atroveranno, dinotar a la Signoria nostra ogni fiala ch’el ne mancherà alcuno. Il che si debba dechiarir nel Mazor Consejo, perchè quelli prelenderano intrar, se possano far scriver a la canzelaria nostra da esser balotadi per questo Consejo, a trovar modo del danaro per dar sub-ventione a quelli che sarano electi et deliberar come i habiano a sconiar ne le page sue, aziò che i se possano meter in bordine di arme et cavalli. La presente deliberatone non se intendi presa se la non sarà etiam presa nel noslro Mazor Consejo, et fra termine de zorui 8 se debano dar in nota quelli che vorano esser provali a tale elelio-ne. 75. Sapientes Consilii, sier Dominicus Trivisan eques procurator, sier Leonardus Nlocenico, sier Alovisius de Molino, sier Georgius Cornario eques procurator, sier Andreas Grili procuralor. Sapientes terree firma, sier Justinianus Mauroceno, sier Victor Foscareno, sier Hironimus Zustiniano. Voleno che, ateso che per le presente occorentie questo non sia tempo da dover promover materia de simel natura, che la sia diferita ad altra più opor-tuna stagione. 131, 4 di no, et nulla non sinciere. Di Bergamo, fo leto letere in questo Pregacii, di sier Zorzi Valaresso, di 21. Come è li prò-vedador, mandato da Crema et dai proveditori generali, el havia fato incantar certi dacii, justa le teiere scritoli. Et che Maphio Cagnolin era venuto lì con alcuni fanti, contra il voler di quella Comunità che non voleano alcun fante, et fato certi inconvenienti di ferir alcuni citadini con uno archobuso, soi inimici, videlicet Antonio d’Alban etc. ut in litteris. Scrive, havia pralicha col caslelan eh’è in la Capella, di nation ... di rendersi ; ma inteso le nove nostri erano stà rebatuti di Brexa el spagnoli doveano passar Po, è stato sopra di sè, e non si voi render. Per il che, acciò non li entri vituarie dentro, à mandalo a tuor cento schiopetieri di.......et senza spesa di la Signoria, li farà star atomo ditto castello. Copia di una letera dii cavalier di la Volpe condutìer nostro, data a Udine, a dì 25 Sep-tembrio, drizata a domino Guido canonico de Imola suo canzelier in Vcnecia. In questa malina, bore 12, sentendo per mei ex-ploratori che i nimici doveano passar per uno certo loco nominato Clavignan, lunlan di qui miglia zerca 12, cavalchai a quella volta con tutta questa gente equestre, e trovai che, per la inundation de le aque, la Torre era facta grossa, de modo che non si poteva guazare, et per questo judicho che dicli nimici non sono venuti. Et dimorando alquanto in quel loco, mi vene nova che Monfalcon era stato preso per un Se-bastian da i Prà senza saputa del magnifico locote-nenle e mia. Qual presa è stata facta, al mio judicio, cimi pochissima rasone, perchè non se voi pigliar li lochi chi non ha el modo de mantenirli, et maxime questo che ad ogni requisition nostra l’havevimo. Ma pur, visto che l’era successa dieta presa, habia-mo provislo la magnificcntia dii locolcnente e mi, e cossi li havemo mandato uno Federico da Varmo con patente, monition, archibusi et 60 in 70 compagni de li soi subditi per conservation del dito loco, come ne ho scripto de questo a la Illustrissima Signoria, alegrandotni con epsa per la augmentation del Stalo loro, alegandogli etiam le rason soprascrite. Pree- 86 * terea, li adiungo oferendomi a Sua Sublimità di andar ad acamparmi a Gorilia, quale è la chiave de tutta questa Pairia, et depredarla se me dano el modo de le gente, et inanello assai che non hanno auto li altri che sono siati a tale impresa, con qualche bocha de artelaria grossa et monitione eie. TiIADEL'S VULI’ENSIS eques etc. A dì 28. La matina fo cava do Cai a la banca, in loco di sier Sebaslian Querini e sier Lunardo Zantani rimasti savii ai ordeni che refudono per servir li soi XL. E fo sier Michiel Bon qu. sier Scipion et sier Priamo Malipiero di sier Dionise, i quali vene a senlar subito, e li do altri ussino di Quarantia el di Pregadi. Di Padoa, fo letere di rectori, di eri sera. Come haveano auto una letera di Cotogna, di uno servitor dii domino Lunardo Grasso, che erano venuti fuor di Verona et Albarè da todeschi 4000, e cavali... per venir a Cologna, a tuor li vini et altre vituarie vi sono lì a Cologna e mandarle in Verona.