497 Il conte Girardo Il conte Vinciguera Capitano di lansincch et todescM. 11 capitanio Monlefatio. Il capitanio Jorio de Lutrech cum doi altri capitanei. Missier Gasparo Cunich. Il capitanio Gallo. Li morti. Il capitanio di Stenech. Il capitanio Gallo, non se trova. 11 capitanio Monlefatio. 290* 11 capitanio Giorgio di Lustich. Presi che non si trova. 11 conte Girardo de Àreho. Il conte Lodovico da Lodrono preso in mane dii signor Zuan Corado (Orsini). Questi capitanei aspetavano altra gente. 291 Da Milan, da sier Zuan TJadocr dotor et cavalier, orator nostro, di. . . . Fo letere dii suo zonzer lì, et honorato dal Gran conteslabele e altri signori, ut in litteris ; et come starà zorni ... lì, poi partirà per Lion a trovar la Christianissirna Maestà. Di campo, da Lonà, di sier Domenego Contarmi provedador sonerai, deprimo, hore . . . Come era stà per nostri presi do ussiti di Brexa con lettere portavano a Verona, le qual manda ; et uno il signor Thodaro e lui l’ha fato apichar a uno albore, l’altro, era garzon, l’ha fato frustar. Et il suma-rio de dite letere è : come non pono durar più in Brexa se non li vien il socorso di vituarie e danari, e non venendo torano parlido ; sicché presto presto siano soccorsi. Item, manda relatione, come in Bres-sa pativano assai de vituarie e luto era sotosopra ; tolevano danari a li citadini è dentro senza alcun ordine ; era etiam grandissima discordia tra loro et grande confusione. Di Hong aria, di sier Antonio Surian el dotor, orator nostro, di 10 Zener le ultime. . . Da poi disnar, li Savj si reduseno ad consu-lendum. Di campo, a nona vene letere, di primo, di / Diarii di M. Sanuto. — Tom. XXI. 498 sier Domenego Contarmi proveditor sellerai. Come, quelle zente francese ebeno la Capela di Bergamo, vollatose veneno a Pontevicho, el per relalio-ne di uno, l’hano aula per forza, et tajali tutti li fanti erano dentro a pezi. Item, scrive, quel zorno aspetavano de lì a Lonà el signor Theodoro, monsignor de Lutrech e domino Andrea Griti, et zonti, subito missier Zuan Jacomo si partirà per Milan. Da poi disnar, fo fato etiam una altra festa sul 291 * campo de San Stefano, di caze etc. Gran concorso de zente el maschare assai et a cavallo, el ben in hordi-ne, sichè é solacevol carlevar, fo corso l’anello, et durò fin hore una. A dì 4, la matina. Fo letere di Vicensa, di sier Nicolò Vasqualigo podestà et capitanio, et sier Jacopo Manolesso proveditor, di eri. Con avisi auli di Verona, che erano parlide 5 bandiere el 5 altre partiva di fanti per non esser pagate, et CO liomeni d’arme, e pativano molto de strame. Item, come esso provedador voi far una cavalcata verso Verona ; e altri avisi. Di Lonà, di sier Andrea Griti procurator, proveditor seneral, di primo, hore 4 di note. Dii zonzer lì quel zorno con monsignor di Lulrech e il signor Teodoro Triulzi, il conte di San Polo etc. Et coloquj auli col signor Zuan Jacomo. Et come voleno il dì sequenle cavalehar a li passi di Salò e Anfo con questi signori per sopraveder, et voleno assediar Brexa etc. Poi scrive zercha danari, si mandi danari e danari perché si possi redur cl campo, perché francesi non voi vergogna; et fa una lelera di questo mollo longa. Nota: è con lui Zuan Jacomo Caroldo, era con li oratori a Milan. El il provedador Contarmi scrive, come il signor Zuan Jacomo partiria per Milan a dì... et lui a dì 4, ch'è ozi, per ripalriar, et zercha danari per le zente e lo. Da poi disnar, fo Consejo di X con la zonta, in materia di danari per mandar in campo. El prima, ozi in Colegio terminono cavar tre di quelli restano a dar danari di l’imprestedo, c far in suo locho. Et mandato per sier Sebastian Badoer, rimase consier in Cypro, qual promesse ducati 1000, et per il Principe li fu fato gran rebufo perché l’usò alcune parole, dicendo : « Che crudeltà é questa di farli tanta pressa ». Si dice, resta di l’imprestedo di ducati 180 milia solimi ducali 13 milia, ch’è una miseria. Hur in dito Consejo di X trovono ducati 15 milia, videlicet ducati 10 milia impresta sier Alvise Pixani dal Banco, al qual è stà ubligà certo Irato di sali, Padoa, Vicenza e Udenc. Item, fato una gralia a pi- 32 MDXVI, FEBBRAIO, de Archo