DIARII I SETTEMBRE MDXV. — XXIX FEBBRAIO MDXVI. 1 Bel mexe di Scpiembrio 1515. A dì primo. Introno Cai di X: sier Francesco Falier, sicr Marco Orio el sier Francesco di Garzoni. Et rcduto il Colegio per tempo, se intese per la terra come in questa note a li malini, et poi verso dì, era-‘ no zonli do avisi, come il Re di Franza havia auto Milano, e tutta la terra si alegrava di questo, e fo mandato a dirla a l’orator di Franza per il Principe. La nova è questa : Gionse uno nominalo Agustin canzelier del sig. Anzolo da S. Ànzolo, vien con letere drizate a la Signoria nostra, scrive domino Anzolo da Santo Anzolo cremasco olim condutier, date a Buse, loco sul cremonese, mia 12 lontano verso Parma, et è di credenza, si dagi fede al dito suo messo, data a dì 30, hore2 di note. El qual messo referì, come era zonto lì a Ruse a bore una di noie uno domino Mallieo da Ruse, qual era capitano dijustitia a Milan, etera partito fuzilo a mezodì, et questo perchè Milan era luto soto sopra, et che era venuto uno araldo del Christianis-siino re a la porta per aver la terra. Sichè l’acordo era fato con sguizari e francesi, videlicet il Re li dà ducati 700 milia, zoè 400 milia per conto vecchio, et 300 milia per conto nuovo. Et che li Palavesini erano in bordine con fanti 4000 fati per mirar in Cremona a nome del Christianissimo, el havea intel-ligentia in do parte di la dilla terra. Dice come si partì da Buse et vene a Parma la note, e la malina intralo, fo relenuto e menato dal magnifico Loren- zino ch’ò lì, e dimandato chi era, disse esser di . .. e andava a Modena per cosse del suo patron, mule lo zerchoe se havea letere, e visto non havia, lo lassò. Vene a Ferara, et poi passò in campo, e trovò il capitano zeneral e li disse tal nova eri a liore 23, et poi si partì per stafeta, è venuto in questa terra in liore .. . perchè zonse a liore 11, et questo è il su-mario di la relation. Di campo, fo letere dii capitanio zeneral, et in eonsonantia di proveditori venerali, da Flesso apresso Figaruol su el Polesene, di cri, horc 23. Di questa nova aula ut supra, et come aveano auto la letera del Senato. Esso capitanio scrive exequi-ria etc. I nimici erano a Valezo, et ha mandato 5 bandiere di fanti in Verona; si dice vano verso Rre-xa dove voleno starvi. Vene in Colegio l’oralor di Franza, qual intese questa nova, el li fo leto la deposilion predila; si ale-groe summamente, dicendo è da creder, e si la sarà vera, l’aremo ozi per altre vie; et stete un pezo su varii coloquii. ' Vene l’orator dii Signor turco, con la vesta di 1 * veludo cremesin allo e basso e quel di soto di altro color di seda, et li soi di scarlato, acompagnato da alcuni patricii, et tochò la man al Principe. Et li fo dato liccntia, et faloli il presente di ducati -400 d’oro in uno sacheto, et datoli la letera in risposta al Signor suo, boiata in oro, secondo il consueto, la qual è di questo tenor, fata per Rortolamio Comm secretano nostro, qui soto posta :