305 Septimo, che sia perdonato a tutti li rebelli di la Signoria. Octavo, si voleno render a la Cristianissima Ma-jestà e non ad altri; e infrado dentro, non sia sachi-zata nè fato danno a la terra. 228 A ]o qual proposteci fo fato risposta perei signor Zuan Jacomo Triulzi : al primo, non voleno darli se non 20 zorni di lempo, e in questo rnezo, venendo socorso mazor de l’exercito che li è atorno e fusse socorsn,non se intendi l’acordo, et voleno 4 obstasi, et in questo rnezo non debino fortificar dentro, et voleno mandar do in la terra a guardia. Al secondo, non voi darli alcuna artelaria nè rao-nition, ma ben un beverazo a l’incontro. Al terzo, voi dar solum do page a le zente stipendiate. Al quarto, che non voi escano in ordinanza, ma li spagnoli vadino a la volta di reame e todeschi ritornino in Alemagna, senza acostarsi ponto a Verona. Al quinto, non si voi mover il campo dove l’è, etc. Al sexto, è contenti relassar, excepto 6 principali ut patet. Al septimo, si remeteno a la Cristianissima Maje-stà a perdonar a rebelli. A l’octavo, è contento acetarli per nome dii Cristianissimo, et non sachizar la terra, ni far altro danno quando intrerano. Et con queste risposte, quello che truta l’acordo in la terra ritornoe, et poi ussite con do capitoli. 11 primo, voleno 30 milia ducati over l’artelarie etc. al che il signor Zuan Jacomo mandoe a dirli non ne voleano far nulla; e cussi tornò in la terra. Et preparando missier Zuan Jacomo et conte Piero Navaro per compir la mina e darli la bataja, quelli dentro mandò a chiamar il francese venisse in la terra che li volea parlar, e missier Zuan Jacomo li ordinò dicesse non havea nessun hordene ; sichè è andato e non era tornato fuora. 229 Di Bologna, vene letere, andando Pregadi suso, di oratori nostri, do man, di 14 et 15. In una, scriveno come a dì 13, il dì di Santa Lucia in S. Petronio el Pontefice disse messa in pontifichal con gran cerimonie, la qual duroe di terza fino hore ... El Ite dete l’aqua a le man al Pontefice. Item, scriveno coloquii abuti col Christianissimo Ite, et come sono stati il Papa e il Re insieme un’altra volta a dì ... e il Papa ha donato al Re una croxetu d’oro con zoje, in la qual è dii legno di la Croze, per valuta di ducati 10 miglia. Item, ha fato Cardinal il fradello dii gran maestro monsignor di Boisì e di monsignor 396 di Bonivet oratori dii Re a Soa Santità; il qual e vescovo di... Item, il Papa ha confirmà al Re la pra-maticha di Pranza, ch’el Re dagi li benefici e il Papa però li confermi per aver l’annata. E cussi la Chri-stianissima Majestà, Sabato a dì 15 a hore 20, da poi tolto licentia da la Beatitudine Pontificia, era montata a cavallo, et ritorna a Milan, con il qual va l’ora-tor dii Senato. Che etiam loro tre altri debano tornar a Milan per terra, licet a la età maxime di lui sier Antonio Grimani sia greve, pur ubedirano e partirano a dì 17, Luni. Scriveno il bon voler dii Re a la impresa dr-Brexa, ut in litteris. Et inteso vien socorso a Brexa, ha scrito a missier Zuan Jacomo Soa Majestà et a Milan mandi la banda negra e altre d’arme, zoè fazi cavalchar secondo il bisogno. Scriveno poi, come monsignor di Vandomo con alcuni altri zentilhomeni francesi hanno terminato di vegnir a veder Veniexia, et cussi è partiti per Fe-rara ; al qual conforta si fazi honor, et andar conira con li piati, et si mandi patricii di età contra per ho-norarli. Desiderano veder feste di done et pescar. 11 Pontefice partiva il Luni a dì 17, over il Marti etiam lui per Fiorenza ; con il qual lui sier Marin Zorzi dotor, orator anderà a fornir la sua legatione. Et essi oratori nostri etiam li tre, torano licentia da Soa Santità. Item, scriveno il Re voleva il Papa facesse etiam Cardinal uno fratello di questo monsignor di Vandomo, che è dii sangue dii Re; non l’à voluto far. Item, quel noncio dii Re di romani venuto, par sia per .... Et per letere particular di Bologna, di li, 229 * vidi questi avisi, li quali ho voluto notarli per esser di momento. Come aveno li oratori letere di Brexa, di 12, hore 1, dii provedador zeneral nostro : come quelli di la terra haveano mandato per monsignor di Villabona e con lui volevano capitular, e voleno, tra li altri, che li sia restituido tutti li presoni che hanno venitiani, e hanno dimandato uno comes-so dii Re al quale voleno consigliarli la terra, e altri capitoli. Item, di le cosse dii Papa, non si vede altro che parole; e il Re oferse a li nostri oratori, s’il bisognava 50 milia ducati, che l’era pronto o con pegni o senza, e altre parole, dicendo ch’el non era immemore, di beneficii ricevuti. Tamen, tra il Papa e il Re, non è intervenuto scritura alcuna. Ozi è stati li cardinali in concistorio, e a instanzia dii Re hanno fato uno Cardinal el Papa, ch’è il fradello di monsignor gran maistro, et doveano etiam far uno fradello de monsignor di Vandomo, e non l’hano fato, e ancora ch’el Re habi voluto più presto questo ch’è stà fato, pur li par molto di novo ch’el non habi voluto JIDXV, DICEMBRE.