91 MDXV, SETIEMBRE. lavorato quatro deda de lavoro de filo biancho in tutta bellezza. Sua Maestà, conclusive, ne ha ditto voler esser una medema cosa con nui, et ad una fortuna, et usate le più amorevol parole del mondo, et promesso do venir a Venecia ; siché possemo repo-siirsi de la fede sua, et de speranza de ogni bene. Tutti questi francesi ne hanno acharezati et molto ben visti, tanto che non li posso esprimere con letera. El campo è bellissimo e potentissimo, et tutto si governa con gran fondamento. El signor Zuan Jacomo Triulzi è stato da nui visto, et molto siamo stati raccolti el honorali da sua signoria, quale se mantien molto ben. Li clarissiini oratori nostri hanno disnato meco questa malina. Quali tulli hanno bona ciera. A vostra magnificentia me ricomando, et non posso scriverli per non haver modo a le mie voglie. Die 11 Scptemljrio 1515, hore 20, Laude. Io non me difundo zercha le cose de lo aponlamento: si perchè me reporlo a le publice, sì eli am perchè ho qualche rispetto; ma afermo a la magnificentia vostra la Christianissima Maestà di sua bocha avermi dito lo acordo el intcligenlia esser con tutti li capi di sguizari certo, ancora ch’el Cardinal Sedunense et alcun altro per sua malignità voria impedirlo. Et per letere di sier Zorzi Emo, l’altro provedi-tor, parlicular a suo fiol, etiam per le publice, par, parlili essi provedilori da Marignan dal Chrislianis-simo Re, facesse dir a missier Thodaro Triulzi voria esso sier Zorzi mandar uno presente al Chrislianis-simo re, e cussi fo contento, e li mandò per Carlo Frizier uno . . . d’arzento dorado, bello, di marche .... che alias re Malhias donò al clarissimo sier Zuanc suo padre hessendo orator in Hongaria, ne lo qual era una erosela d’oro con dii legno di la Croxe dentro. Il Ite l’acetò gratamente, et quelli soi volseno donar scudi a chi portò il presente, et non volse acetar. 50 Copia di la letera dii Christianissimo re a la Signoria nostra, traduta di francese in latino, et era scrita in carta bona. • Francesco, per la gralia de Dio, Re di Franza. Carissimi et grandi amici. A la nostra armata, in questo loco apresso Marignano, il signor Bortolo d’Al-viano è venuto e ne ha dechiarito la ferma et costante deliberation ne la quale vui sete stali, seti et sareli sempre, per intertenir et conservar la bona amicitia, confederation et allianza fatta et zurata tra vui e nui, et insuper ch’el havea bordine et commission espressa de meter avanti il vostro campo et exercito in lutto quel fusse per nui advisato, senza aver riguardo a lutto quel che l’havesse possulo et potesse far per la recuperation de le vostre terre et signorie. De le qual cose, tanto et sì affectuosamente che potemo fare ve ringratiemo, certificandovi che da la nostra parte nui semo stali, semo e saremo perpetuamente in questa medema volunlà et deliberation, reputando i falli voslri et prosperità le nostre proprie, senza farli diferentia alcuna, come molte volle l’avemo ditto et dechiarido a li vostri ambassadori che sono a presso de nui, el ancor de presenti al ditto signor Barlolamio per farvela a longo et particolarmente intender. Et perziò clic nui semo al presente sopra il ponto de prender resolution certa sopra quel che è da far per el ben comun tra nui e vui, el ne par rechieder ch’el ditto signor Bortholamio se debia ritornar verso il vostro exercilo et far drezar un o do ponti sopra il fiume, per modo che, se l'èlle bisogno, el se possa zonzer con nui ad ajutarne et so-corer, et etiam che nui li possiamo far il-simile. Nui l’havemo rimandalo el l’havemo pregato, fato il ditto ponte, de avisarne de tutto quel che l’haverà inteso, sì del campo del Papa come de quello de spagnoli, et nui l’advertiremo de zorno in zorno de zio che nè sopravignerà dal canto dei sguizari, insieme con i quali per tutto il giorno de dimane nui speremo haver fatto o fallito, et allora se farà senza perder tempo lutto quel che sarà da far per venir a la vi- 50* toria ; la qual nui potemo lenir certa al piacere de Dio, el qual, carissimi et grandissimi amici, nui pre-ghemo vi lengi ne la sua santissima guardia. Scrita al campo apresso Marignan, 10 de Septembre 1515. Francesco. Robertet. A tergo : A li nostri carissimi et grandi amici et Ducila et Signoria di Venexia. Ricevuta a dì 1G. Copia di una letera di sier Marco Antonio 511' Contarmi di sier Carlo, a sier Batista so’ fradelo drizata, data a dì 9 Septembre, bore 24, in Vidigul apresso Marignano. In questa bora senio zonti qui, che ozi semo de-slozadi do volle per diversi respecti. El Re havia de- 1) La carta 50 è bianca.